Autore:  Vari Data documento:  31/05/2005
Titolo:  Seconda Tavola rotonda sui Fatti di Ghiaie di Bonate

 TAVOLA ROTONDA DEL 31/05/2005 SUI FATTI DI GHIAIE TRASCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

PER PERMETTERE A TUTTI COLORO CHE NON HANNO POTUTO ASCOLTARE A RADIO MARIA IL 31/05/2005 (O LE REPLICHE NEI GIORNI SUCCESSIVI) LA TAVOLA ROTONDA SUI FATTI DI GHIAIE DI BONATE, ECCO LA TRASCRIZIONE INTEGRALE DEGLI INTERVENTI DEGLI ESPERTI INVITATI A PARLARE.

Si è cercato di trascrivere il più fedelmente possibile, ogni interventi.


COLORO CHE DESIDERASSERO LA CASSETTA CON LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELLA TAVOLA ROTONDA POSSONO RICHIEDERLA DIRETTAMENTE ALLA SEDE DI RADIO MARIA (ERBA - CO) , TEL. 031-610.600

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TRASMISSIONE RADIO MARIA
31 MAGGIO 2005

TAVOLA ROTONDA SU GHIAIE DI BONATE

Angelo Montonati
Amici, buonasera, siamo alla conclusione del mese mariano, e noi dobbiamo ricordare che proprio il 31 maggio riferendoci al tema della Madonna delle Ghiaie di Bonate, ci fu l’ultima delle apparizioni cominciate il giorno 13 maggio e concluse il 31; eravamo nel 1944. E noi avevamo dedicato una trasmissione a questo evento e dopo quella trasmissione fu attivato in modo particolare anche il sito www.madonnadelleghiaie.it, arrivarono oltre 22.000 contatti. L’interesse destato da questa trasmissione è stato enorme e dobbiamo dire che è nostra intenzione continuare ad analizzare l’argomento con molta serenità lasciando assolutamente le polemiche perché non è il momento, puntando sul messaggio, sull’attualità del messaggio e su quello che questo evento può suggerire a noi per la nostra crescita spirituale e la nostra conversione.
Con me nello studio ci sono Padre Angelo Tentori dei Servi di Maria, nome ben conosciuto agli ascoltatori di Radio Maria, autore tra l’altro di un volume intitolato “La Madonna a Ghiaie di Bonate? Una proposta di riflessione”. Ecco, una proposta di riflessione, non c’è niente di apodittico, c’è un punto di interrogazione. Poi il prof. Alberto Lombardoni docente di lingue e letterature straniere e scrittore, il collega giornalista Achille Rinieri, giornalista dal lungo passato in televisione, soprattutto molti lo ricorderanno, il dott. Giuseppe Arnaboldi Riva scrittore e autore del volume “Adelaide speranza e perdono” di cui ho avuto anche il piacere di firmare la prefazione. Quindi darei subito la parola, anche perché abbiamo cominciato con qualche minuto di ritardo, ci sono gli scioperi oggi dei mezzi pubblici e questo ha contribuito a questo piccolo ritardo.
Allora, darei la parola al collega Achille Rinieri che ci faccia brevemente un riassunto di quello che accade dal 13 maggio al 31 maggio di quel 1944, alle Ghiaie di Bonate in provincia di Bergamo.

Achille Rinieri
La piccola Adelaide Roncalli, che all’epoca degli avvenimenti aveva 7 anni, ebbe complessivamente 13 Apparizioni dal 13 al 31 maggio 1944.
Nella Sua prima manifestazione, il 13 maggio, la Vergine apparve alla bimba, con in braccio Gesù Bambino, avendo al fianco San Giuseppe. La Madonna indossava un abito bianco con un manto azzurro. Con uno splendido sorriso, invitò Adelaide ad essere buona, ubbidiente, rispettosa e sincera.

Nella seconda Apparizione del 14 maggio, Adelaide rivide la Sacra Famiglia e la Vergine ribadì le raccomandazioni del giorno precedente e le profetizzò: “Tra il quattordicesimo ed il quindicesimo anno, ti farai Suora Sacramentina ma soffrirai molto” Ma, rassicurante, soggiunse: “Verrai con me in Paradiso”.

Nell’Apparizione del 15 maggio, Adelaide venne colpita dalla luminosità e dall’azzurro degli occhi del piccolo Gesù. La Madonna indossava ancora un abito azzurro con un velo bianco lunghissimo. Ai piedi aveva due rose e fra le mani giunte la corona del Rosario con la quale recitò una decina di Ave Maria con Adelaide. La bimba in quell’occasione raccomandò le persone malate e particolarmente i bambini.
La Vergine invitò alla penitenza, alla preghiera intimando che fossero evitati i peccati. Si premurò anche di dire che se si fosse fatta penitenza, la guerra, allora in corso, sarebbe finita entro due mesi, altrimenti entro due anni.

Il 16 maggio, come sempre preceduta da due colombe, la Sacra Famiglia scese dal Cielo: la Beata Vergine, con espressione addolorata, ebbe a dire: “Alcune mamme hanno i bimbi disgraziati per i loro peccati gravi: non facciano più peccati e i bimbi guariranno”. Infine, preanunciò un segno esterno, accogliendo la richiesta della gente e invitando i bimbi a pregare per i peccatori.

