Comunicato dell’Ordinario Diocesano
Su L'Eco di Bergamo del 30 giugno 1944, veniva pubblicato il seguente comunicato di S. Ecc. Mons. Vescovo, intorno agli stessi fatti:
----------------------------------------------------- L'Ordinario Diocesano ritiene necessario invitare di nuovo tutti quanti, sacerdoti e laici, a mantenersi molto riservati a riguardo dei fatti delle Ghiaie di Bonate, sui quali lo stesso Ordinario dichiara di non avere ancora elementi sufficienti per un giudizio. Occorre quindi guardarsi dal prestare fede a tutte le voci che circolano a riguardo della bambina e delle sue asserite visioni, molti di tali voci essendo del tutto fantastiche. Così, ad esempio, è da smentire nel modo più assoluto che la bambina abbia parlato di una nuova apparizione per il giorno 13 del prossimo mese di luglio. Si parla altresì di guarigioni miracolose, che si direbbero anche constatate dai medici. Di fatto i casi di guarigione segnalati sono molti; ma per la verità si deve dichiarare che nessuna delle guarigioni che sono state fino ad ora esaminate a fondo dai medici è tale che resista ad ogni critica, e possa secondo le regole canoniche essere detta indubbiamente miracolosa. Quindi si vada cauti nel parlare di miracoli, prima che i competenti abbiano dato il loro giudizio. Piuttosto, essendo ancora relativamente pochi i casi esaminati dai medici, e di molti casi mancando dati sufficienti, di taluni anzi non essendovi che soltanto qualche notizia vaga, prega tutti coloro che fossero a cognizione di guarigioni importanti che si dicano avvenute alle Ghiaie od invocando la Madonna che là sarebbe apparsa, di scrivere alla Commissione di accertamento medica istituita presso la Curia Vescovile, Piazza Duomo, Bergamo. Ricorda poi infine, che il can. 1399 del Codice di D. C. dichiara proibita ipso jure ogni pubblicazione riguardante nuove visioni, profezie e miracoli che non sia stata prima debitamente controllata dall'Autorità competente della propria Diocesi. Quello che sopratutto è necessario in quest'ora, si è di pregare la Vergine Santissima perché la verità si chiarisca appieno e rapidamente.
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Fonte: L’Eco di Bergamo, 30 giugno 1944
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