SU QUEL LUOGO, I CIELI SI SONO APERTI
Sin da bambino, ho sentito parlare delle apparizioni della Madonna ad Adelaide Roncalli. Sono stato per la prima volta alle Ghiaie di Bonate, sul luogo delle apparizioni, nel 1955, accompagnato da un padre sacramentino. Quel luogo benedetto, immerso nel verde, a cielo aperto, mi avvinse e sono rimasto per tanti anni sempre con il desiderio di ritornarvi, fino a quando un mio nipote, credendo di rivelarmi qualcosa a me sconosciuta, di sorpresa mi portò alla cappella delle Ghiaie. Riconobbi il luogo e mi commossi nel veder realizzato il mio desiderio proprio quando meno me lo aspettavo. Da quel giorno, ci sono ritornato tante volte, dopo cena con alcune persone o da solo, anche di notte, e sempre vi ho trovato persone in preghiera. Recentemente, dopo una cena presso parenti che abitano a Botta di Sotto il Monte, nonostante il freddo e la fitta nebbia ho voluto fare visita al luogo delle apparizioni alle Ghiaie. Era mezzanotte. Vi erano alcune persone in raccolta preghiera sparse qua e là. Un signore distinto, vedendomi in abiti sacerdotali, mi si accostò e mi chiese di confessarsi: era un sacerdote affranto e distrutto da una grave calunnia. Stava per abbandonare il sacerdozio. Ma lì, in preghiera, aveva chiesto alla Madonna un ultimo segno: «Se in un luogo così insolito, di notte e con questa brutta stagione mi invii in prete con il quale possa parlare ed essere aiutato, io sarò salvo.» Quel prete, tanto indegno, ma mandato dalla Madonna ad un confratello disperato ero io. La grazia sacramentale ha fatto il resto. Ci siamo lasciati con un grande abbraccio con lacrime di gioia e con la benedizione di Maria. Quel prete è serenamente in piena attività pastorale e fa un immenso bene. Da allora ritorno ogni volta alle Ghiaie di Bonate, per ascoltare il silenzio e nel silenzio pregare, con la certezza che su quel luogo i cieli si sono aperti e la Madonna lì è veramente discesa, ha parlato e ha santificato quel luogo con la sua presenza materna. Don Benedetto 05/05/2001
------------------------------ Archivio Alberto Lombardoni
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