Nell’Apparizione del 17 maggio, la Madonna, attorniata da otto Angioletti, vestita di rosso con un manto verde, confidò ad Adelaide un segreto che la bimba avrebbe dovuto riferire solo al Papa ed al Vescovo.
“Preghiera e penitenza” fu l’esortazione del 18 maggio e la Madonna rivelò che la preghiera a Lei più gradita, era l’Ave Maria. Invitò Adelaide a pregare per i peccatori più ostinati che stavano morendo trafiggendo così il suo cuore di madre.

Il 19 maggio, la Madonna tornò a Ghiaie di Bonate, accompagnata da Gesù Bambino, San Giuseppe e da altri angioletti. In quell’occasione indossò un vestito e un velo celesti, mentre una fascia bianca le cingeva i fianchi. Ai piedi aveva due rose bianche. Questa è forse una delle Apparizioni più significative: anzitutto la Madonna disse che non era indispensabile portare i malati a Ghiaie. “Quelli che possono – precisò – vengano, e, secondo i loro sacrifici, saranno guariti o rimarranno ammalati. Non si facciano più peccati”. Adelaide chiese alla Vergine qualche miracolo affinché la gente credesse. Al che la Madonna rispose: “Verranno anche quelli. Molti si convertiranno ed io sarò riconosciuta dalla Chiesa”. Poi un suggerimento importante ad Adelaide: “Medita queste parole ogni giorno della tua vita, fatti coraggio in tutte le pene. Mi rivedrai nell’ora della tua morte, ti terrò sotto il mio manto e ti porterò in Cielo!”.

Nell’Apparizione del 20 maggio, la Beata Vergine propose ad Adelaide di capire bene le Sue parole perché – disse – “fatta più grandicella, ti servirà molto se vorrai essere tutta mia”. La bambina, raccontò che la voce della Madonna era così armoniosa che, ingenuamente, rivelò: “… per quanto io abbia cercato di imitarla, non riuscii mai…”.

Di uno straordinario simbolismo è l’apparizione del 21 maggio 1944. Adelaide vide la Sacra Famiglia riunita all’interno di una Chiesa. C’erano pure un asino grigio, una pecora bianca, un cane dal pelo bianco e macchiato di marrone ed un cavallo dal manto pure marrone. Le quattro bestie, inginocchiate, sembrava che pregassero.
Improvvisamente, il cavallo uscì dalla Chiesa e si mise a calpestare i gigli di un campo vicino. Allora, San Giuseppe uscì a sua volta e riprese il cavallo recalcitrante. Tornato docile, l’animale rientrò in Chiesa, si inginocchiò e riprese la preghiera.
Adelaide, a quella vista, fu ispirata nel ritenere che il cavallo rappresentasse una persona superba, cattiva, maliziosa poiché cercava di non essere visto mentre calpestava i gigli. Ma la dolcezza con cui San Giuseppe gli si accostò finì per conquistarlo. Nella porta aperta del tempio, Adelaide ritenne che vi fosse figurata la libertà che Dio dona ad ogni creatura. A questo punto le Apparizioni si interruppero per una settimana.

Il ritorno della Madonna il 28 maggio, assume un carattere profetico: “Prega per i peccatori che non pensano alla morte – disse alla bambina – Prega pure per il Santo Padre… è maltrattato, molti attentano alla sua vita. Io lo proteggerò ed egli non uscirà dal Vaticano”. Come in altre occasioni, la Madonna aveva tra le mani due colombi, simboleggianti l’unione che deve esservi tra coniugi.

Nell’Apparizione del 29 maggio, la Beata Vergine esortò i malati a santificare la loro sofferenza. Chiese ad Adelaide di pregare per quanti hanno l’anima ammalata:” Il Figlio mio, Gesù – disse – è morto sulla Croce per salvarli”. Pronunciate queste parole, la Vergine si allontanò lentamente, dopo aver mandato un bacio con le dita alla piccola veggente.

E siamo al 30 maggio 1944: La Madonna, ancora una volta, si rivolge con estrema dolcezza e sollecitudine ad Adelaide dicendole: “Tu sei tutta mia, sei cara al mio cuore…ti lascerò in questa valle di dolore… ma mi rivedrai…ti porterò in Cielo con quelli che ti comprendono e soffrono”.

Infine, il 31 maggio 1944, il commiato: “Mi spiace doverti lasciare – disse la Mamma di Gesù ad Adelaide Roncalli – Sarai una piccola martire – le preconizza – Non scoraggiarti.. voglio essere premurosa per tutti in questo luogo…intercederò presso mio Figlio … sopporta tutto … quelli che volontariamente ti faranno soffrire non verranno in Paradiso se non ritratteranno e si pentiranno”. Ed infine, l’ultimo, affettuosissimo saluto: “Sta allegra che ci rivedremo ancora piccola martire”. Poi la Madonna baciò in fronte la Sua piccola e si allontanò.

Un’ultima annotazione del cronista: a partire dalla quarta Apparizione, una volta diffusasi la notizia delle Apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate in provincia di Bergamo, decine e decine di migliaia di persone assistettero all’evento. Si calcola che almeno tre milioni di fedeli siano accorsi a Ghiaie. E non dimentichiamo che era in corso una guerra devastante.

