Autore:  Don C. Vitali Data documento:  26/05/1948
Titolo:  Contro il decreto se ne dicono delle cotte e crude

 CONTRO IL DECRETO SE NE DICONO DELLE COTTE E CRUDE

Lettera di Don Cesare Vitali, parroco di ghiaie, a Don Felice Murachelli
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Ghiaie, 26 maggio 1948

Sempre cariss. P. Felice,

La settimana scorsa come avevo promesso e come era mio grandissimo desiderio, dovevo venire a Brescia, ma una forte indisposizione e due ammalate gravissime mi trattenevano a casa. Ora però sto meglio e mi sono riavuto dal colpo fatale del Decreto che mi ha fatto soffrire tanto moralmente e fisicamente. Non sapendo in quale giorno potrò trovarla in casa nella prossima settimana, ma dal 1 giugno in avanti, sia così gentile di volermi tenere informato perché possa regolarmi per la venuta.
Contro il Decreto, da persone competenti se ne dicono di cotte e crude per la formula, per la intempestività e per il momento. Ieri è venuto un mio amico Sacramentino da Roma, che mi ha riferito che anche là la cosa è spiaciuta, che il Decreto è stato provocato da una parte del Clero di Bergamo e dal Principale per lavarsi le mani del fatto.
Qui la gente continua a venire, e non si vuol credere che la cosa non sia vera come riferito nel Decreto, e si attende presto il trionfo. La settimana scorsa è venuto l'Arciprete di Malonno con una compagnia di pellegrini. Mi ha detto che la gilli ebbe a dire che la madonna, presto riapparirà alle Ghiaie. È vero questo? Questa è una delle cose che mi preme di appurare. Scusi, P. Felice, dei tanti disturbi.
Attendo una sua risposta e delle buone notizie. Tanti doveri a lei e a Mons. Lanzetti anche a nome della elisa e rev. Curato e dal suo aff.
Don Cesare Vitali
Memento!

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Fonti:
- Archivio privato
- Archivio Don Felice Murachelli.

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Allegato   Visualizza l'allegato   Data inserimento:  27/08/2012