Autore:  G. Alessandro Baroni Data documento:  17/09/2002
Titolo:  I nazisti tentarono di portar via Adelaide

 I NAZISTI TENTARONO DI PORTAR VIA ADELAIDE

IL RACCONTO DEL SIG. BARONI PROGETTISTA DELLA CAPPELLETTA

In data 07 settembre 2002, l’architetto Giacomo Alessandro Baroni, progettista e direttore dei lavori della Cappelletta delle Apparizioni, ha confermato, davanti a tre testimoni, la veridicità dei fatti raccontati nella sua lunga lettera testimonianza inviata il 25 luglio 1986 a don Renzo Del Fante.
Nella testimonianza emerge un fatto molto importante: i nazisti tentarono di potar via Adelaide, ma il Vescovo riuscì ad impedirlo promettendo che avrebbe ordinato una Commissione Ecclesiale per smentire ogni cosa.

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Bergamo, 25 luglio 1986

Reverendo don Renzo Del Fante,
Sono venuto in possesso casualmente e fortunatamente del libro: “Sarò riconosciuta” dell’autore Rev. don Attilio Goggi. L’ho letto e riletto, l’ho trovato veritiero e mi ha risvegliato in tempi del periodo delle Apparizioni avvenute della Madonna delle Ghiaie di Bonate.
Ho sempre creduto a quelle apparizioni anche perché sono stato protagonista dei fatti seguiti da vicino personalmente. Mi spiego con quanto vado ora raccontando succintamente e perciò mi presento:
Mi chiamo Baroni Alessandro, classe 1908 (78 anni)! Nel 1944 (anno delle Apparizioni ed anni di guerra), avevo 34 anni ed ora sono vecchio, ma ben ricordo. A quell’epoca ero funzionario Tecnico della Soc. Italcementi ed il collega Sig. Verri, pure funzionario che abitava proprio a Bonate fu protagonista ed organizzatore di tutta la vicenda, mi interessò dei fatti fino dall’inizio e mi coinvolse, tanto che io con entusiasmo progettai diversi progetti con benevole condiscendenza dei miei Superiori e diressi tutti i lavori di costruzione, assecondati ed aiutati entrambi dalla nostra Ditta Italcementi che ci assegnò cemento e ferro necessari, tanto difficile a procurali, perché materiali requisiti dall’occupazione tedesca. Dopo aver contrattato coll’Impresa edile del posto Capom. Invernizzi iniziammo i lavori con l’approvazione del sig. Vescovo di allora Mons. A. Bernareggi, al quale personalmente sottoposi il progetto di una bella Chiesa, ma lui lo scartò subito, perché disse di non voler accelerare i tempi, ed approvò invece il progettino di un “Chiosco” che affermasse e ricordasse lo storico avvenimento di concorso della moltitudine di gente accorsa in quei giorni di maggio 1944! Mi fu raccomandato l’accelerazione della costruzione ed in seguito mi fu imposto l’interruzione dei lavori anche perché mons. Vescovo non voleva apparire, di fronte al popolo, consenziente alle Apparizioni. Tutti questi disegni originali, calcoli delle strutture dei cementi armati, particolari, ecc., li detengo tutti io e sono a vostra completa disposizione. L’organizzatore di tutto, pellegrinaggi, ecc., è stato il nominato sig. Verri che fu in continuo contatto con me e colla bimba Adelaide Roncalli e solo lui sapeva dov’era nascosta e protetta. Ho visto il quadro originale mentre il pittore Galizzi dipingeva, il quale mi confermava con grande stupore e mi diceva che la bimba gli correggeva i colori e le visioni, mentre ingenuamente si mangiava caramelle e ciliegie con indifferenza infantile! Il Pittore era convinto della veridicità e stupito di quanto la bimba diceva.

Ricordo anche un fatto: un giorno, non so bene la data, ma certamente mentre la bimba era protetta, due ufficiali superiori tedeschi, con ordini superiori, capitarono con una grossa automobile, alla sede della Società Italcementi a Bergamo e prelevarono d’autorità il sig. Verri, ben sapendo che lui conosceva il posto dov’era la bimba con lo scopo evidente di prelevarla per ordini superiori. Io vidi il sig. Verri mesto fra questi due ufficiali ed impensierì anche i colleghi. Venni poi a sapere dallo stesso sig. Verri, poiché io ero il suo confidente fedele e fraterno, che lui ben sapendo dov’era la bimba, non lo comunicò ai due ufficiali nazisti affermando loro che solo mons. Vescovo lo sapeva. Fu perciò prelevato per recarsi assieme direttamente in Vescovado, col preciso ordine superiore di prelevare la bimba Adelaide. Anche qui io affermo il miracolo!
Il sig. Verri mi disse poi riservatamente che i due ufficiali chiesero esplicitamente al vescovo la bimba e mons. Vescovo, deviando il discorso, li convinse che lui non sapeva niente degli avvenimenti in corso, anzi a conferma, mostrava loro le edizioni ridotte dell’Eco di Bergamo che pubblicavano quotidianamente le proibizioni a tutto il Clero di Bergamo e provincia, pena la scomunica, di partecipare in qualsiasi modo agli avvenimenti in corso alle Ghiaie di Bonate e che avrebbe ordinato una Commissione Ecclesiale per smentire ogni cosa. I due ufficiali soddisfatti, si accontentarono di prelevare un pacco di giornali che il Vescovo porgeva loro, prelevandoli dalla sua scrivania, a testimonianza dei Fatti, e non si ricordarono nemmeno più della richiesta iniziale della bambina, scopo preciso della loro presenza. Certamente i fatti potranno essere evidentemente confermati.