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Angelo Montonati
Bene, questa sintesi efficacissima ci dice tutta la sostanza, grandi anche i temi trattati, la sofferenza, la conversione, la preghiera. Vorrei sottolineare un’altra coincidenza con la data odierna. Oggi è la festa della Visitazione di Maria. Bene, non è improprio penso, forse Padre Tentori me lo potrà confermare che le apparizioni sono le visitazioni di Maria ai suoi figli sulla Terra, quindi possiamo anche interpretarla così.
Bene, in occasione di queste apparizioni si verificarono anche dei fenomeni strani e delle guarigioni e adesso vorrei che ce parlasse brevemente il dott. Alberto Lombardoni.



Alberto Lombardoni
Nel 1944 per ben sei volte, il fenomeno solare si manifestò a Ghiaie di Bonate e fu osservato non solo nel bergamasco, ma anche nel bresciano, a Piacenza, in Piemonte e persino in Germania. Fu più grandioso di quello di Fatima.
Tutti aspettavano con trepidazione un miracolo alla fine del primo ciclo delle apparizioni. “Ha detto che ci sarà un miracolo domani, e se non fosse, sarebbe un colpo per la fede di molti” aveva minuziosamente annotato nel suo diario il 20 maggio 1944, mons. Bernareggi, vescovo di Bergamo.

- E il un prodigio cosmico avvenne già quel sabato 20 maggio, contemporaneamente all’apparizione;
- il 21 maggio precedette l’apparizione (perché Adelaide era stata tenuta in casa da un maresciallo dei carabinieri);
- la domenica 28 maggio avvenne durante l’apparizione;
- mentre il mercoledì 31 maggio si verificò alle 18 mentre l’apparizione ritardò di quasi due ore per il malore di Adelaide.
- Il fenomeno si ripeté di nuovo il giorno 13 dei due mesi successivi, cioè giugno e luglio, e anche il 13 maggio 1953, il 13 maggio 1959 e anche nel 1973.

Dalle centinaia di testimonianze raccolte leccone alcune molto significative.
Faccio un breve sunto.

Nella sua deposizione giurata davanti alla Commissione Vescovile del 16 gennaio 1946, la dottoressa Maggi, che era la dottoressa che era vicino ad Adelaide, riferì che quel sabato 20 maggio, giornata piovosa, all’inizio dell’apparizione era venuto un raggio di sole sulla testa della bambina. “Alzai gli occhi – disse la dottoressa Maggi – e vidi uno squarcio a forma di croce nel cielo e una specie di pioggia di puntini, di stelline d’oro e d’argento per un minuto o due”… anche Maria Roncalli, cugina di Adelaide, che si farà suora, interrogata per rogatoria a Savona, confermò l’evento e aggiunse che sentì una melodia musicale tanto bella mai sentita prima e che le mani della dottoressa si erano colorate di vari colori... Ritornando a casa dopo la visione vide il sole che girava e che cambiava colore”.

Anche mia madre, Rondi Giuseppina, presente quel sabato ricorda ancora di aver auto molta paura perché ad un certo punto le sembrò che il disco solare stesse per precipitare sulla gente.


La sera seguente, domenica 21 maggio, il fenomeno fu molto più imponente.
Don Piccardi, che aveva già assistito dalla morena al prodigio solare, verso le ore 18, testimonia che tante persone erano convintissime di aver visto nel sole i simboli dell’Ostia, altri una Croce, chi la Sacra Famiglia, chi la Madonna. Mentre, verso le otto, commentava i fatti appena accaduti con don Andrea Spada, direttore dell’Eco di Bergamo, “il disco solare roteò di nuovo vertiginosamente su se stesso per circa dieci minuti, dando talvolta l’impressione che dovesse sbandarsi nel cielo. Nella sua roteazione, il sole lanciava fasci di luce or gialla, or verde, or violetta, con una vivezza tale, che le nubi attorno al sole ne erano meravigliosamente investite… Poi una nube ricoprì il sole. Ma dopo pochi minuti, il sole uscì di nuovo dalle nubi e riprese la sua danza per altri muniti.

Quella domenica, il fenomeno fu osservato anche da Bergamo, alla Festa dell’Azione cattolica dove presenziava proprio il vescovo mons. Bernareggi.
Erano le ore 18 - racconta il senatore Belotti - e, mentre il vescovo parlava, si verificò un fenomeno solare eccezionale: il disco del sole si ingrandì enormemente davanti ai nostri occhi e incominciò a girare vorticosamente, lanciando raggi di diversi colori. Un sacerdote, vicino al vescovo gli disse: “Non sarà in relazione alle apparizioni di Ghiaie?” e il presule rispose: “Può darsi”. Poi entrò nella chiesetta dell’istituto per la benedizione eucaristica, ma tanti rimasero fuori”.

