SETTIMO GIORNO: VENERDI 19 MAGGIO
O Maria Santissima, Madre e Regina della Famiglia, in questa settima apparizione ad Adelaide ti sei mostrata a lei con un nuovo abbigliamento: tunica e velo celeste, per indicare a lei che sei la Regina del Cielo, cinta di una fascia bianca, per indicare la tua immacolatezza che non è mai venuta meno e che ti ha fatto meritare il Cielo anche col tuo Corpo glorificato. Il vestito della tua regalità celeste doveva anche preludere all'ultima promessa che farai oggi ad Adelaide: quella di farti vedere ancora a lei sul letto della sua morte, di venire a prenderla per metterla sotto il tuo manto protettivo e di portarla con Te in Cielo.
O Maria, come è bella la visione della sua morte che offri alla tua piccola veggente, ma che fai capire è vera anche per tutti noi tuoi figli, anche se non ti vedremo fisicamente, e che per questa tua assistenza materna nell'ora della nostra morte sempre ti preghiamo nell'"Ave Maria": come è bello morire nelle tue braccia, come i bambini che si abbandonano al sonno sul cuore della mamma. Come è bello sapere da te che sei veramente la Porta del Cielo, che ci difendi dal maligno e dai suoi attacchi finali, che ci introduci nel Paradiso. Liberaci, o Madonna Santa, dalla paura e dalla angoscia della morte e fa che essa sia morte mariana: esperienza del nostro ultimo abbandono sereno e fiducioso in Te.
Donaci anche la grazia che tu prospetti ad Adelaide: quella di morire nel nostro letto: assistiti, confortati e consolati dalla nostra famiglia, ben preparati all'ultimo viaggio insieme a Te con i santi Sacramenti della Confessione, del Viatico, dell'Unzione degli infermi, con le preghiere dei moribondi, la benedizione apostolica e l'assistenza di un sacerdote.
O Madonna dolcissima, dopo il tuo solito sorriso unito a quello del Bambino Gesù e di San Giuseppe, ad una precisa richiesta di Adelaide, portavoce accorata delle preghiere delle mamme per i loro figli ammalati, hai detto, con profonda comprensione, che la grazia della guarigione può raggiungere i bambini anche nelle loro case.
Ma hai fatto capire che il venire sul luogo della tua apparizione è un atto di fede, è un segno di fiducia, è una testimonianza di amore, un gesto di collaborazione e soprattutto è un sacrificio, una penitenza che entra a pieno titolo e a grande merito nelle condizioni da Te poste per ottenere grazie di guarigione, di miglioramento della salute, della forza e della efficienza fisica.
Il tuo nuovo consiglio di fare dei sacrifici esalta il valore e la potenza sul tuo cuore della penitenza, di quello che chiamiamo "fioretto" mariano, e si accompagna agli altri consigli già espressi: di pregare molto e di non fare gravi peccati. Grazie Maria perché ci insegni quali sono le migliori e indispensabili disposizioni per essere avvicinati da Dio e graziati da Te.
Tuttavia ci pare di capire che per Te la guarigione fisica non è la più importante e si collega a quella spirituale e psicologica, che sono primarie e determinanti, per le quali Tu maggiormente preghi e operi, nel pieno rispetto della Volontà di Dio, del piano del Signore per tutti e per ciascuno; nella chiara consapevolezza che la sofferenza, accettata, offerta, vissuta con fede, è un gran mezzo di purificazione e santificazione per noi, ci unisce alle piaghe di Cristo per la salvezza del mondo e ai tuoi dolori per la santificazione della Chiesa.
O Maria, davanti alla tua bontà e accondiscendenza, la piccola Adelaide si fa più coraggiosa e con la semplicità della sua fede ti chiede di manifestare qualche miracolo che abbia la forza di portare alla fede gli increduli e al pentimento i peccatori. Grazie perché ti sei lasciata convincere da questo semplice ragionamento, valido anche per noi e soprattutto per il nostro tempo di incredulità e di peccato. Noi non vogliamo sottovalutare e accantonare questi doni della tua misericordia e queste manifestazioni della tua potenza, come coloro che nella loro superbia e presunzione propongono l'ideale di un fideismo puro e di una conversione volontaristica.