Durante tutte le grandi partecipazioni quotidiane di popolo e manifestazioni spontanee di Fede che seguirono anche ordinatamente, io presente a tanti fatti, assistevo anche alla distruzione dei campi di grano, filari di viti, e vivai di piante conifere che profittatori spogliarono le belle piante vendendo a L. 5 ai pellegrini i ramoscelli di pino strappati. Naturalmente i diversi proprietari reclamavano i danni e nessuna autorità risultava responsabile e perciò senza indennizzo alcuno ai proprietari. Poiché i terreni circostanti le Apparizioni, devastati, risultavano deprezzati, la Commissione preposta, con a capo il Parroco della Parrocchia di Ghiaie di Bonate e direttore il sig. Verri, visto le copiose offerte che venivano quotidianamente raccolte e consegnate alla Parrocchia, previo registrazione giornaliera della Commissione, si decise concordemente l’acquisto dei terreni circostanti ai Fatti, a prezzo favorevole. Se ben ricordo, l’animatore e controllore sig, Verri mi riferì di aver registrato e consegnato complessivamente alla Parrocchia una cifra di allora due milioni circa che servirono anche, con le successive e continue offerte alle spese della costruzione della Cappelletta.
Io predisposi l’Altare, alla distanza presunta delle Apparizioni e sulla parete, doveva essere collocato proprio il grande quadro del pittore Galizzi, colle dimensioni rilevate a suo tempo, all’altezza corrispondente alla distanza e altezza della visuale che la bambina Adelaide fissava, in estasi, durante le continue e diverse apparizioni della Madonna. Ma il quadro non fu mai posto per ordine perentorio del Vescovo, sostituendolo con una grande croce; fece ritirare le chiavi dell’Altare perché nessuno potesse entrare nell’abitacolo e fece prelevare tutte le attestazioni di grazie riposte da tanti fedeli devoti, graziati.
Come direttore dei lavori della Cappella, ho presenziato anche a diversi fatti avvenuti durante la costruzione. Sono stato intervistato, come architetto, da giornalisti dell’allora quotidiano, “Regime Fascista”. Dai fedeli fu costruito un provvisorio giardino sul posto con fiori e ceri e la folla pregava attorno alternandosi e versando con entusiasmo offerte spontanee che mi sono trovato in una tasca e con biglietti di supplica! Che poi tutto si versava all’organizzatore sig. Verri per la consegna serale alla Commissione parrocchiale presieduta dal sig. Parroco.

Sul preciso posto individuato delle Apparizioni, la gente continuamente asportava con devozione della terra in modo che in seguito si è formato una grande fossa, dove attorno ad essa si sostava intorno in preghiera. Quella fossa esiste ancora e precisamente in corrispondenza dell’altare costruito sopra. Non sapendo cosa poteva avvenire in seguito, la fossa è rimasta ed è ispezionabile dal locale ricavato posteriore all’altare. Ho assistito io pure a un fatto che si gridò al Miracolo!
Tutti i giorni, da una macchina proveniente dal fronte di guerra toscano, un signore portava a braccia una fanciulla paralitica forse sua figlia, sui 12 - 13 anni che non si reggeva in piedi e la depositava seduta sul margine della fossa creatasi, seduta con i piedi pendoloni entro la fossa pregando. Dovendo prelevarla per dar posto ad altre salmodianti, la rialzò per riportarla in macchina poco distante e sommersa dalla folla. Si gridò al miracolo, io pure vidi la folla agitarsi, perché la bimba camminò reggendosi da sola, con grande stupore del padre che sparì in fretta e non si vide e non si seppe più niente.

Altro fatto che impressionò la folla in mia presenza: un bambino di 2 anni circa non ha camminato mai e viveva reggendosi in una specie di carrozzella; fu presentato dal sig. Verri personalmente dal balcone della cascina vicina alla folla assiepante attorno; camminava lestamente sul balcone stesso come se avesse sempre camminato, presentando pure la carrozzella ormai inutile!
Ho assistito all’entusiasmo, forse esagerato, della folla che ondeggiava paurosamente. In un primo tempo anch’io ero scettico a questi avvenimenti, ma quando ho visto, nel tardo pomeriggio di un giorno, il sole roteare all’orizzonte coi colori diversi, dell’iride, con velocità impressionante e con la testimonianza della folla, quasi impaurita, ho creduto e credo alle Apparizioni della Madonna delle Ghiaie avvenute in quei giorni.

Ora rev. Don Renzo Del Fante, mi spiego del perché solo ora mi son fatto vivo. Ho sempre difeso e diffuso il mio entusiasmo per quei strepitosi avvenimenti. La mia famiglia numerosa e meravigliosa penso sia stata protetta anche dalla Madonna delle Ghiaie.
6 figli, tutti accasati, con figli, indipendenti, fra loro concordi, laboriosi e rispettosi della S. Religione e di noi genitori. Ora poiché è vicino il nostro 50° di matrimonio felice (26 ott. 1986) che spero giunga a termine avendo la moglie affetta da grave malattia (morbo di Parkinson) ho deciso di ricordare la Madonna delle Ghiaie con la richiesta di n. 20 copie del libro: “Sarò Riconosciuta” di don Attilio Goggi da distribuire ai miei figli e parenti nell’occasione del nostro 50° anniversario…
Firmato: Cav. Alessandro Baroni

Bergamo 17/09/2002
Confermo
Firmato Baroni Giacomo Alessandro
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Allegato   Data inserimento:  17/09/2002