IL CARD. OTTAVIANI RISPOSE CHE ERA INUTILE ESAMINARE LE GUARIGIONI
(Dalla relazione di Mons. Magoni in occasione del 25° dalla morte di Mons. Bernareggi)
«… Inoltre è utile richiamare che durante il suo governo, avvennero i famosi fatti delle Ghiaie di Bonate, concernenti le presunte apparizioni della Madonna alla bambina Adelaide Roncalli, nel maggio del 1944, fatti che ebbero una grande risonanza non solo in Italia ma anche fuori. Al riguardo è degna di nota la circostanza che, mentre il Vescovo non si portò per nulla sul luogo e proibì anche al Clero di recarvisi durante quegli avvenimenti, in seguito, ricevette, un giorno, in udienza la bambina che era accompagnata da una sua cugina. Ricordo bene che, dopo qualche momento da che l'Adelaide era stata introdotta nello studio del Vescovo, egli uscì dichiarando che essa non parlava affatto, per cui fu introdotta anche la cugina, la quale, come riferì poi il Vescovo, facendole delle domande, ne otteneva corrispondenti risposte. Ricordo ancora che, subito dopo la loro partenza, essendomi presentato al Vescovo per alcune pratiche d'Ufficio, osai chiedergli che cosa pensasse di quei fatti; egli dapprima scrollò la testa e poi soggiunse: «Se sono rose, fioriranno».
Ora qui mi sembra opportuno chiarire che all'estero, essendosi confusa la «cousine» (cugina) che accompagnava la bambina con «cuisine» (cucina), nacque la strana storiella, riportata poi largamente dalla stampa, che la bambina era stata condotta nella cucina del Vescovo, dove Egli si era fatto trovare con alcuni sacerdoti, senza recare alcuna insegna vescovile che lo distinguesse da loro; senonché alla domanda rivolta alla bambina quale fosse tra di loro il Vescovo, essa l'avrebbe immediatamente indicato di propria iniziativa, senza alcun cenno da parte dei presenti: il che è una vera fandonia dovuta alla confusione di quei due termini.
Comunque, per l'esame dei fatti delle Ghiaie, il Vescovo, in data 28 ottobre 1944, si ritenne in dovere di costituire una commissione di teologi, scegliendoli non solo tra il clero bergamasco ma anche di Milano e di Brescia, e volle includervi anche un difensore delle asserite apparizioni nella persona di Mons. Angelo Bramini della Diocesi di Lodi, mentre nominò segretario della Commissione il sottoscritto.
La Commissione lavorò intensamente e a lungo, ma senza che il Vescovo interferisse in alcun modo, lasciando alla stessa la piena libertà di agire come meglio credeva; soltanto desiderò e propose che essa si tenesse in continuo rapporto con l'Assessore della S. Congregazione del S. Ufficio, l'attuale Card. Alfredo Ottaviani, al quale quindi venivano riferiti i vari passi che essa compiva. E fu proprio l'Assessore del S. Ufficio che, quando la Commissione venne alla conclusione che non risultava comprovata la realtà delle asserite apparizioni, essendo stato richiesto se convenisse esaminare alcune guarigioni non ordinarie che si dicevano avvenute durante le stesse, rispose che tale esame, se le apparizioni non risultavano sufficientemente provate, era inutile, suggerendo però insieme una clausola concernente le dette guarigioni, da aggiungersi al giudizio definitivo della Commissione. E fu così che nel relativo decreto, emesso dal Vescovo in data 30 aprile 1948, mentre si dichiarava che «non constava della realtà delle apparizioni e rivelazioni della B.V. Maria alla bambina Adelaide Roncalli nel maggio 1944», fu aggiunto che «tuttavia non si escludeva che la Madonna, invocata fiduciosamente da quanti in buon fede la ritenevano apparsa, potesse aver concesso grazie speciali e no ordinarie guarigioni, premiando in tal modo la devozione verso di Lei». Lei ». ========================================================================================== Fonti: - Studi e Memorie “Adriano Bernareggi - Vescovo di Bergamo 1932 - 1953” Edizione del Seminario di Bergamo 1979, pagine 422 e 423. - Archivio privato.
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