Umilmente ti ringraziamo per aver accettato di donarci questi miracoli, non solo allora ma anche oggi, perché oggi più che allora abbiamo bisogno di vedere i frutti di questi miracoli: quelli che tu hai espressamente indicato e che ancora devono venire. Il primo è la conversione di molte persone, soprattutto conversione dai peccati che si commettono contro la famiglia e la vita; il secondo frutto è il tuo essere riconosciuta dalla Chiesa come veramente apparsa a Ghiaie, unitamente alla diffusione della conoscenza dei messaggi da te dati ad Adelaide, alla quale hai raccomandato con serietà di meditare ogni giorno le tue parole fino all'ultimo giorno della sua vita. Il nostro cuore, che con dolore ti vede non ancora riconosciuta dalla Chiesa ufficiale, trova in questa tua promessa profetica un motivo di conforto e di speranza, uno stimolo alla preghiera e all'azione perché al più presto la Chiesa gerarchica giunga a una revisione coraggiosa e onesta del tuo caso, accompagnata dal giusto pentimento, dall'umile richiesta di perdono a Te, o Maria santissima e alla tua piccola Adelaide, seguita da una accoglienza del tuo messaggio sulla famiglia e da una esaltazione della tua Grazia materna e regale donata a tutta la Chiesa e al mondo con le apparizioni a Ghiaie di Bonate. Infine, Madonna cara, hai fatto coraggio ad Adelaide, dicendole di farsi forte nei confronti di tutte le pene e i patimenti che le verranno incontro. La piccola veniva già da una giornata terribile nella quale aveva subito di tutto, nella quale era stata stressata, picchiata, sgridata, preludio a ben più gravi soprusi e sofferenze che, come Tu dici, le sarebbero venute incontro.
Con questa tua espressione sfumata, che vuole coprire con la carità e il perdono le responsabilità oggettive di alcune persone a riguardo di violenze e ingiustizie compiute sulla tua bambina, tu Maria inviti anche noi a non soffermarci sulla ottusità e la cattiveria degli uomini, per trarne motivo di depressione o di odio, ma ad avere quello sguardo di fede circa la Volontà di Dio, che permette si faccia del male a degli innocenti, per inserire il loro dolore nella stessa opera redentrice di Cristo, alla quale tu Maria, hai partecipato come addolorata e corredentrice, per essere poi mediatrice e dispensatrice di tutte le grazie di salvezza e santificazione così acquistate.
Dona anche a noi, Madonna cara, tanta forza per sostenere contrarietà e persecuzioni; da buona madre facci sempre tanto coraggio, come l'hai dato a Gesù sulla via della passione e sotto la Croce.
Ma il tuo incoraggiare Adelaide getta anche una luce sulla nostra preghiera che troppo spesso si limita a invocare Dio perché faccia Lui quello che riteniamo non essere in grado di fare noi. Invece dovremmo pregare anche per essere capaci di affrontare con coraggio la vita con le sue battaglie, i suoi sacrifici, le sue sofferenze. Donaci, o Maria, quella preghiera che chiede al Signore non tanto di risolvere Lui i nostri problemi ma di darci luce e consiglio, sapienza e intelligenza, forza e tenacia, coraggio e sacrificio per affrontare noi le nostre difficoltà; donaci di non chiedere soltanto le Grazie ma soprattutto la Grazia, cioè il dono della sua presenza e del suo aiuto per camminare con forza e coi nostri piedi sulla strada della vita, anche quando qualche tratto di questa strada diventa una Via Crucis.
Grazie Maria per quello che hai detto a noi che ti riconosciamo e ascoltiamo nella tua settima apparizione a Ghiaie di Bonate.
3 Ave Maria
Don Borelli
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