GARDATE IL SOLE!
I fenomeni solari straordinari ebbero un testimone illustre, Papa Pio XII, che nei giorni 30 e 31 ottobre e l'1 e l'8 novembre del 1951 e durante l’anno 1957 osservò personalmente più volte dai giardini di Castelgandolfo «il sole, roteare come una palla di fuoco sospesa nello spazio». Il Papa disse allora che «erano segni, erano avvertimenti per gli uomini, affinché si preparassero ad accogliere i cambiamenti, perché molte cose sarebbero cambiate».
Se a Fatima il fenomeno solare si verificò una volta sola, a Ghiaie di Bonate si ripeté invece per più volte tra il 20 e il 31 maggio 1944 e fu visibile non soltanto sul luogo delle apparizioni ma anche in altri paesi e province.
Sabato 20 maggio (8° apparizione) La dottoressa Maggi testimoniò con deposizione giurata del 16 gennaio 1946 davanti alla Commissione Vescovile quanto vide il sabato 20 maggio: «Quel sabato era giornata piovosa. All’inizio dell’apparizione è venuto un raggio di sole sulla testa della bambina. Io ho alzato gli occhi e ho visto uno squarcio a forma di croce nel cielo e una specie pioggia di puntini (stelline) d’oro e d’argento, per un minuto o due, e tutti hanno gridato al miracolo…».
Anche don Cortesi scrisse a proposito dei fenomeni solari di quel sabato sera: «Alcuni notarono uno strano fascio di luce, che illuminava intensamente la bambina e si riverberava sui volti circostanti. Altri videro il sole in forma di croce; altri videro il disco solare roteare vertiginosamente in un cerchio non più grande di un mezzo metro. Nei bassi strati dell’atmosfera, si videro piogge di stelline d’oro, nuvolette gialle a forma di ciambelle, così dense e così vicine che alcuni tentarono di afferrarle con le mani. Sulle mani e sui volti degli astanti degradavano i più vari colori, colla prevalenza del giallo; si videro mani fosforescenti, globi di luce in forma di ostia…».
Domenica 21 maggio (9° apparizione) Quella sera avvennero fenomeni solari impressionanti a Ghiaie di Bonate e nella Lombardia. Verso le sei, il sole uscì dalle nubi, girò vertiginosamente su se stesso proiettando in ogni direzione fasci di luce gialla, verde, rossa, azzurra, viola che colorarono le nubi, i campi, gli alberi e la marea di gente. Dopo alcuni minuti il sole si arrestò per riprendere subito con gli stessi fenomeni. Molti notarono che il disco si era fatto bianco come un’ostia, le nubi sembravano abbassarsi sulla gente. Chi osservò in cielo una corona del rosario, chi una maestosa figura di Signora con il manto a strascico. Altri, da lontano, videro delinearsi il volto della Madonna nel sole.
La scrittrice Ermenegilda Poli riferì che il vescovo mons. Bernareggi scrisse nel suo diario sotto la data del 21 maggio: «Alle 18 ero al Patronato per la festa di S. G. Bosco. Proprio in quell’ora terminavo di parlare davanti alla chiesa. Poi entravo in chiesa per la Benedizione col SS. Sacramento. Ma la maggior parte della folla rimase fuori perché diceva di aver osservato per lo spazio di 10 minuti circa, il sole girare su se stesso, cangiando anche repentinamente di colore, giallo, rosso, bleu. Il sole poteva essere osservato senza disturbo. Il fatto fu osservato anche in altre località. Io ebbi solo a notare, al termine della funzione, un colore giallo delle case, come quando vi è un’eclisse parziale di sole al tramonto. Alle 19.45 dissero che il fenomeno si ripeteva…»
Domenica 28 maggio (10a APPARIZIONE) Si ripetè il fenomeno del sole che verrà anche visto non solo alle Ghiaie ma anche in luoghi molto distanti fra di loro. Dal bolletino parrocchiale di Tavernola del giugno 1944, si legge: «Alle 18 in punto si avverte una diminuzione della luce solare accompagnata da uno sprazzo come un lampo improvviso, osservato distintamente per primi da alcuni giocatori di bocce. Guardando il sole si vedeva verde, poi rosso vivo, poi giallo oro e per di più roteava su se stesso vertiginosamente. A quello spettacolo la gente si riversò nelle strade…».
Mercoledì 31 maggio (13° apparizione) Anche quel giorno fu osservato il fenomeno solare sia alle Ghiaie che in altri luoghi. Un cronista di Valsaviore (Brescia) scrisse: «Verso le sei pomeridiane del 31 maggio il sole diede a vedere di non essere padrone assoluto di se stesso, ma anch’esso deve obbedire al Creatore o a chi ne è delegato».
(Articolo pubblicato su BergamoSette il 10 maggio 2002)
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