Ecco l'articolo che ci è giunto in copia dal sig. Luigi Stambazzi, studioso e sostenitore della veridicità delle Apparizioni di Ghiaie di Bonate del 1944. L'articolo è indirizzato in originale alla rivista mariana SENAPA che lo pubblicherà nel numero 1-2005. ========================================================================================== LA MADONNA DI GHIAIE E IL CARD. OTTAVIANI
Egr. Sig. Direttore, Vorrei, attraverso di lei, ringraziare pubblicamente Radio Maria per la tavola rotonda del 30 novembre 2004, a cui parteciparono gli amici, Padre Angelo entori, Giuseppe Arnaboldi Riva e Alberto Lombardoni, assieme al giornalista Angelo Montonati; presentati dal noto Padre Livio. L’argomento era scottante: le Apparizioni di Ghiaie, in cui, dispiace dirlo, fu impegolato il S. Ufficio nella persona di Mons. Alfredo Ottaviani, allora Assessore di quel supremo Tribunale della Chiesa. Il vescovo Bernareggi gli aveva affidato la guida del processo canonico; per cui da Roma, dal S. Ufficio, egli diresse il Processo contro Adelaide basandosi sui libri di don Cortesi che gli erano stati inviati, ma apertamente negativi. Fu Pio XII, nel 1953, a crearlo cardinale, assieme a Mons. Angelo Roncalli, nunzio a Parigi. Mentre Roncalli proseguì la sua carriera a Venezia e poi diventò Papa nel 1958, Ottaviani rimase a Roma; sempre al S. Ufficio, di cui era pro-segretario. A nominarlo finalmente titolare di quel dicastero fu Papa Giovanni nel 1959, anche per ringraziarlo della sua elezione al pontificato, voluta fortemente da Ottaviani che era stato il suo “Grande Elettore”. Infatti nel Conclave, fino alla decima votazione, si era avuta “fumata nera” e Roncalli aveva ricevuto solo un voto. Ma all'undicesima, tutti i voti confluirono su di lui, per merito di Ottaviani che aveva convinto i cardinali a votarlo con queste parole: “Lui regnerà, ma noi governeremo!”… Ma venne il 1960 e tre vescovi (mons. Battaglia di Faenza, mons. Benedetti di Lodi e mons. Bignamini di Ancona) chiesero al Papa una revisione del processo di Ghiaie. Il card. Ottaviani, interpellato, si oppose e rispose così: “Il S. Ufficio non sarebbe disponibile e favorevole a riaprire oggi l’istruttoria”. Parole riferite da mons. Capovilla, in una lettera a don Attilio Goggi che poi le ha pubblicate nel suo terzo libro sulle Apparizioni, edito nel 1985. Da tutto ciò si evidenzia la grave responsabilità del card. Ottaviani che, seppure elogiabile per aver favorito l’elezione di Papa Giovanni, tuttavia lo ricattò e gli impedì di risolvere il Caso Ghiaie, per non scoprire il suo riprovevole comportamento. Ottaviani morì nel 1979 ai margini della Chiesa, avendo rifiutato il Concilio Vaticano II e la santa Messa in italiano. Il grande censore si era emarginato.
Spero vorrà pubblicare questo articolo che fa il punto su quella torbida vicenda.
Luigi Stambazzi
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