Autore:  G. Purcaro - Rosina Ceresoli Data documento:  16/05/2003
Titolo:  Ho assistito ad un miracolo con i miei occhi

 HO ASSISTITO AD UN MIRACOLO CON I MIEI OCCHI

Dal giornale “Cronache dell’Isola” - Venerdì 16 maggio 2003
Giornalista: Giuseppe Purcaro

Rosina Ceresoli, 78 anni, ha visto camminare una bimba storpia
(Intervista alla Signora Rosina Ceresoli)

Ghiaie di Bonate (gpr)

Lei c'era. E aiutava i malati, storpi, zoppi, tanti bambini deformi, a raggiungere insieme ad altre infermiere volontarie, il luogo delle apparizioni. Nel 1944 aveva 19 anni, lavorava come operaia in uno stabilimento di Bonate e al pomeriggio, nel periodo delle apparizioni, si dava da fare per soccorrere gli infermi portati a migliaia alle Ghiaie. Una testimonianza diretta quella di Rosina Ceresoli, 78 anni, che all'epoca viveva al Torchio, nello stesso caseggiato dove abitava la famiglia Roncalli.
«Mi ricordo bene di quei giorni - dice - . Gli ammalati arrivarono in massa al secondo ciclo delle apparizioni. Al sabato c'erano 20 mila persone, la domenica 60mila. Arrivavano un po’ dappertutto, con i carri, chi in auto (pochi), chi in portantina. C'erano tanti bambini deformi, con la testa grossa. Non riuscivano ad andare giù e noi infermiere, eravamo in tre o quattro, li caricavamo sulle barelle. Arrivati sul luogo dove appariva la Madonna, restavano lì. A volte li si assisteva, si dava loro da bere. Ritornavamo a casa verso le sei del pomeriggio. E li portavamo al recinto. Li mettevano li e si dava loro da bere. Mi ricordo che c'erano anche dei medici, ma quelli seguivano Adelaide». Rosina aveva anche assistito ad un miracolo. «Mi ricordo di una bambina che era alle Ghiaie insieme alla mamma - racconta - Era conciata male, tutta storpiata. Non sapevo da dove veniva. Credo avesse sui cinque anni e non camminava. Invitai la mamma a portare anche sua figlia davanti alla Madonna. "Cosa vuole che faccia", disse la madre. Insistetti,chiamai un'altra ragazza e la portammo vicino alla Madonna. Io andai a sbrigare altre faccende, ad aiutare altri ammalati. Nel giro di un'oretta, forse nemmeno, sento gridare: "Miracolo, miracolo, miracolo!". Mi guardavo in giro per capire da dove venisse quell'invocazione di gioia. E vedo la bambina che avevo aiutato prima, mettersi in piedi pian piano, con fatica. Sua madre si mise a piangere per la contentezza. Quella bimba la rividi quattro o cinque anni fa, quando mi chiamarono per fare un'inchiesta. "Guarda”, mi disse mia sorella, indicandomi una signora con due figli, “quella è la bambina che è stata guarita miracolosamente”. E io le dissi: fui io che ti portai dalla Madonna!"»

==========================================================================================
Fonte:
- Giornale “Cronache dell’Isola”, Venerdì 16 maggio 2003, pagina 4



Sito web:  - E-mail:  -
Allegato   Data inserimento:  16/05/2003