Autore:  Don R. Baldisera - A. Lombardoni Data documento:  19/01/1948
Titolo:  Adelaide Roncalli e Pierina Gilli a Montichiari

 L'INCONTRO DI ADELAIDE CON LA VEGGENTE DI MONTICHIARI
Articolo a cura di Alberto Lombardoni pubblicato sulla rivista SENAPA, ottobre 2002

Da una testimonianza di don Romualdo Baldissera

Dopo il ritrovamento del documento inedito, divulghiamo all’opinione pubblica il racconto dell’incontro di Adelaide Roncalli con Pierina Gilli, la veggente di Montichiari.
Dal racconto emerge un fatto grave: durante gli interrogatori, Adelaide fu costretta suo malgrado a mettere la mano sul Vangelo per giurare contro le apparizioni e la bambina ne rimase turbata per molto tempo.

L’incontro avvenne il 14 gennaio 1948 dopo una giornata molto intensa. Al mattino, Adelaide fu interrogata in cucina del Sig. Pietro Ronacalli, poi venne portata a Bergamo dal pittore Galizzi per essere interrogata davanti al dipinto della Madonna fatto su indicazioni delle bambina stessa. Terminato l’incontro, partirono per Montichiari dove giunsero alle ore 17. Adelaide fu accompagnata dalla sorella Caterina, da Don Romualdo Baldissera e dal cognato del sacerdote Orazio Conterno.

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Dichiarazione di Don Romualdo Baldissera
Ultima parte: “Da Bergamo a Montichiari”

14 Gennaio 1948
Davanti alla Chiesa Parrocchiale scendiamo dalla macchina ed entriamo. Adelaide ha la testa coperta da uno scialle verde di lana. Entrata in Chiesa si ferma all’Altare del SS. Poi si inginocchia per terra al posto delle mattonelle, dove la Madonna avrebbe posto i suoi piedi, qualche preghiera; bacia le mattonelle, fa più volte il segno della Croce ed è commossa. Si alza e chiede se è possibile vedere Pierina Gilli (con insistenza).
Ad un chierico che sta raccolto in Chiesa domanda di un Sacerdote. Mi viene risposto che i sacerdoti sono all’ospitale con la Commissione che esamina Pierina Gilli. Adelaide gode della notizia.
All’Ospitale un po’ di attesa, poi una visita alla Cappella dove avvenne il fatto del sangue e infine nel salottino con due Sacerdoti del luogo, la Superiora dell’Ospitale, la sorella di Adelaide ed altre tre persone.
All’arrivo di Pierina, Adelaide chiede sorpresa e preoccupata; “È quella Pierina Gilli?” e insiste nella domanda, poi resta fortemente presa come da un sussulto misto di agitazione e di gioia; la guarda, respira affannosamente ed è quasi tremante; tiene le mani congiunte davanti alle labbra… non sa che fare, è come incantata… poi getta le braccia al collo di Pierina e così porge il saluto.
Restano nel salottino uno dei Reverendi (Don Luigi) e il sottoscritto. Le due si siedono. Pierina parla:
– “Come va Adelaide?” – “Bene”. (Disinvolta e semplice)
– “Ho visto la Madonna e le ho parlato di te. Le ho detto che ti faccia buona e santa, sei contenta?” – “Sì.” – “E quando ho fatto il tuo nome, la Madonna ha sorriso di compiacenza. Ora però bisogna che tu diventi buona davvero… Ma senti, e tu come l’hai vista la Madonna?” – (Non risponde.) –“Dimmi, l’hai vista?” – “Se lei lo conferma…” – “Ma dimmi qualche cosa.” – “Se lei lo conferma…” – “Io non confermo nulla, dimmi tu qualche cosa.” – “Vorrei essere sola.”

Le lasciamo sole. Il colloquio dura più di mezz’ora, poi lo dobbiamo interrompere perché la nebbia è fitta e la sera si avanza (sono le 18).