E infine, è molto significativa una testimonianza che ho trovato recentemente, la testimonianza di Marcella Zonca che allora aveva solo cinque anni e mezzo. Ecco cosa dice Marcella: “Essendo io molto piccola di statura, la zia mi aveva messa al riparo dalla folla sotto un gelso alla sinistra del recinto. - Il gelso si trovava verso quella casa che vediamo adesso sulla sinistra della Cappella, là in fondo. - Piovigginava ed io vedevo solo le persone che erano vicino a me. Ad un tratto da più parti si sentì dire: “Guardate il sole”. Gli ombrelli si chiusero ed io vidi tutti i colori passare sui volti delle persone: verde, rosso, giallo, blu, ecc. in una girandola vorticosa. Alzai gli occhi per vedere da dove provenissero quei raggi colorati e vidi un disco violetto che roteava impazzito nel cielo. Era sorto alla mia destra e vorticando si spostava sulla mia sinistra. La gente si era prostrata a terra… In questo modo mi lasciarono un’ampia visuale del cielo. Guardavo sempre in alto e, ad a un tratto, vidi una candida croce sfavillare nel cielo proprio dove dicevano che c’era la Madonna. Era solo la croce, grande, ma senza il Cristo e dall’incrocio dei bracci partivano dei raggi più bianchi della croce stessa. Un candore che sulla terra non ho ancora visto…”


Furono fenomeni ottici, come sostenne nei suoi libri lo scettico inquisitore don Luigi Cortesi che pare non credesse nemmeno alle Apparizioni di Fatima? Furono tutte esaltazioni collettive? Che valore avrebbe allora l’unico fenomeno solare di Fatima avvenuto davanti a 70.000 rispetto ai sei fenomeni solari di Ghiaie avvenuti davanti a più di un milione di persone?

La Chiesa Cattolica ignora o non vede di buon occhio i fenomeni che si avverano durante le manifestazioni religiose.
Eppure, Papa Pio XII, fu testimone diretto di fenomeni “solari” privati nei giorni 30, 31 ottobre e 1, 8 novembre 1951. “Sono segni,” disse allora Pio XII, “sono avvertimenti per gli uomini, affinché si preparino ad accogliere i cambiamenti, perché molte cose cambieranno”.

Ma che cosa succede veramente nei luoghi di preghiera dove convergono centinaia o anche migliaia di persone? Che cosa avviene effettivamente nei cieli sopra quei luoghi? Chi è il “Regista” che sta dietro il complesso fenomeno del “marianesimo” e quale fine vuol raggiungere? Perché dopo Ghiaie, nessuna apparizione è stata ufficialmente e pienamente approvata dalla Chiesa? Quante verità ancora da svelare!

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Angelo Montonato
Bellissimo, questo e le testimonianze sono molte. Io allora ero studente dai Salesiani a Chiari, avevo 13 anni, e noi siamo stati informati dopo, perché due salesiani dell’istituto erano stati lì e ci riferirono che era stato visto proprio questo fenomeno da loro, mentre eravamo in classe a scuola, non ricordo bene, ce lo dissero, ce lo raccontarono. Io poi potei recarmi lì con un uno dei miei zii e feci quella fotografia che vi ho fatto vedere e che conservo ancora, questa piccola foto di Adelaide Roncalli con gli zoccoletti con il rosario al collo, la galla nei capelli.

Alberto Lombardoni
Volevo ancora specificare per le guarigioni,

Angelo Montonati
Ecco, infatti volevo dire questo, lì la gente va con fede e si verificano anche questi fenomeni che non sono da poco, mi pare che a Ghiaie il dossier sia piuttosto luminoso.

Alberto Lombardoni
Io le sto raccogliendo, piano piano e sto cercando tutte queste testimonianze del 1944. Comunque risulta dai documenti, risulta anche dalle testimonianze stesse, che durante il periodo delle apparizioni e i primi mesi successivi ci furono circa trecento guarigioni e ne scelsero circa ottanta da presentare poi alla Commissione per la valutazione. E chiaro poi che queste guarigioni non furono prese in considerazione e il dossier sembra non sia nemmeno stato aperto. Non mi trattengo su questo argomento perché ci vorrebbe una serata apposta per le guarigioni. Lo rimandiamo se mai ad una prossima tavola rotonda con altri chiarimenti.

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Angelo Montonati
Certo, ma non si tratta poi solo di questo perché abbiamo sentito dall’esposizione di Achille Rinieri che la Madonna ha fatto anche delle anticipazioni, ha detto delle cose che poi si sono avverate.

Alberto Lombardoni
E si fece due profezie importanti, due profezie. La prima nella terza apparizione il 15 maggio 1944 e disse:
“Se gli uomini faranno penitenza la guerra finirà fra due mesi, altrimenti in poco meno di due anni”
Poi nella decima apparizione del 28 maggio 1944 disse:
“Prega pure per il Santo Padre che passa momenti brutti: da tutti è maltrattato e molti attentano alla sua vita: Io lo proteggerò ed egli non uscirà dal Vaticano. La pace non tarderà, ma al mio Cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire.”
Riferendo quelle parole della Madonna, la piccola Adelaide non poteva in quel momento sapere e intuire a quali pericoli sarebbe andata incontro.

Recenti documenti confermano che la piccola veggente rischiò veramente di essere rapita e deportata in Germania per ordine personale di Hitler a cui non aveva fatto piacere la profezia dell’imminenza della fine del conflitto.

