Autore:  P. Rizzoli Stanislao Data documento:  13/03/1976
Titolo:  Grazia spirituale ricevuta

 GRAZIA SPIRITUALE RICEVUTA

A conclusione del mio mandato di superiore provinciale del centro-Sud d’Italia, ai primi del Luglio 1967, mi trovavo con due Confratelli, in ritiro spirituale, privato, presso la “Casa Ecumenica” (Clinica di cura) delle Sorelle della Misericordia di Verona, ad Ausonia, nei pressi di Cassino. Dopo la meditazione delle ore 15, mi fermavo nella chiesetta che dà sul giardino, per la recita del S. Rosario intero, per un’intenzione particolare di bene, variando idealmente il Santuario.
Ricordo che, al giovedì, mi pensavo ai giorni del “Fatti di Bonate” (Bergamo) del maggio 1944 e mi dissi: “Col mio S. Rosario, oggi, chiedo alla Madonna di Bonate la grazia per l’anima che in questa casa (di circa 200 ospiti) ha più bisogno di conversione a Dio”. Conclusa la devozione stavo poi aprendo la porta che dava sul giardino, quando sul fianco, appena fuori, un vecchio ricoverato mi disse: “Padre … mi confessa …? Sono molti anni, oltre sessanta, nei quali fui per il mondo: in Europa e nell’America del Nord”. Lo inviai allora dalla Superiora per un buon libro guida alla preparazione, aggiungendo che il giorno dopo, venerdì alla sera, lo avrei raggiunto nella sua camera, per evitargli la fatica: aveva infatti una specifica infermità, che non gli permetteva passi oltre i 10 o 12 cm. Mi trovavo ancora il giardino quando mi raggiungeva la superiora e: … “Lo ha forse obbligato? Abbiamo messo sotto tante persone e sacerdoti e, lo scorso mese, anche Mons. Beltrame Nunzio Apostolico del Guatemala, ospite come lei … e sempre invano! Come si è convinto?” E, quando, mostrandole io il S. Rosario, rispondevo che il vecchio non lo conoscevo, ma lo conosceva certo la madonna “Fatti di Bonate” del 1944, alla quale mi ero rivolto con le 150 Ave-Maria per l’anima più bisognosa di “grazia” in quella casa Ecumenica” … lei esclamò: “ Ma allora è un miracolo!”
Il venerdì ero dal vecchio ottuagenario che, prima di iniziare la storia dei suoi oltre sessant’anni di lontananza da Dio, mi confidava: “Ieri, a quest’ora circa – l’ora del mio S. Rosario – ero qui steso, quando mi sono sentito quasi spinto da questo pensiero: “Vado in giardino e chiederò, al primo prete che esce di chiesa, che mi confessi”.
Al mattino del sabato poi la chiesetta, parata a festa, e nel giubilo comune, presenti da Roma un figlio ed una figlia sposati e con i loro bambini, vedeva il nuovo Figliol Prodigo, bagnare l’Ostia candida di lacrime, nell’abbraccio pentito, col padre.
Un mese più tardi, il vecchio spirava nella pace di Dio, per “grazia ricevuta dalla madonna di ghiaie di Bonate in Bergamo”.
In fede

Arco di Trento, 13 marzo 1976
Rizzoli Padre Stanislao – dei Figli dell’Immacolata Concezione – (Concezionisti)
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Allegato   Data inserimento:  13/03/1976