LETTERA AL CARDINAL MARTINI
Bonate Sopra, 11 ottobre 2001
Eminenza Rev.ma, La ringrazio di cuore delle sue preghiere per la soluzione positiva del caso delle Apparizioni di Ghiaie. “Il problema è di competenza del vescovo di Bergamo” scrive lei giustamente; ma se questi non risponde a chi dobbiamo rivolgerci? Molti passi sono già stati fatti presso la Congregazione per la fede e la Segreteria di Stato dal 1977, quando fu pubblicata una lettera di Papa Giovanni. Sia la Congregazione, sia la Segreteria chiesero alla Curia di Bergamo di svolgere un’inchiesta che però fu affidata a un amico di Don Cortesi, Mons. Luigi Chiodi. Il quale dopo sette mesi di studio, svolto in segreto, concluse che tutto era stato regolare: e il Vaticano fu messo a tacere! Ma non si può far tacere il popolo fedele che continua a frequentare Ghiaie con devozione. Il Cancelliere Vescovile, Mons. Antonio Pesenti, in una seduta del Consiglio Presbiterale ha ripetuto la proibizione di frequentare quel luogo e che “Mons. Luigi Cortesi fu la vittima illustre” della vicenda, quando ne fu il carnefice, il persecutore! Allego alcuni documenti relativi a quanto detto. Se la strada di Bergamo è chiusa, potrebbe farli ragionare la Conferenza Episcopale Lombarda? Il Cardinal Schuster, in un incontro di Vescovi della Lombardia, disse al Vescovo di Bergamo, Bernareggi: “Vi siete lasciato ingannare!” dopo avere parlato personalmente con Adelaide che per tre anni, dal 1948 al ’51, abitò a Milano. La fece interrogare anche da fra Cecilio, di cui è in corso il processo di beatificazione; e la sua convinzione diventò certezza. Ma tanti documenti erano ancora ignoti al cardinale, come l’espulsione di Adelaide nel 1953 dal noviziato delle Sacramentine di Lodi, per ordine della Curia di Bergamo; approfittando della malattia di Bernareggi che le aveva permesso di entrarci, e che morì nel giugno del ’53. Ora Adelaide abita stabilmente a Milano, sposatasi è già nonna; potrebbe essere interrogata da Lei, come fece Schuster? Grazie per tutto quello che potrà fare. Ossequi devoti. Luigi Stambazzi
P.S.: Dall’Archivio della Curia di Lodi sono emersi dei documenti gravi.
============================================================ Fonte: Archivio privato
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