La profezia della fine della guerra, come riferisce l’inquisitore don Cortesi nel suo libro “Il problema delle apparizioni di Ghiaie”, pag. 27, “non fu per ovvi motivi rivelata per intero. Ha detto la Madonna che fra due mesi, un giovedì, verrà la pace, se preghiamo e facciamo penitenza – riferisce Cortesi. (La circostanza del giovedì fu aggiunta nella visione del 30 maggio e in seguito ripetutamente confermata da Adelaide come ricevuta dalla Madonna. Per ovvie ragioni conveniva tenerla segreta e infatti fu depositata nella Venerabile Curia di Bergamo con atto notarile. Tuttavia, alle Ghiaie, era già diffusa ai primi di giugno, per indiscrezione di alcuno)”.

Gli addetti ai lavori disquisirono a lungo e don Cortesi scrisse fiumi di parole sulla profezia di una Madonna che secondo lui parlava ai suoi figli “con restrizioni mentali”. Si perse tempo inutile a stabilire come si doveva intendere l’espressione “entro due mesi” (60 giorni? 61 giorni?… e da che giorno si dovevano conteggiare?) e la richiesta della Madonna di pregare e fare penitenza passò probabilmente in secondo piano. Alla fine, l’attentato ad Hitler non fu prova sufficiente e convincente, e se da una parte don Cortesi incolpò Adelaide di avere inventato tutto, altri affermarono che era un’invenzione dei comandi alleati e della Chiesa per confondere il nemico.

Intanto, nell’ipotesi che la guerra finisse proprio entro quei due mesi, qualcuno già steso segretamente un programma di massima dei festeggiamenti (incontro di Adelaide con le autorità, pontificale, viaggio a Roma, udienza col Papa, ecc…).

Sta di fatto che intorno ai fatti di Bonate si era scatenata l’ostilità dei tedeschi e dei fascisti. Secondo don Luigi Cortesi, “il Comando tedesco accusava il clero di aver deviato la gioventù italiana, al punto di strumentalizzare lo stesso fatto clamoroso della presunta apparizione della Madonna alle Ghiaie di Bonate per agevolare la dissoluzione dell’esercito repubblichino”. Al Comando tedesco, infatti, era diffuso il sospetto che la profezia mariana riferita dalla piccola veggente fosse un’astuta invenzione del clero bergamasco: dire che fra due mesi sarebbe venuta la pace (e si sapeva bene quale sarebbe stata la parte soccombente) equivaleva ad un invito (per di più venuto dal cielo) alla diserzione dalle forze armate e, per contro, a un incoraggiamento alle formazioni partigiane a resistere ancora per poco.

Vi sono molte fonti attendibili che confermano che la Madonna avrebbe predetto alla piccola Adelaide “un grande avvenimento” entro due mesi e nell’opinione generale non avrebbe potuto che identificarsi nella fine di quella guerra sanguinosa. E un “avvenimento” avvenne proprio quel 3° giovedì di luglio: l’attentato a Hitler del 20 luglio. Non possiamo quindi non ammettere la realtà di quella profezia, perché comunque l’attentato ad Hitler fece precipitare la situazione.

Inoltre, vi era anche la profezia del 15 maggio 1944 che rivelava che malgrado molti attentassero alla vita del pontefice, il Papa non sarebbe uscito dal Vaticano. Sappiamo con certezza oggi che il generale delle SS Karl Friedrich Wolff di stanza a Roma, ricevette l’ordine da Hitler in persona di rapire e deportare in Germania Pio XII e la Curia Romana. L’alto ufficiale si recò in borghese in Vaticano, la sera del 10 maggio 1944 accompagnato da padre Pancrazio Pfeiffer, per avvertire in gran segreto il pontefice del grave pericolo che correva esortandolo a stare in guardia perché, se il generale non avrebbe in nessun caso eseguito l’ordine, la situazione era confusa e comunque irta di rischi. Il generale depositò il 24 marzo 1972 una memoria scritta su quegli eventi. Dal lontano 1944, nessuno seppe per molti decenni di questo colloquio riservatissimo con il Papa, e solo il 3 marzo 1983, il generale Wolff, che allora aveva 84 anni, intervistato alla trasmissione “Reporter” di Rai 2, rivelò pubblicamente quei fatti. Che ne sapeva, nel 1944, Adelaide di Hitler e del suo diabolico progetto segreto di deportare il Papa?
Non si poté quindi valutare subito la portata di quella profezia. Ora sappiamo che si era avverata in pieno.

È chiaro che quelle due profezie e l’attentato del 20 luglio 1944 mandarono su tutte le furie Hitler che ordinò telegraficamente al capitano nazista Fritz Langer, comandante le SS di stanza a Bergamo, di smentire tutto quello che la veggente diceva, di rapirla e deportarla in Germania. (Il capitano Langer era tra l’altro amico di don Cortesi ed entrambi alloggiavano, in quel periodo, nel palazzo dei professori del Seminario di Bergamo.)

Che cosa aveva spinto mons. Bernareggi, proprio quel 31 maggio, a comandare alla Madonna di non apparire mai più? Solo la preoccupazione delle autorità politiche impensierite per la mobilitazione di tanta gente o qualcos’altro? Quali pressioni furono fatte dal Comando delle S.S. che aveva requisito una parte del palazzo dei professori del Seminario di Bergamo, e quali altri ordini furono impartiti da Hitler in persona al capitano Langer che era a Bergamo?