Entro e domando: – “E allora Adelaide, sei contenta ora? Hai altro da dire? Se hai qualche altra cosa da chiedere, chiedi.” – “Mi deve ancora raccontare il fatto della scala” dice a Pierina. L’altra risponde: – “Bene, pazienza, non importa…” – “Mi lascia un ricordino,” chiede Adelaide con tutta semplicità, “una medaglietta?” – “Si te la vado a prendere subito.” (Esce) C’è con me solo Don Luigi: Adelaide viene verso di noi e la facciamo sedere. Dice così: “Ci siamo raccontate tante cose, io le ho detto delle cose che Pierina mi ha promesso di tenere segrete. Mi ha detto che lei ha visto la Madonna, tutta vestita di bianco, come quella di Lourdes”.
Pierina ritorna e consegna la medaglietta con un nastrino azzurro. – “Mi raccomando sa,” dice Adelaide, “si ricordi di fare quella cosa, questa sera.” – “Sì, senz’altro, sta buona e sta contenta.”
Mi rivolgo ad Adelaide, presente Pierina e domando la conferma su quanto aveva risposto stamattina alle mie interrogazioni, leggendo gli appunti presi e soprariportati. Adelaide conferma tutto alla lettera; Pierina sembra essere dello stesso parere. Adelaide saluta ripetutamente Pierina e se ne va soddisfatta.
Rimaniamo soli con la Gilli, più tardi entra la Superiora dell’Ospitale. La Gilli da un breve resoconto del colloquio con Adelaide, riservandosi di non dire alcune cose che Adelaide aveva raccomandato di tenere per sé ed esprimendo il suo pensiero sullo stato d’animo della piccola: “È molto agitata ed ha bisogno di un po’ di calma, in famiglia si troverà forse meglio che dalle Suore. È incerta, perché scossa dalle pressanti imposizioni, maltrattamenti ecc. M’ha detto di andare questa sera alle mattonelle per pregare la Madonna che le perdoni i suoi capricci. M’ha chiesto se la Madonna m’ha assicurato che lei andrà in Paradiso, oppure no. Si è confortata alle mie espressioni. Ha detto di aver paura di parlare con chi la interrogava e si è sentita di dire tutto quello che il Reverendo le chiedeva stamattina, perché con quello si sentiva di parlare volentieri, ma con gli altri no, neppure con la famiglia. Ha promesso che farà di tutto per diventare buona. La Madonna mi ha parlato delle apparizioni di Bonate, ma non di Adelaide, gliel’ho nominata io ed ha sorriso di compiacenza. Adelaide m’ha chiesto se è vero che la Madonna ha detto che nel 1952/53… (non ricordo la data) Pierina, Lucia di Fatima ed Adelaide si troveranno tutte tre a Roma dal Papa.

Altra dichirazione di Pierina: “Adelaide non s’è più sentita tranquilla dal momento in cui l’hanno costretta a giurare sul Vangelo.” Non ho potuto chiedere una spiegazione in proposito, ma da quanto ho capito, mi pare che la Gilli abbia detto che Adelaide non ha giurato, ma è stata costretta a mettere la mano sul Vangelo per attestare che non erano vere le apparizioni di Ghiaie. Ora non sarebbe certo di questo pensiero.

Seguono altre confidenze più o meno interessanti, poi Pierina Gilli saluta e se ne va. Rimango a conversare con i due Sacerdoti, (uno dei quali entra all’uscire di Pierina) e la Superiora dell’Ospitale. Ciascuno dice le sue impressioni, si discute sul pro e sul contro, si propende quasi del tutto per il sì. Pare che lo stesso Vescovo di Brescia, in primo tempo scettico, ora sia favorevole.
Ci lasciamo, augurandoci ogni bene. Ritorno a casa senza più rivedere Adelaide, portata a Ghiaie da un’altra macchina…

Firmato: Don Romualdo Baldissera
Sacerdote della Diocesi di Vittorio Veneto, con il consenso del mio Vescovo Mons. Giuseppe Zaffonato.
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Archivio privato



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Allegato   Data inserimento:  19/01/1948