Autore:  Don Bruno Borelli Data documento:  01/10/2009
Titolo:  Preghiera di don Borelli (20 maggio)

 OTTAVO GIORNO: SABATO 20 MAGGIO

O Maria Santissima, Madre e Regina della Famiglia, oggi con delicatezza affettuosa e materna hai annunciato alla piccola Adelaide la tua ultima apparizione per domenica, seguita da un periodo di tua assenza per sette giorni, che è solo un intervallo perché poi tornerai ancora a farle visita per quattro giorni. Adelaide dopo un attimo di smarrimento e di tristezza ha un sospiro di sollievo al pensiero di poterti rivedere ancora.

Tu, Maria, da saggia mamma educatrice sai che i bambini vanno preparati ad un distacco, hanno bisogno di farsene una idea, una ragione. Tu infatti spieghi questo tuo comportamento con la necessità che Adelaide abbia tempo per pensare alle tue raccomandazioni, per meditare le tue parole, per imprimere bene nel cuore e nella mente questi avvenimenti.

Aiutaci, o Madonna cara, a capire che anche noi abbiamo bisogno di tempi di meditazione dei tuoi messaggi e soprattutto abbiamo bisogno ogni giorno di riflettere sulla parola e sulla vita del Signore, come sono scritte nel santo Vangelo, così che penetrino nella nostra mentalità e nella nostra affettività, diventando assimilazione del Cuore di Gesù, imitazione delle sue virtù, esempi e insegnamenti che ci fanno da terapia morale e ci sono di elevazione spirituale.

O Maria dolcissima, ad Adelaide raccomandi una seria riflessione delle parole semplici ma fondamentali dette da Te nella prima apparizione, prospettando la loro utilità e la loro importanza soprattutto per quando diventerà più grandicella, cioè adolescente. Come è bella la tua pedagogia materna, e come dovrebbero imitarla i genitori intelligenti e saggi. Tu ti preoccupi di lavorare sul cuore e sulla mente di una fanciulla, cioè nella età più bella della vita e più disponibile ad essere plasmata e radicata nel bene, così da affrontare serenamente il periodo adolescenziale, quando c'è un momento di crisi e di difficoltà nella crescita fisica e spirituale dei figli. Dona, o Maria, anche ai genitori di oggi di capire l'importanza della età della fanciullezza, impegnandosi al massimo nella educazione dei figli, influendo il più possibile su di loro con la forza della ragione, con il fascino dell'affetto.

Rendi i genitori capaci di donare ai loro bambini dei periodi di assimilazione graduale e profonda dei loro consigli, delle loro raccomandazioni, dei loro avvertimenti, delle loro ammonizioni, così che quando arriva l'età critica ma anche generosa della adolescenza possano affrontarla con frutto, con tranquillità, e superarla con successo, evitando le incomprensioni e le ribellioni, aggirando le intromissioni e le interferenze negative esterne alla famiglia come gli spettacoli, i divertimenti peccaminosi e diseducativi, le amicizie e le compagnie cattive, le mode e i conformismi sociali, gli ambienti e le frequentazioni pericolose per l'anima e per il corpo.

O Maria, prospettando ad Adelaide questo periodo di assimilazione delle tue parole, le dici espressamente che intendi portarla ad essere "tutta tua", cioè ad appartenerti nel cuore e nella vita, a poter dire, come Adelaide poi dirà: "la mia Madonna". Così ci insegni a non limitare la nostra devozione a qualche pratica esteriore, ci insegni a stabilire con Te un affetto continuo, un dialogo quotidiano, una ubbidienza fedele, un accordo perfetto di pensieri e sentimenti, di desideri e aspirazioni.
Dicendo alla tua bambina di volerla tutta tua ci sembra di capire che Tu chiedi ai genitori e ai pastori d'anime di affidare e consacrare i bambini al tuo cuore materno e immacolato perché siano per sempre tutti tuoi, come risposta al tuo amore che ti fa essere Mamma celeste, tutta di tutti e tutta di ciascuno. Donaci, o Maria, di capire il valore e il vantaggio spirituale e materiale per i nostri figli di consacrarsi a

Te, sull'esempio di Papa Giovanni Paolo II, che sul suo stemma vescovile ha voluto le parole: "Totus Tuus": tutto tuo o Maria.

O Maria, la tua Adelaide, dopo queste parole ha colto il tuo sguardo sorridente, rivolto a san Giuseppe e al Bambino Gesù, chinando il capo come a chiedere il loro assenso.

Come nella Santa Famiglia, così nelle nostre famiglie fa che tutto proceda nel comune accordo, nel concorde assenso di mente e di cuore di tutti i componenti. Aiutaci ad esprimere questa concordia, col giusto equilibrio e l'integrazione, la giusta alternanza e l'avvicendamento delle opinioni e delle soddisfazioni, delle scelte e dei desideri, delle responsabilità e degli impegni, con quel sorriso che esprime la reciproca comprensione, l'attenzione altruista, la sottomissione e la disponibilità vicendevole.

Ti ringraziamo, o Maria, che in questa apparizione ti sei dedicata tutta ad Adelaide con un colloquio privato, con consigli solo per lei, insegnando così quello che dovrebbe fare ogni vera mamma: dedicare molto tempo per ascoltare i figli, parlare molto con ciascuno di loro, e soprattutto trattare ogni figlio come fosse unico e particolare, in base al suo carattere e ai suoi problemi.

Tuttavia, o Madonna cara, hai avuto attenzione anche per gli altri figli accorsi numerosissimi da ogni paese, stretti in preghiera e speranza attorno alla tua Adelaide. Infatti per la prima volta hai voluto dare dei segni di affetto e di grazia anche a loro con alcuni fenomeni straordinari, anche se non da tutti percepiti e non nello stesso modo.
Si è trattato del raggio di sole sulla testa di Adelaide, di uno squarcio di nuvole a forma di croce, di una pioggia di stelline d'oro e d'argento, di una musica armoniosissima e commuovente, del sole che gira e cambia colore, di alcune guarigioni miracolose. Grazie Maria per questi segni che vediamo come tuoi regali, perché da vera mamma come Tu sei, pensi e provvedi a qualche appropriato e bel dono ai tuoi figli, solo per tua bontà, indipendentemente dai loro meriti.

O Maria, Madre dolcissima, anche oggi Adelaide ricorda con particolare commozione la soavità della tua voce paradisiaca che risuona di particolare affetto e che giunge diretta al cuore, perché l'educazione è una cosa del cuore.

Dona, o Maria, anche ai nostri genitori di imitare con i figli la stessa voce di Gesù Buon Pastore: una voce forte, non nel volume, ma nel contenuto convincente di verità, di giustizia, di saggezza, di equilibrio, di ragionevolezza, di moralità.

Dona ai genitori il fascino, l'incanto della tua voce materna che giunge al cuore e lo conquista all'ubbidienza, all'ascolto, alla docilità. Fa che mai nelle nostre famiglie ci sia l'alzare della voce l'uno contro l'altro, un modo sgradevole e sgarbato di esprimersi, una voce critica, cattiva, offensiva che irrigidisce la mente e chiude il cuore dei figli.

Grazie Maria per quello che hai detto a noi che ti riconosciamo e ascoltiamo nella tua ottava apparizione a Ghiaie di Bonate.

3 Ave Maria

Don Bruno Borelli

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Allegato   Data inserimento:  01/03/2011