La piccola Adelaide era in pericolo e occorreva mantenere segreto il luogo della sua “segregazione”. La cercarono due alti ufficiali delle SS che secondo la testimonianza dell’architetto Baroni, si presentarono prima all’Italcementi di Bergamo e poi dal vescovo di Bergamo per sapere dove era stata nascosta Adelaide. Furono depistati per fortuna e il vescovo assicurò loro che avrebbe ordinato una commissione ecclesiale per smentire ogni cosa sulle apparizioni. Qualcuno si premurò allora di avvertire prontamente le suore Orsoline che custodivano Adelaide per farla trasferire senza indugio in un altro luogo più sicuro. Senza pensare ai traumi che la bimba avrebbe potuto conseguire, le religiose inscenarono la finta morte di Adelaide per portarla via dal convento, avvolgendola in un lenzuolo bianco e dicendo alla gente che la stavano portando al cimitero.


Malgrado in Vaticano siano stati aperti certi archivi segreti su Pio XII e quel periodo bellico, perché a Bergamo si ha tanta paura ad aprire l’archivio dei “Fatti di Ghiaie di Bonate”. E’ un voluminoso incartamento perennemente dichiarato “in riordino” e quindi non consultabile. Perché occorrono tanti per riordinare quelle carte, per sapere la verità?

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Angelo Montonati:
Be, sono argomenti indubbiamente interessanti che io penso che dialogando serenamente con le persone competenti… bisogna capire anche in questo caso la prudenza della Chiesa. Non bisogna… quindi una serena ricerca della verità in un dialogo rispettoso e reciproco, io penso che col tempo si potrà fare. Però la parte essenziale di cui volevamo parlare questa sera è un’altra, è il messaggio della Madonna. Come in tutte le apparizioni c’è sempre un nucleo fondamentale, un messaggio che dilata poi nel tempo la sua efficacia e allora vorremo chiedere a padre Angelo Tentori di parlarcene ampiamente, poi tocchiamo diversi argomenti su questo.

