(Vedi il documento originale, cliccando l'allegato in fondo alla scheda)
LE MIE CONVINZIONI ME LE TENGO PER ME
Lo studioso Luigi Stambazzi inviò a Mons. Gaddi, che fu vescovo di Bergamo, il 1° gennaio 1984, la copia della pagina della relazione di Mons. Magoni sulle guarigioni non esaminate e gli chiese un suo parere. Il Vescovo rispose in data 4 gennaio 1984.
============================================================ Pagina della relazione di Monsignor Magoni, inviata da Sig. Luigi Stambazzi.
Mons. Magoni, ex Cancelliere, che fu membro della Commissione e del Tribunale nel 1947 scrisse nella sua relazione (riportata a pag. 423, del libro “Adriano Bernareggi - Vescovo”) quanto segue:
“Comunque, per l’esame dei fatti delle Ghiaie, il Vescovo, in data 28 ottobre 1944, si ritenne in dovere di costituire una commissione di teologi, scegliendoli non solo tra il clero bergamasco ma anche di Milano e di Brescia, e volle includervi anche un difensore delle asserite apparizioni nella persona di Mons. Angelo Bramini della Diocesi di Lodi, mentre nominò segretario della commissione il sottoscritto. La Commissione lavorò intensamente e a lungo ma senza che il vescovo interferisse in alcun modo, lasciando alla stessa la piena libertà di agire come meglio credeva; soltanto desiderò e propose che essa si tenesse in continuo rapporto con l’Assessore della S. Congregazione del S. Ufficio, l’attuale Card. Alfredo Ottaviani della S. Congregazione del S. Ufficio che, quando la Commissione venne alla conclusione che non risultava comprovata la realtà delle asserite apparizioni, essendo stato richiesto se convenisse esaminare alcune guarigioni non ordinarie che si dicevano avvenute durante le stesse, rispose che tale esame, se le apparizioni non risultavano sufficientemente provate, era inutile, suggerendo però insieme una clausola concernente le dette guarigioni, da aggiungersi al giudizio definitivo della Commissione. E fu così che nel relativo decreto, emesso dal Vescovo in data 30 aprile 1948, mentre si dichiarava che “non constava della realtà delle apparizioni e rivelazioni della B.V. Maria alla bambina Adelaide Roncalli nel maggio 1944”, fu aggiunto che “tuttavia non si escludeva che la Madonna, invocata fiduciosamente da quanti in buona fede la ritenevano apparsa, potesse aver concesso grazie speciali e non ordinarie guarigioni, premiando in tal modo la devozione verso di lei”.
============================================================ La lettera di risposta del Vescovo Mons. Clemente Gaddi
Bergamo, 4 gennaio 1984 Egregio Sig. Stambazzi, non riesco a comprendere le ragioni che l’hanno indotto a mandarmi la sua lettera del primo gennaio scorso. Perché se ella pensa o spera o desidera operare perché la Chiesa ritorni sulla decisione da una sua Congregazione o dal rappresentante di una sua Congregazione a riguardo dei fatti di Bonate, la domanda necessaria non deve essere rivolta a me, che fui vescovo di Bergamo dal novembre 1963 al luglio 1977, ma a S. E. Mons. Giulio Oggioni, che è attualmente vescovo della diocesi.
A quanti mi scrissero, e furono molti, sulla questione di Bonate allora, risposi sempre, come era doveroso: attualmente non ho nulla da dire a nessuno.
Mi sono fatto sul problema le mie convinzioni e me le tengo per me: pronto a esporle all’Autorità ecclesiastica competente, se mi saranno richieste.
Alla sua domanda: “è possibile che la Chiesa ritorni su di una sua decisione?, Le rispondo che, se si tratta di una decisione non infallibile, come nel nostro caso, è possibilissimo. Ma perché sia riveduta una decisione occorre che siano presentate delle ragioni. Chi non trova giusto il consiglio dato alla Commissione teologica di allora può reclamare, se lo crede opportuno, presso l’attuale Congregazione per la fede, allora Congregazione del S. Ufficio. Le sono con stima dev.mo.
Firmato + Clemente Gaddi
============================================================ Fonte: - Archivio privato. - “Adriano Bernareggi - Vescovo”, edito dal Seminario di Bergamo nel 1979, pag. 423.
|