Autore:  Don A. Goggi Data documento:  04/09/2004
Titolo:  Fenomeni celesti (Testimonianza di don Attilio Goggi)

 FENOMENI CELESTI

Dal libro "Saro' riconosciuta" di Don Attilio Goggi, Catelnuovo Don Bosco, 1983

==========================================================================================

Caro lettore, siamo giunti al motivo per cui mi sono interessato delle apparizioni di Bonate. Dal mio diario trascrivo quanto segue:

"Nella vita di tutti ci sono avvenimenti che si imprimono con esattezza e per sempre nella memoria. Quando sono eccezionali, si ripensano nei minimi particolari, si valorizzano meglio. Ciò premesso, ecco un ricordo:
Verso la fine della seconda guerra mondiale correvano voci di avvenimenti miracolosi: statue che piangevano, crocifissi che sudavano sangue, veggenti che trasmettevano messaggi celesti. Una psicosi collettiva giurava trattarsi di cose vere, ma l'esagerazione finiva di screditarle una dopo l'altra.
In questo clima, e precisamente nel 1944, si era diffusa la notizia che una bambina di sette anni, Adelaide Roncalli, vedeva e parlava alla Madonna a Ghiaie di Bonate presso Bergamo.
L'accorrere di gente sul posto fu enorme: complessivamente alcuni milioni di persone anche perché si pretendeva che avvenissero prodigi solari com'era accaduto a Fatima durante l'ultima apparizione dell'ottobre 1917.
Nella mia comunità religiosa nessuno di noi credeva a queste chiacchiere tanto più che "il sole che girava" lo vedevano soltanto le buone donnette che avevano poco da lavorare e molto da pettegolare.
Ma un tardo pomeriggio, subito dopo la nostra cena (ora legale), uscito per primo dal refettorio, mi ero diretto in fondo al cortile ove avevamo un gioco di bocce. Chinatomi per prenderne un paio, ho visto con sorpresa che il terreno e tutto l'ambiente cambiava colore. Mi sono allora guardato attorno: alberi, case, abito, mani, tutto mutava successivamente di colore divenendo azzurro, viola, giallo, rosso, verde.
Qui indico i colori a caso perché durante quel fenomeno non mi occupavo certo della loro esatta successione. Non erano colori intensi, ma come quelli dell'arcobaleno quando è ben visibile e, ripeto, comparivano non insieme, ma successivamente, uno dopo l'altro. L'effetto visivo era delicato ed ovunque uniforme.
Intanto erano usciti dal refettorio anche i miei confratelli che, sulle prime, erano rimasti sconcertati come me a quello spettacolo mai visto, poi mi raggiunsero e istintivamente guardammo il sole: girava vorticosamente su se stesso, solo orizzontalmente, una decina di secondi verso sinistra e poi verso destra e viceversa, ma sempre fermissimo sul suo asse e senza slabbrature.
Era di immensa grandezza, immediatamente visibile ad occhio nudo, senza alcuna difficoltà di adattamento visivo sin dall'inizio e, ripeto, con la circonferenza costantemente e nettamente delineata dall'inizio alla fine del fenomeno.
L'alterna rotazione sarà durata circa un minuto primo dal momento che noi avevamo guardato il sole. Poi, d'improvviso, esso divenne bianco-ostia e al centro si formò una croce latina, rapidamente, come se delle nuvole, prima invisibili, si radunassero e fossero "adoperate" per formare quella croce geometricamente perfetta, proporzionata al cerchio dell'ostia e nettamente stagliata.
Eravamo tutti muti e immobili. Solo il superiore esclamò con un tono di voce che voleva dire tante cose: "La croce!".
Dopo, il sole tornò improvvisamente a risplendere al suo stato normale ed istintivamente e di colpo ci siamo riparati gli occhi con la mano non potendolo più fissare come durante il fenomeno.
Un mio confratello, alla fine, ripeteva: "Non è vero niente! Voi siete matti!". Ma aveva gli occhi sbarrati, era pallido e parlava confusamente con un brontolio che indicava chiaramente di essere stato traumatizzato da quanto aveva veduto.
Un primo momento, quando ho visto la croce, ho avuto paura, ma subito un sentimento di gioia e di sicurezza ha preso il sopravvento. Non so se anche i miei confratelli, contemplando il fantastico roteare del sole, hanno udito, come ho sentito io, una immensa esclamazione di stupore, timore, gioia, invocazione e non so che d'altro insieme. Qualcosa di oceanico. Ho pensato che una moltitudine immensa di gente assistesse al prodigio come noi.
Il giorno dopo, un quotidiano, letto da me in comunità, riportava il bollettino di un osservatorio astronomico secondo cui una corrente di aria fredda aveva trasformato una nube in un banco di aghi di ghiaccio che, rifrangendo la luce solare, fungeva da prisma ottico scomponendola nel suo iride. L'articolista concludeva che il fenomeno era raro, ma del tutto naturale e che non intendeva metterlo in relazione con le pretese apparizioni di Bonate.
Noi, però, non avevamo assistito al fenomeno come era descritto dal bollettino: non avevamo visto un'iride solare bensì una successione ben distinta di colori. Il cielo, inoltre, non era solo terso, senza nuvole né piccole né grandi, ma con un sole
costantemente circolare, rotante a ritmi alternati, ordinati, distinti. Non aveva alcuna deformità come avrebbe potuto apparentemente presentare se una nube si fosse trovata davanti al disco assolutamente immobile sul suo asse.
E l'ostia con al centro una croce perfetta?
Per me e per la mia comunità quello non fu un fenomeno, ma un prodigio sia pure che Chi l'ha compiuto si sia servito di mezzi naturali".

==========================================================================================
Fonti:
- Archivio privato.
- "Saro' riconosciuta" di Don Attilio Goggi, Catelnuovo Don Bosco, 1983
- "Regina della famiglia", Padre Aldo Rottini, Video Mission, Brescia




Sito web:  - E-mail:  -
Allegato   Data inserimento:  04/09/2004