Autore:  Mariani Giuseppe Data documento:  23/07/1993
Titolo:  Mi fratello tornò risanato

 MIO FRATELLO TORNO DAL LUOGO RISANATO
Testimonianza di Mariano Giuseppe
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Casatenovo 23/07/1993

A Sua Ecc.za il Vescovo di Bergamo

Scrive Giuseppe Mariani nato a Casatenovo Brianza lì 15 febbraio 1937 e Battezzato il 17 febbraio 1937.

Con la mia famiglia abito nel paese nativo … Sono in pensione dopo aver chiuso la parentesi dei 35 anni di lavoro e le scrivo come ho superato l'angosciosità dei primi mesi a casa. Con un po' di fantasia, ho occupato il tempo con un lavoretto che La farà sorridere, ma che mi ha aiutato molto. Premetto che sono appassionato di fotografia. In parecchi anni, in un armadio, si erano accumulate foto, diapositive, filmini e negativi in gran quantità e disordinatamente. Mi sono organizzato e pazientemente ho disposto il tutto in ordine cronologico. Non sto a descrivere quanto tempo mi è stato necessario e che buon lavoro ne sia uscito. A me preme segnalarle però, dopo tutto questo lavoro, la fase di riordino delle foto conservate dalla mia mamma; foto quindi, della mia famiglia composta dal papà, mamma e 9 figli. Lo scopo per il quale Le scrivo è di una testimonianza che riguarda l’8° figlio: mio fratello GIORGIO.

Tornando un attimo sulle foto conservate dalla mamma, in esse, ne ho trovata una che mi ha colpito ancora dopo tanti anni. È la foto di una bambina sul cui retro, mia mamma aveva scritto: Adelaide Roncalli. La curiosità mi ha sospinto a chiedere, un po’ qua e un po’ là, che fine avesse fatto “la storia” di Bonate. Allora avevo 7 anni e ricordo che di Adelaide si parlava molto. Era il periodo delle apparizioni.
Mi sono sentito rispondere che tutto era finito e che sembrava fosse vero niente. Confesso la mia amarezza; sono rimasto sconcertato, ma sicuramente non pago.
Ogni anno, a maggio, con la famiglia visitiamo un santuario Mariano. Bene, quest'anno 1993, abbiamo pensato con altre persone di recarci alle Ghiaie di Bonate anche per vedere e constatare. Abbiamo visto tanta gente pregare, pregare!
Ho acquistato 3 libri nei quali sono descritte tutte le vicende riguardanti le apparizioni e il post apparizioni.

Li ho letti in pochissimo tempo e confesso la grande amarezza per l'azione di don Cortesi, il quale, lungi da me l'intenzione
di giudicarlo, mi ha dato l'impressione di aver fuorviato tutto. A, questo punto ho sentito pressante il dovere di scriverLe la seguente testimonianza nella quale segnalo, per quanto mi sia possibile ricordare a causa dei molti anni trascorsi, ciò che è successo a mio fratello Giorgio, 8° in ordine di figliolanza, tuttora vivente e proprio in relazione ai "fatti" di Bonate. Perché all'inizio ho scritto la data del mio battesimo?
Perché sul mio Battesimo presto giuramento che tutto quanto Le descriverò, corrisponde a verità. Mi legga attentamente! Quanto scrivo, l'ho sentito dalla mia mamma (+ 25/01/ 85)
parecchie volte; dalle mie sorelle Adele ed Annamaria e dalla signora Amelia Doni nostra vicina di casa, tuttora vivente.
Personalmente ricordo che la mamma tribulava parecchio.

