A GLORIA DI MARIA
Testimonianza di guarigione del Sig. Filippo Milesi
Albano S. Alessandro (Bg) 12/08/1944
A gloria di Maria. Nell’immensa gratitudine, e con cuore commosso di perenne riconoscenza per la madonna che, dopo la sua apparizione alle Ghiaie di Bonate, ho per tre volte visitato implorando la grazia della guarigione, non mi è possibile tacere, e mi è anzi dovere magnificare anche questa gloria di Maria, poiché, gravemente ammalato di spondilite di origine tubercolare ossea, dichiarata inguaribile dai medici, posso ora dichiararmi completamente guarito.
Sono un padre di sette figli, e in nome di questi innocenti che hanno ancora il proprio papà che può lavorare per loro, devo pubblicare questa grazia meravigliosa che io considero un vero miracolo. Sanissimo di costituzione, ho fatto per due anni il servizio militare regolare e poi mi sono ammogliato. Undici anni or sono, in seguito a caduta, hi riportato una lesione alla spina dorsale, che mi procurava dolori alla schiena e agli arti inferiori. Anche per ragioni di lavoro, che mi obbligava al continuo uso della bicicletta, il male progredì in tal modo che dovetti rivolgermi al prof. Nastrucci, primario dell’Istituto Ortopedico Matteo Rota di Bergamo (dove tuttora si possono vedere le radiografie). Mi fu riscontrato un principio di spondilite, e consigliata cura marina. Dopo venti giorni di sabbiature ad Albissola, nel luglio 1936, si sviluppò un ascesso freddo all’inguine destro, per cui fu necessaria l’aspirazione chirurgica, fatta dal dott. Antonio Ambrosioni di Seriate. Poi all’Ist. Matteo Rota mi fecero dei corsetti gessati, perché ormai la malattia era diventata tubercolare.
Visto che la cura marina era l’unica che mi poteva un poco giovare, il dott. Fumagalli mi fece ricoverare in un ospedale di Venezia; dopo sei mesi, sensibilmente migliorato, ritornai a casa, usando sempre però dei corsetti di cuoio. Tutti gli anni successivi continuai la cura marina d’estate, che mi procurava un sollievo ai dolori, che si rendevano sempre più forti d’inverno, specialmente quando la ferita si rimarginava. Nell’inverno del 1942, ebbi un nuovo ascesso freddo, un focolaio all’inguine sinistro che mi obbligò a letto per altri due mesi, e che mi portò poi dal dott. Ambrosioni per una nuova aspirazione, restando così due focolai aperti per più di un anno. Nel 1944 si verificò un nuovo ascesso freddo nella schiena che mi procurò dolori inauditi.
Nel periodo del giugno ’44, quando si propagavano sempre più le notizie dei prodigi e dei miracoli della Madonna alle Ghiaie, fui accompagnato da mio padre e dalla mia sorella maggiore la prima volta alle ghiaie, non riportando però miglioramento fisico, che anzi fui costretto a recarmi, il giorno successivo, all’Istituto Ortopedico Matteo Rota per l’aspirazione del terzo focolaio.
Dopo tre giorni, fui accompagnato ancora, da mio padre e da mia suocera, alle ghiaie, ma anche dopo questa visita, i dolori aumentarono e fui costretto, nel breve periodo do otto giorni, a ripresentarmi all’Istituto Ortopedico per una nuova aspirazione. Una terza volta dolorante, fui riaccompagnato, da mia moglie e dal cognato, alle Ghiaie. Nel ritorno, i dolori si fecero atroci in modo che, giunto a casa, quasi estenuato di forze, dovetti mettermi a letto. Di notte però, si apre spontaneamente il terzo focolaio alla schiena, con abbondantissima secrezione, che ha continuato in diminuzione per circa una settimana. A poco a poco le ferite si sono normalmente cicatrizzate con un continuato miglioramento, tanto che ora posso affermare la completa guarigione.
In fede. Filippo Milesi.
Albano S. Alessandro, 24/04/1975 Ora che sono passati tanti anni, lo posso ancor meglio affermare, che non ho avuto più alcun disturbo e sto tuttora in buona salute, all’età di sessantun anni, padre di undici figli, dei quali nove viventi.
In fede. Filippo Milesi ------------------------------ Archivio Ermenegilda Poli Archivio privato
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