Padre Angelo Tentori
Innanzitutto bisogna tener presente alcuni aspetti perché il messaggio della Madonna di Ghiaie di Bonate ha alcune difficoltà, anzi direi più di ogni altra apparizione. E vedremo dopo il perché. Teniamo innanzitutto presente l’età di Adelaide, sette anni, che frequenta ancora praticamente la prima elementare, non riesce ancora a passare alla seconda. Altro aspetto particolare Adelaide è sola. A Fatima erano in tre, in altre apparizioni sono più di uno. Adelaide è sola a portare il peso e quindi anche il peso di trasmettere in modo esatto ciò che lei ha ascoltato dalla Madonna. Altro aspetto è la segretezza, Adelaide non dice tutto quello che avviene anche durante le visioni e quando scrive il suo diario dice espressamente questo: “frastornata da quanto era successo da tutte quelle cose che si dicevano sulle apparizioni di Ghiaie, e da tutte quelle domande che mi facevano da quanto si riferiva inventato da altri ho scritto il diario per ricordarmi le cose essenziali e conservarle solo per me. Ciò che la Madonna aveva detto.” Quindi Adelaide di per sé non ha nessuna intenzione di mettere in pasto al pubblico la sua esperienza personale e i messaggi. E questo non soltanto durante le apparizioni ma anche dopo. Allora… Ah c’è anche il fatto di dire come in tutte le apparizioni ci sono dei simboli, cioè il simbolo entra a far parte del linguaggio dell’apparizione, e il simbolo deve essere decriptato deve essere studiato, deve essere capito, deve essere spiegato. Ed è qui dove appunto delle volte ci sono delle divergenze.
Passiamo allora… Ah il messaggio principale, già sappiamo che le apparizioni a Ghiaie di Bonate sono le apparizioni della Santa Famiglia. A Fatima , nell’ultima apparizione di ottobre, come ultima immagine appare nel cielo la Santa famiglia, la Madonna, San Giuseppe con il bambino. Queste…e l’immagine sfuma… questa immagine della Santa Famiglia viene ripresa, sviluppata e presentata a Ghiaie di Bonate dove appunto la maggior parte delle volte la Madonna appare assieme a San Giuseppe e al bambino, solo qualche volta da sola e ma allora era una particolare riservatezza quasi nello stare sola con la bambina che si era fatta triste alla notizia che lei dopo non sarebbe più apparsa, soltanto in punto di morte. Veniamo appunto a questa Santa Famiglia. Innanzitutto, appaiono sempre tre cerchi ovali di luce che avvolgono le tre persone e sempre appunto alle volte viene da pensare che questi tre cerchi che si ripetono che possono rimandare anche alla Santissima Trinità, perché in fondo in fondo la famiglia umana di per sé sia pure come enorme differenza deve rappresentare la Famiglia divina, l’amore che circola tra le tre persone. Il contenuto del messaggio, naturalmente, c’è un messaggio prima di tutto per la bambina, che sia buona, meglio savia, cioè saggia, ubbidiente rispettosa con il prossimo perché sappiamo che era una bambina vivace e anche un po’, diciamo così, che non risparmiava anche qualche schiaffo alle più piccole e altre compagne. Poi prega attentamente senza distrazione, quindi la Madonna sa dire ad una bambina di sette anni di pregare attentamente. Poi dopo di solito all’inizio l’apparizione si presenta con un volo di colombe bianche, due, probabilmente significano Maria e Giuseppe nel loro casto matrimonio; apparirà poi la Madonna con in mano le due colombe nere, cioè di colore comune, e molto probabilmente stanno ad indicare i matrimoni comuni, ma queste due colombe nere avranno il capo rivolto uno da una parte e uno dall’altra. La Madonna dice alla bambina: soffrirai molto ma non piangere, e insiste più di una volta, presso Adelaide perché sappia soffrire addirittura allegramente, cioè la Madonna vuole sappia soffrire con serenità e gioia, non con disperazione o con ansietà e afflizione.
Ci sono due punti nel messaggio della Santa Famiglia, perché si tratta della famiglia. Ora qui cominciano le grosse, grossissime difficoltà, incominciate già allora e che uno quando legge nel tal diario di Adelaide rimane anche un po’ esterrefatto, rimane un po’ confuso, perplesso. E allora è questo il primo messaggio, quando la bambina domanda la guarigione di alcuni malati specialmente bambini, la Madonna si fa triste e dice: “Dì alle donne e agli uomini che se vogliono i loro figli guariti devono fare preghiere, penitenze e giudizio ed evitare certi peccati”. Ora questo ha suscitato già allora, perché in un’altra apparizione la Madonna dice: “Molte donne hanno figli disgraziati a causa dei loro grossi peccati”. Questo suscitò anche nella gente presente alle apparizioni, che si era portata a Ghiaie un grande scandalo, un grande disappunto, addirittura una grande reazione contraria, che dicevano se la Madonna è venuta per umiliare le mamme che hanno figli disabili è meglio che se ne stia in Paradiso; non sappiamo che farcene di una Madonna del genere. E allora le difficoltà… lo stesso don Cortesi non riusciva a capire come mai Adelaide riferisse un’espressione del genere e più volte domandò ad Adelaide: “Come mai, che colpa hanno le mamme al riguardo dei bambini handicappati”. Ecco Adelaide pensava che, e lo dice lo stesso don Cortesi: “Adelaide interrogata su questo punto ripetutamente nega di aver ricevuto dalla Madonna un simile messaggio. Anzi Adelaide si ribella all’idea di una solidarietà fra il peccato delle madre e il male dei figli; e per farsi capire meglio si spiega con questo esempio grandioso e grazioso - sono sempre parole di don Cortesi - : “Metti che io sia la tua mamma e che tu sia mio figlio, se io sono cattiva e faccio peccato che cosa c’entri tu, non li hai fatti tu i peccati, non ti pare?” E don Cortesi, dice si certo, ma per continuare il colloquio soggiungo – don Cortesi – “ma perché tanti bambini nascono disgraziati e malati?” Adelaide non si turba alla terribile domanda ne riflette troppo, ma risponde “E nascono malati e basta” come per dire che non si debbono cercare responsabilità, eppure commenta don Cortesi, “c’è chi assicura di aver udito Adelaide espressione del genere”. Ora, questo pone dei grossi interrogativi; veramente Adelaide ha detto questo? O meglio ancora veramente la Madonna ha detto questo? Ecco riflettendo parecchio sulle apparizioni e anche sulle situazioni in cui i veggenti si vengono a trovare, molto probabilmente posso dire che il veggente traduce nel linguaggio che egli conosce, il linguaggio comune che ha appreso, dei messaggi soprannaturali che non sono stati proferiti esattamente con quelle parole e in quella maniera. E allora ecco perché la bambina stessa, quando è messa davanti ad una affermazione del genere, lo nega, “io non ho mai detto questo”, e allora che dire, ha mentito. E perché la Madonna ha permesso allora non so che… e poi Adelaide, grande, nel suo diario rimettesse queste parole. Ecco io penso che la Madonna, in effetti, pur non avendo detto queste parole, perché bisogna ammettere nel linguaggio della bambina una certa rozzezza, una certa mancanza di sfumature, c’è un linguaggio piano, dritto, brutale se volete, e quindi va cercato in qualche maniera di essere decriptato. Cioè la Madonna avrà voluto richiamare l’attenzione su alcune responsabilità che i genitori hanno riguardo ai figli a volte anche nella loro disabilità. Voi direte… quando io ho cominciato questo lavoro, ho cercato di riportarmi a quei tempi, perché sono vicino al suo paese, parlavo la sua lingua e ho cercato di vedere di immaginare quali grossi peccati potessero essere stati commessi allora: in verità allora c’era solo fame, sofferenza, miseria. Non c’era né tempo né modo di commettere grossi peccati per cui ecco che penso molto con una certa sicurezza, come di solito la Madonna fa, anticipa le cose che verranno dopo. La Madonna avvisa perché si evitino certe cose, certe tendenze, certe brutte pieghe che verranno a distanza di anni, e noi possiamo dire oggi come oggi che ci sono uomini e donne, o meglio giovani che stanno rovinando la loro salute e rovinando la loro salute, la rovineranno anche a quei figli che nasceranno da queste rovine: l’alcolismo, il tabagismo, le droghe che ormai non si contano più in tutte le maniere naturali o chimiche, certi esercizi e certe mode che in qualche modo influiscono sulla salute, finché sono giovani sembrano di no ma poi saltano fuori dopo, e che naturalmente nonostante l’avviso dei medici che certi figli appunto nascono deboli ecc. perché le mamme o i papa fumano ecc., è bello rilevare che la Madonna ha il coraggio di anticipare quei tempi e dire no, cercate di dare ai vostri figli anche il dono della salute, rimanendo sani voi, rimanendo lontani dai vizi. E guardate che solo a Ghiaie di Bonate, la Madonna parla in questa maniera. Ripeto lasciamo stare l’espressione rozza ecc. che una bambina di sette anni che non conosce l’italiano e che deve trasmettere un messaggio celestiale ricorre anche ad espressioni comuni che avrà sentito.

