Autore:  Ersilia Mitta Data documento:  17/03/1996
Titolo:  Che bei ricordi di gioventù

 CHE BEI RICORDI DI GIOVENTÙ!

Pioltello, 17 marzo 1996

La comparizione della Madonna all'allora piccola Adelaide Roncalli: che bei ricordi di gioventù!
C’era un vociare anche al mio paese, specialmente all'oratorio che frequentavo assiduamente, di queste prodigiose apparizioni.
Ricordo di averne parlato in casa ai miei genitori e di aver espresso loro il desiderio di recarmi in quel luogo. Vi andai più volte con una mia sorella e con i miei fratelli.
La fede, la curiosità di vedere quella, candida bambina, e la speranza di vedere anch'io qualche cosa di celestiale mi ha spinta più volte a recarmi in quella terra santa. C'era tanta gente, anche scettica. Pur di vedere il momento dell'apparizione, ricordo, sono andata a finire sul tetto di una macchina; eravamo su in sette e vi siamo rimasti più di un'ora; ricordo che faceva tanto caldo, ma il sacrificio nell'andare, e il ritorno poi, mi dava tanta letizia dentro, e la mia fede si fortificava sempre più.
Di segni ne abbiamo visti tutti; il sole, ad esempio, perché proprio in quei momenti, i nostri occhi erano puntati su di lui; a me è venuto spontaneo guardarlo, avevo gli occhi fissi su Adelaide, e lui, proprio lui il sole, mi ha distratto per guardarlo: è successo un bagliore mai visto, e lo si è visto avvicinarsi a noi e roteare con degli aloni indescrivibili multicolori.
C'erano dei pini, ricordo, intorno; zeppi di gente arrampicata su su, fino in cima e mi domandavo come potevano quelle piante oscillanti tenere tante persone senza rompersi, e quelle persone rimanervi aggrappate per tanto tempo. Quanto pregare, quanto invocare!I
Vi ritornai anche quel giorno in cui Adelaide fece la Prima Comunione, ed escogitai, ricordo, uno dei miei trucchi studiati la notte precedente: mi vestii da crocerossina per vantare il diritto di entrare in mezzo alla folla come soccorritrice; sì, perché qualcuno sveniva. Fu così che la mia furberia mi portò proprio vicino all'apparizione. Ho aspettato tanto tempo, ricordo, e finalmente all'ora giusta arrivò un uomo che portava in braccio la piccola, seguito dalle Autorità.
La piccola era vestita di bianco con una coroncina in testa. La misero a terra nel punto che Adelaide aveva indicato; timorosa per tanta gente e molto timida. Rimase così un pochino poi andò in estasi.
Vicino a lei c'era un Camerata delle SS. che, incredulo, quasi sghignazzava, e, sempre nella sua incredulità, mise davanti alla piccola un compensato (legno) forse per spingere quella innocente e disturbarla, ma lei aveva sempre gli occhi fissi, le labbra si muovevano, ma io non capivo quello che diceva o rispondeva.


Sempre quel Camerata, l'ho visto pungerla in viso, senza notare alcun fastidio o dolore in lei. Infine lui, proprio lui, l'ho visto inginocchiarsi e contemplare quella piccola, quasi a farsi perdonare il male fatto, e, perché no, in quel momento forse egli ha incominciato a credere.
Sono questi i ricordi che fanno vivere!

C'era gente che gridava qua e là ogni tanto al "miracolo"! E questi guariti venivano portati a casa di Adelaide e poi mostrati sulla ringhiera del terrazzo di casa sua. C'erano anche dei medici che poi li visitavano per capirci qualche cosa.
Quel giorno, ricordo il ritorno, c’era un po' di strada da fare a piedi per recarsi a Ponte S. Pietro a prendere il treno che mi portava a casa; in mezzo alla folla un uomo si lamentava di non aver ricevuto la grazia che tanto invocava. Ho saputo poi che era cieco, portava un bastone, era solo, e, a un tratto, si mise a urlare: "Vedo! Vedo! Vedo!" Lo accompagnammo alla casa di Adelaide, poi non ho saputo più niente.
Di Adelaide invece mi sono informata dopo un po' di anni, e venni a sapere che era proprio all'ospedale del mio paese a fare l'infermiera. Le suore che la mattina l'andavano a svegliare, la trovavano sempre sveglia a parlare e a pregare; e nella sua camera c'era sempre tanta luce inspiegabile che la illuminava...
Questi sono i miei ricordi…
Ersilia Mitta - Pioltello (Milano)

(Testimonianza scritta inviata al sig. Stambazzi di Bonate Sopra)
Fonti: Archivio Stambazzi

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Allegato   Data inserimento:  17/03/1996