Nel bollettino di maggio 2002 dei Carmelitani Scalzi della provincia lombarda, “Il Carmelo oggi” è stato pubblicato un articolo sulla Madonna delle Ghiaie.
Ecco l’articolo inviatoci via e-mail il 28 maggio 2002
LA MADONNA DELLE GHIAIE
Dal maggio 1944 a Ghiaie di Bonate migliaia di pellegrini si recano a rendere omaggio alla Sacra Famiglia e a Maria, Regina della Famiglia. L'immagine più amata in questo luogo è quella della Madonna che stringe al petto due colombi di "piuma oscura", vestita di rosso con un lungo mantello verde. I colori della veste e il piumaggio bruno dei colombi, che rappresentano i coniugi, hanno da sempre suscitato interrogativi in coloro che, per devozione a Maria, si recano in questo luogo a pregarLa.
Poco distante da Ghiaie, nel Santuario di Concesa, sopra l'altare maggiore, campeggia la venerata immagine della Madonna del latte che, particolare coincidenza, appare vestita con una camicia rossa e una gonna sopra cui si drappeggia un manto verde scuro, l'immagine è esposta dal 1611 e viene ritenuta dai fedeli e dai cronisti del tempo un'opera "da invisibil mano condotta a certo finimento d'arte".
Il verde e il rosso, uniti al bianco della tunica interna che si intravede in entrambe le immagini, nell'opera di S.Giovanni della Croce "Notte oscura", al capitolo 21, sono i colori delle vesti indossate dall'anima per "andare più sicura dai suoi nemici che sono il demonio, il mondo e la carne". "La livrea indossata da lei è di tre colori, bianco, verde e rosso, che significano le tre virtù teologali: fede, speranza e carità, mediante le quali ella non solo guadagnerà le grazie e la volontà dell'Amato, ma camminerà anche sicura e difesa dai suoi tre nemici" "Questo quindi è il travestimento di cui l'anima si serve nella notte di fede passando per la scala segreta, quello dei tre colori. Essi costituiscono un'ottima disposizione affinché l'anima si unisca con Dio secondo le tre sue potenze, l'intelletto, la memoria e la volontà." (Opere-Postulazione Generale OCD 1991, pag. 471-474).
S. Giovanni può aiutarci anche a penetrare il senso della "piuma oscura" dei colombi (o tortore?) che la Madonna stringe a sé e che viene sovente interpretata come segno delle difficoltà matrimoniali.
Vi è nella Bibbia un luogo, ed è proprio nel libro d'amore per eccellenza, il Cantico dei Cantici, in cui si rivendica la bellezza della sposa "bruna" (Cantico 1 : 5) “Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme”.
Nel suo "Cantico spirituale", strofa 33, Giovanni della Croce riprende proprio questi versetti della Bibbia, rielaborandoli e dandone un' approfondita spiegazione: "Non voler disprezzarmi, / se di colore bruno mi hai trovata l ormai puoi ben mirarmi / dopo avermi guardata, / e grazia e beltà in me aver lasciata". La sposa ormai incoraggiata e inorgoglita dai pegni e dai doni ricevuti dall'Amato, accorgendosi che, sebbene di suo non valga niente e non abbia alcun diritto ad essere apprezzata, tuttavia in forza di quei doni divini merita di essere stimata, diventa ardita con l'Amato. Lo prega quindi di non disprezzarla più poiché, se prima lo meritava per la bruttezza della sua colpa e la viltà della sua natura, ora invece, dopo che è stata guardata la prima volta da Lui, sguardo col quale l'ha ornata della sua grazia e rivestita della sua bellezza, non lo merita più. Egli quindi può mirarla una seconda volta e altre ancora, accrescendole grazia e bellezza, poiché, se l'ha guardata quando non lo meritava e non era disposta, tanto più lo può fare ora che vi è una ragione sufficiente". (Opere cit. pag.684-86).
È forse questa semplice immagine della Madonna delle Ghiaie, una profezia che sta iniziando ora ad avverarsi: ”Si, care famiglie, è maturata nella Chiesa l’ora della famiglia, che è anche l’ora della famiglia missionaria.» (Parole del Papa alla famiglia, 21 ottobre 2001).
A cura di MCS Formazione
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