Autore:  William Dick - Mons. Battaglia Data documento:  11/04/1978
Titolo:  Intervista a mons. G. Battaglia

 Intervista rilasciata da mons. Giuseppe Battaglia al mensile «National Enquirer», la più grande tiratura di qualsiasi giornale d’America


11 aprile 1978 pagina 8
«PAPA GIOVANNI CREDETTE LA RAGAZZA CHE VIDE LA MADONNA E LA FANCIULLA NEL “MIRACOLO” CONTROVERSO

Il defunto Papa Giovanni XXIII credette che una ragazza di 7 anni aveva detto la verità sulla visione della Madonna nel famoso “Miracolo a Bergamo” anche se era stata terrorizzata con le minacce del fuoco dell’inferno nel disdire la sua affermazione.
(di William Dick)

Così afferma uno dei amici più stretti di Papa Giovanni, che tenne segreta la credenza del Papa per 33 anni. In un’intervista in esclusiva con l’ENQUIRER, l’amico del Papa, mons. Giuseppe Battaglia, parlò di una lettera che ricevette da Papa Giovanni nella quale il Papa parlava di una ragazza ritrattante la sua affermazione «in seguito alle minacce, alla paura dell’inferno fattele da qualcuno». Disse mons. Battaglia, già Vescovo di Faenza, ora di 87 anni: «In tutta fede sono convinto ed anche Papa Giovanni era convinto che la piccola bambina vide la Madonna».

«Mentre ero ancora Vescovo, la legge della Chiesa mi impediva di fare qualche mossa attiva. Ma ora che sono dimissionario, sono felice di dire al mondo che Papa Giovanni credeva nelle visioni della piccola bambina, e così anch’io».

Il caso accadde il 13 maggio 1944, a Ghiaie di Bonate, vicino a Bergamo, quando Adelaide Roncalli di 7 anni cadde in estasi in un campo vicino alla sua casa. Quando si riprese, disse che la Madonna e Gesù Bambino le erano apparsi con S. Giuseppe accanto a loro. La Madonna le aveva parlato ordinandole di venire nello stesso luogo e alla stessa ora per 13 giorni. Adelaide eseguì l’ordine, sera dopo sera, seguita da una folla che crebbe di numero fino a che nell’ultima sera centinaia di migliaia di persone la seguì nel campo e l’avvenimento fu pubblicizzato in tutto il mondo. Il famoso film «La dolce vita» ha una scena basata sulle estasi.
Ma dopo la nona sera, un sacerdote portò via la bambina dai suoi genitori, la mise in un convento, e per tre anni la interrogò incessantemente, fino che essa rinnegò di aver avuto visioni. La prova parve aver spaventato la ragazza. Essa ora vive come une reclusa a Milano. Ma quando ebbe 21 anni fece una dichiarazione scritta affermando che il miracolo che aveva rivendicato a 7 anni era vero. L’ENQUIRER ha ottenuto una copia di questa dichiarazione. Disse mons. Battaglia: «Il Papa ed io fummo intimi amici e io parlai a Lui della Madonna delle Ghiaie molte volte».

«Egli fu veramente convinto che la Madonna era veramente apparsa, fin dal 1944. Ne parlammo ancora dopo. Io finalmente gli chiesi in uno scritto di riaprire il Processo (sul miracolo anzidetto)».

Papa Giovanni replicò al Suo amico con una lettera in data 8 luglio 1960, che disse in parte: «Circa l’affare Ghiaie comprendete che si ha da cominciare non dal vertice ma dal piano e non toccare chi (il Papa) deve pronunciare l’ultima parola. Ciò che vale è la testimonianza della veggente e la fondatezza di quanto ancora asserisce a 21 anni… E ritirata in seguito alle minacce, alla paura dell’inferno fattele da qualcuno.»

Disse mons. Battaglia: «Non riesco a spiegarmi perché qualcuno della Chiesa aveva bisogno che la bambina confessasse di non aver avuto le visioni».

(Articolo tradotto da Maria Curzio Pumo)
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Allegato   Data inserimento:  11/04/1978