Il sacerdote
della Misericordia
Le parole della Madonna a Candido
" Sì, egli si farà missionario
secondo il mio Sacro Cuore". Con queste parole profetiche,
il 14 maggio 1944, durante la seconda apparizione, la Madonna,
attraverso la piccola Adelaide, confermava a Candido, ancor
tredicenne, la sua vocazione sacerdotale e gli indicava, con
grande chiarezza, una grande missione d'amore universale:
essere testimone della Misericordia di Dio in mezzo agli uomini.
La formazione sacerdotale
Per rispondere alla chiamata del Cielo, nel
1945, con l'aiuto di padre Felice Murachelli, un generoso
prete bresciano conosciuto a Ghiaie durante le apparizioni
e diventato sua preziosa guida spirituale, Candido entrò
al "Claretanum", collegio internazionale dei Missionari
figli del Cuore di Maria, a Roma, dove affrontò una
lunga e travagliata formazione. Le umiliazioni e le persecuzioni
sopportate a causa della sua schiettezza e rettitudine, oltre
a una grave malattia, lo portarono ad un pericoloso deperimento
fisico. Ma Candido, nel rifugio sicuro delle mani immacolate
della Madonna, pronto a testimoniare, anche col sangue, davanti
al mondo e agli increduli, che proprio Lei, la Regina della
Famiglia apparsa a Ghiaie, lo aveva veramente scelto per suo
ministro testimone dell'Amore, resistette ad ogni prova.
La cura delle anime e il sollievo
delle sofferenze.
Nel 1959 ricevette l'ordinazione sacerdotale;
venne poi inviato a Palermo come vice parroco, e dopo un intervallo
di due anni, dal 1963 al 1965, trascorso come insegnante nel
nuovo Seminario di Lierna sul lago di Lecco, tornò
alla cura d'anime, dapprima nella diocesi di L'Aquila, in
seguito nella diocesi di Rieti e infine in quella di Lanciano,
come parroco della piccola comunità di Ari dove rimase
fino al 1988, per diciassette anni.
In questo periodo, nonostante l'isolamento e la solitudine,
la figura di padre Candido cominciò ad essere conosciuta
ed amata da tante persone per il suo zelo, i carismi ricevuti
da Dio, la diffusione dei gruppi di preghiera e soprattutto
per la sua dedizione verso tutti. Dalla sua "mano"
sacerdotale colma dello Spirito di Dio molti hanno ricevuto
grazie e benefici, tanto che alcuni pellegrini, diretti a
San Giovanni Rotondo, da padre Pio, facevano tappa ad Ari
per poterlo conoscere. Padre Candido aveva trasformato questa
piccola parrocchia in un giardino profumato e accogliente,
la canonica in una "casa della Salute", come egli
stesso la chiamava per indicare la presenza costante della
Madonna come "Madre della Misericordia" e aveva
fatto ricoprire l'abside della chiesa con un grande affresco
perché tutti potessero meditare, nella serenità
e nella pace di questo luogo, sulla storia della salvezza
e sulla Via che porta al Cielo.
Il sacrificio della
vita
Era innamorato del Rosario e davanti all'Eucarestia spendeva
notti intere in un'accorata preghiera di supplica in favore
dei malati e dei più bisognosi, sempre accompagnato
dalla voce di Cristo che gli ripeteva : "i ministri miei
devono essere come me martiri d'amore e offrire al sole di
Dio le piaghe del dolore". Per questo, al culmine di
un itinerario di totale offerta di sé a Dio e al prossimo,
padre Candido ha accettato di andare volontariamente incontro
alla morte perché una famiglia colpita da un tremendo
dolore potesse tornare alla gioia. Lo ha fatto quale vero
testimone dell'amore di Dio per gli uomini, vero padre spirituale,
capace di generare nuova vita, e vita immortale. Lo ha fatto
anche, per testimoniare al mondo col suo sangue la verità
dell'apparizione della Madonna a Ghiaie e l'autenticità
della propria vocazione sacerdotale. Mosso da un'ardente Carità,
incontrando, davanti alla cappella delle apparizioni di Ghiaie,
sul volto di una madre angosciata per la gravissima malattia
del figlio, il volto stesso della Madre Addolorata, toccato
nel profondo dell'anima da sì grande pena, padre Candido
ha pregato il Padre Misericordioso perché sul volto
di quella mamma tornasse la gioia accettando di passare egli
stesso per il necessario cammino del dolore. Quel giorno indossava
l'abito bianco dell'Ordine di San Domenico, nel quale aveva
chiesto di entrare per essere segno dell'Amore di Cristo,
l'abito candido come il suo nome, candido come il suo amore
puro.
La morte
Povero, com'era nato, il 7 aprile 1995, dopo una
dolorosa Via della Croce, padre Candido lasciava questo mondo
proprio nella sua tanto amata terra di Ghiaie, la terra benedetta
dalle apparizioni della Regina della Famiglia. Ed è
salito in Paradiso, accanto ai vergini, accanto all'Agnello
Immacolato, accanto alla Madre Immacolata, per essere, ancor
più di prima, nostro soccorrevole compagno ed amico.
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