Autore:  Sergio Pagliaroli Data documento:  18/05/2000
Titolo:  Adelaide Roncalli incontrata a Ghiaie di Bonate

 ADELAIDE RONCALLI INCONTRATA A GHIAIE DI BONATE

Dopo oltre dieci anni di frequentazione di Ghiaie di Bonate, il 18 maggio 2000, per la prima volta ho incontrato proprio presso la cappella la signora Adelaide Roncalli, verso le ore 15, qualche minuto dopo che il veggente Pino Casagrande si era allontanato dopo la recita del rosario, attorniato come sempre da un nugolo di devoti che ogni 18 del mese si raccolgono in preghiera attorno a lui.
L'occasione non era delle più fauste per Adelaide, perché era venuta da Milano per partecipare ai funerali del cognato.

Non posso negare che la presenza di Adelaide, sul luogo dove bambina ebbe le famose apparizioni, mi abbia suscitato una certa dose di emozione. Ma subito i doveri professionali hanno avuto il sopravvento. Con l'aiuto dell'amico Luigi Stambazzi, la macchina fotografica entrò in azione (lo ringrazio per il prezioso servizio che ha reso a me e ai lettori), e da parte mia mi predisposi a cogliere l'atmosfera e i particolari della visita di Adelaide sul luogo dove ebbe le apparizioni nel 1944.

Ecco l'appuntamento preliminare documentata dalla prima fotografia: Adelaide girò sulla destra della cappella e, inginocchiatasi, rimase qualche minuto in raccolta preghiera. Successivamente, senza fretta, si avviò verso il Torchio, e in quel momento le persone presenti che l'avevano riconosciuta si avvicinarono per chiedere un consiglio o una preghiera, per esporre un problema, come documentano le foto che ho abbondantemente riportato per dovere di informazione. Ovviamente non ho ascoltato le domande private e le brevi risposte di Adelaide, per la dovuta riservatezza. Mi sono invece avvicinato per salutarla, per raccogliere da vicino il suo sorriso, per ascoltare il timbro della sua voce.
Mi ha impressionato molto l'aderenza perfetta all'idea che mi ero fatta redigendo il libro di Luigi Stambazzi “Fatti e misfatti di Ghiaie di Bonate”. Ho trovato una perfetta concordanza tra la semplicità della bambina di allora e la naturalezza, la spontaneità e la riservatezza
affettuosa verso la gente che è emersa il 18 maggio.
Due pensieri mi hanno attraversato la mente: la risposta che la bambina diede a mons. Merati, presidente del tribunale ecclesiastico, che gli chiedeva al termine del processo cosa avesse visto nel cielo. Adelaide aveva risposto: "Delle nuvole".
Ed effettivamente, se l'avevano indotta a negare le apparizioni con i metodi inquisitori che sappiamo e con la paura dell'inferno, come scrisse papa Giovanni XXIII, cosa si vedono in cielo normalmente se non delle nuvole?
Il secondo pensiero che mi attraversò la mente in quel momento fu il commento critico e caustico di mons. Battaglia, vescovo di Faenza,
al pittore Galizzi, in cui faceva proprio il giudizio di P. Casella: “obbedienti sì, stupidi no”.
Sergio Pagliaroli

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Fonte: Rivista Senapa, n. 3, anno 2000, pagine 17-18
(Le fotografie di cui si parla nell’articolo sono sulla rivista.)

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Allegato   Data inserimento:  18/05/2000