SPETTACOLO GRANDIOSO DI FEDE
Testimonianza di Padre Alberto Busco dei Somaschi, parroco nella chiesa SS. Annunziata di Pescia, Pistoia, circa la guarigione istantanea di Bianca Nicoletti dal morbo di Pott, avvenuta a Ghiaie di Bonate il 18/07/1944. Il sottoscritto era insieme con venti confratelli Somaschi, tutti viventi; essi ricordano benissimo il fatto e sono d’accordo con quanto qui ho scritto.
Ho trovato nei miei appunti del 1944 (avevo vent’anni e proprio a maggio avevo conseguito a Casale M. la maturità classica) un resoconto del pellegrinaggio compiuto da noi chierici somaschi a Ghiaie di Bonate il 13 e il 18 luglio 1944.
Eravamo in vacanza a Somasca (Bg) e, saputo già a Corbetta (Mi) dove c’era il nostro Studentato, che a Bonate era apparsa la Madonna, avevamo voluto vedere il luogo delle apparizioni. Ci andammo il 13 luglio e fummo talmente colpiti dalla pietà del popolo, che volemmo ritornarci il 18. Scrivevo allora:
“Spettacolo grandioso di fede. Il 13 luglio erano migliaia di persone con centinaia di malati che si succedevano dinanzi a quel luogo. Da Udine e da Venezia arrivavano pellegrinaggi. Mi hanno commosso le invocazioni dette ad alta voce dal medico che guidava il pellegrinaggio di Udine: «Signore, noi crediamo in voi! Signore, che io veda… che io oda…. Che io cammini….».
Per un’ora stiamo anche noi nel sacro recinto. Prego la Madonna per tutte le intenzioni, specie per la pace e per la mamma malata. Il pomeriggio spettacolo ancor più grandioso. Molti da giorni sono lì: alcuni attratti dalla falsa voce di un’apparizione della vergine. Mentre si va via, vien mostrato alla folla un bambino guarito.
Il 18 fummo colpiti da un singolare episodio: constatammo l’avvenuta guarigione di una bambina dal terribile morbo di Pott. Scrivevo: «Alle ore 8: arrivo a Ponte San Pietro. Alle 9, Padre Luigi inizia la Messa nella parrocchiale di Ghiaie. Si canta con rinnovato fervore: la chiesa è piena. Confessione, Comunione. Consumata la colazione, eccoci sul luogo delle apparizioni. Si prega in ginocchio due ore nel recinto: all’interno gli operai innalzano le colonnine di cemento armato per la piccola erigenda cappella. Stanchi nel corpo, non nello spirito, ci ritiriamo.
Al pomeriggio, abbiamo la grazia di osservare una bambina miracolata la mattina. Si chiama Bianca Nicoletti, di quattro anni. La mamma afferma che essa aveva la spondilite da due anni; da due mesi era impossibilitata a camminare. Dice che il busto di gesso le si era spezzato quella mattina, e all’invito dei presenti di farla camminare, l’ho vista muovere con mia sorpresa le gambe. Erano vari giorni che si trovavano lì. Abbiamo preso le foto e l’indirizzo. Interessante il fatto di aver preso le foto, che ho ancora, e l’indirizzo. Eravamo chierici e quindi un po’ critici. Avendo l’indirizzo, solo però nel 1958 ho scritto al Parroco della ragazza. Mi rispose che era stata veramente guarita e sempre era rimasta sana.
Nel 1974 feci sviluppare una foto in cui si vede la bambina in piedi circondata dalla mamma e da noi. L’ho mandata all’indirizzo che avevo. Mi ha risposto la madre (che ancora vive oggi). Mi disse che la figlia era a Milano, via Rucellai 50, sposata con un figlio (adesso ne ha due) e in ottima salute. La foto le ha fatto rivivere quel santo giorno, ma «da allora, aggiunge, Maria, la madre del mio Gesù e madre nostra è la mia guida e direttrice». Poi mi ha scritto la miracolata: «Quello che ho provato nel rivedermi in quella immagine non so descrivere. Mi sono rivista in quel lontano giorno del miracolo: ho le idee un po’ confuse, ero tanto piccola, però certi particolari li ricordo benissimo. Ricordo che appena miracolata, la mamma svenne per l’emozione, mi misero su una coperta nel prato e mi adagiarono sopra, e subito fui circondata da tanta gente. Ci fu qualcuno che scattò delle foto e si vede che fra questi, Padre, ci fu anche lei. Padre, la mia guarigione è ancora valida: il male era il morbo di Pott. Non c’è rimasta nessuna traccia. (Alla radiografia per il parto della bambina, mi scriverà dopo, le due vertebre erano saldate insieme). Io avevo la 4° e la 5° vertebra distrutta ed ora invece sono donna del tutto normale. La Madonna è stata veramente grande con me: io non le sarò mai abbastanza riconoscente. I medici si meravigliarono che io avessi potuto avere dei bambini. Vede, il mio è veramente un miracolo.»
L’8 marzo 1981, stando a Somasca per il Capitolo generale dei Somaschi, ho finalmente rivisto Bianca e la sua famiglia a Greco. Dopo il pranzo siamo tornati dopo tanti anni a Ghiaie; essa mi ha chiesto di dire il rosario, che abbiamo detto insieme a suo marito. Dopo siamo andati a Sotto il Monte e infine a Somasca, ove Bianca ha potuto rivedere, ma certo non riconoscere, tanti miei confratelli che il 18/07/1944 erano lì a Ghiaie. Alcuni sono in America, Filippine, ecc. missionari. Tra questi c’era anche il Padre Generale, scaduto proprio in quei giorni, Padre Giuseppe Fava, ora a Ponzate Como.
Pescia 12/02/1983 Padre Alberto Busco dei Somaschi ------------------------------ Archivio Ermenegilda Poli Archivio privato
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