Il fatto: Nostra mamma ha partorito Giorgio il 19 maggio 1943, in casa com’era consuetudine, dopo una gravidanza difficile e protrattasi per oltre 10 mesi. Durante il parto, la levatrice (Ostetrica) fece intervenire il medico condotto di Casatenovo Dott. Rino Della Morte (+ in un incidente ). Il parto presentava serissime difficoltà. Venuto alla luce Giorgio, il dottore ravvisò immediatamente il suo stato pietoso: corpicino esile, interamente cianotico, senza accenni alla respirazione. Giorgio incominciò a piangere dopo ripetute immersioni in catini contenenti rispettivamente acqua calda e fredda e intercalando battute sui glutei col corpicino tenuto alto per i piedini.
Il dott. Della Morte diagnosticò che Giorgio è nato: “Asfittico al 6° grado" (così ripeteva la mamma) e che se fosse sopravvissuto, non avrebbe superato l'età dello sviluppo.
La signora Doni, presente al parto, da me sentita recentemente, ricorda l'avvenimento come fosse oggi. Molto impressionata, tentò di allontanarsi, ma un'altra signora la trattenne perché in quel momento necessitava l'aiuto di tutti.
Superata la vicenda parto, Giorgio trascorreva i giorni molto precariamente; frequenti crisi a pochi giorni l’una dall'altra; il corpicino ridiventava cianotico, debole il respiro, occhi fissi
membra senza forze. Giorgio superava queste crisi dopo continui scuotimenti del corpicino. Durante l’estate, dentro una cesta, veniva collocato sotto i pini per facilitare l'ossigenazione ed esponendolo al sole. In autunno, lo sottoponevano ad immersioni nelle tinozze nelle quali si svolgeva la fermentazione dell'uva da poco spremuta; gli venivano praticati bagni nel vino ottenuto dalla torchiatura delle vinacce, opportunamente riscaldato. Inoltre gli praticavano bagni in acqua precedentemente bollita con foglie di noce. C'era la convinzione che il corpicino acquistasse vigore con questi mezzi.
Ma le crisi continuarono sempre frequentemente o di giorno o di notte, per tutto l'arco del primo anno. La mamma si sentiva esausta anche perché doveva pensare al resto della famiglia; famiglia con 8 figli, povera e in tempo di guerra! Nel maggio del 1944, Giorgio compie 1 anno sempre nelle medesime condizioni. Ma ecco il divulgarsi della notizia delle apparizioni a Bonate. La mamma, donna di robusta fede, senza pensarci troppo, decise di unirsi ai pellegrini diretti al luogo delle apparizioni con la ferma intenzione di chiedere la grazia alla Madonna: "O di farlo guarire o farlo morire" (testuali parole). Non ne poteva più. Sul carretto agricolo con balle di paglia come sedili, c'era la mamma col piccolo Giorgio ed altre persone. Durante il viaggio si rovesciò pure il carro, ma tutti rimasero incolumi.

Alle Ghiaie di Bonate, si trovò nel mezzo di una grande folla con il bambino in braccio. In quella situazione, Giorgio entrò in crisi. La mamma la descriveva come la peggiore. Quel giorno sembrava proprio che gli morisse fra le braccia. Due Carabinieri (chissà chi erano, se vivono ancora e ricordano il fatto) le vennero in aiuto sorreggendola e a furia di sgomitate, la portarono ai margini di quella folla. Risalita sul carro, riprese la strada di casa. Giorgio superò anche quella crisi. Ma questo è il punto: la grazia fu ottenuta perché quella fu l'ultima grave
crisi. Non ne ebbe più! Gli rimasero momenti febbrili a causa della debolezza fisica com'è immaginabile.

L'anno dopo, quindi nel maggio 1945, sempre molto fiduciosa, la mamma con Giorgio ed altre persone, su di un camion della ditta Usuelli, ritornò in pellegrinaggio alle Ghiaie di Bonate per ringraziare la Madonna.

Ebbene, dopo questo viaggio, Giorgio tornò guarito anche da quei momenti febbrili. Quindi GIORGIO NON EBBE PIU’ CRISI ASFITTICHE CIANOTICHE E ALTRE CONSEGUENZE.

Contrariamente a quanto diagnosticato, Giorgio ha superato l’età dello sviluppo, ha compiuto il servizio militare e, da anni sui fornelli, si dedica alla buona cucina. È un bravo cuoco.

Descritto il tutto in piena libertà e verità, io non so e non posso esprimere un giudizio sulla straordinarietà dei fatti, però sottopongo tutto al Vostro Giudizio.

La cosa certa è che mio fratello Giorgio tornò dal luogo delle apparizioni alle Ghiaie di Bonate risanato nel corpo.

In coscienza ho sentito il dovere di informarLa mettendo per iscritto quanto sopra. Scusandomi per eventuali errori, sono a disposizione Vostra, colgo l'occasione per salutarLa con le più vive cordialità.
In fede.
Firmato: Mariani Giuseppe

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Allegato   Data inserimento:  23/07/1993