Il secondo messaggio riguardo alla famiglia è in quella famosa visione simbolica degli animali in chiesa che stanno pregando. Adelaide dice che è un’apparizione muta, nessuno parla, e che in questa chiesa più grande della parrocchiale di Ghiaie, appare la Santa Famiglia in atteggiamento di preghiera, tutti e tre stanno pregando… E poi ci sono questi quattro animali che sono appunto l’asino, la pecora, il cavallo e il cane. Lo stesso don Cortesi si domandava se, dice, questo proviene dal cielo certamente dice sono simboli e naturalmente richiama soprattutto anche l’Apocalisse. Voi sapete dove gli animali nell’Apocalisse giocano un grande ruolo precisamente come simboli. E allora dall’esposizione che abbiamo avuto all’inizio questi animali che pregano dentro la chiesa, quindi già sono immagini di alcune qualità che la famiglia deve avere. Prima di tutto si trovano in chiesa, stanno pregando in chiesa, quindi la famiglia cristiana parte dalla chiesa, dal sacramento del matrimonio, non dal municipio. Dunque la famiglia cristiana rimane unita finché prega quando uno dei componenti della famiglia lascia la preghiera ed esce passando dietro la Madonna, - dice la veggente – ecco allora che combina soltanto guai; e allora ecco che entra in campo San Giuseppe che in questo modo si presenta anche come protettore della famiglia il quale va a cercare questo cavallo che sta distruggendo dei gigli per riportarlo benignamente in chiesa a pregare. Questi animali, mentre il cavallo se ne era andato, continuano la preghiera, il che significa allora che la preghiera continuata nella famiglia anche quando qualcuno se ne va, se la preghiera continua quello ritornerà.
Ora Adelaide cerca di dare un’interpretazione, ma non toccava a lei, perché di solito il veggente è incaricato di trasmettere il messaggio, non di interpretarlo. Tocca poi agli altri, alla Chiesa, agli adulti interpretare, e appunto dice ma io ho pensato che il cavallo raffigurasse ecc…. La domanda allora a questo punto dice: nella famiglia chi è rappresentato singolarmente da uno di questi animali? Ecco come spiego nel libro noi eviteremo di identificare i singoli animali con i diversi componenti della famiglia, come ad esempio il marito con il cavallo, la moglie con l’asino o la pecora ecc… perché questo non potrebbe corrispondere sempre alla realtà, perché alle volte anche la moglie lascia la famiglia, alle volte anche i figli. Quindi, il bello delle visioni simboliche è che ciascuno può leggere situazioni personali, meglio e più chiaramente che con le parole. Allora possiamo dire che sono delle caratteristiche quali ad esempio raffigurate negli animali, ad esempio la mitezza, queste virtù familiari, la pazienza, la fedeltà… e aggiunge poi nel suo commento, stranamente Adelaide il silenzio familiare, quindi cioè nella visione ha capito che occorre, perché la famiglia rimanga unita: pazienza, fedeltà, mitezza, bontà misericordia, perdono anche e il silenzio familiare che non è certamente il silenzio della chiusura in sé stessi, non è incomunicabilità, ma è un silenzio esigito dalla pazienza, dall’attesa, dall’umiltà dell’amore e dell’atteggiamento pensate come oggi sia necessario ritornare su questo punto, l’atteggiamento che evita le urlate, le scenate anche per cose da nulla in casa, che a lungo andare rendono i componenti sempre più nevrotici e incidono soprattutto sui bambini disaffezionandoli dai genitori,… per non parlare poi del chiasso portato dai mezzi di comunicazione che sostituiscono il parlare familiare e per ironia delle cose, i mezzi di comunicazione giungono ad essere mezzi di incomunicabilità,… e con il chiasso si cerca di smascherare quella solitudine interiore che fa venire i brividi di paura. Allora occorre ricuperare la capacità di silenzio interiore ed esteriore perché sia possibile ristabilire una vera comunicazione con Dio prima di tutto, l’ascolto di lui, l’ascolto degli altri, cominciando dall’ambito familiare. Senza un certo tipo di silenzio non riusciamo più neppure a riconoscere noi stessi, a percepire i gemiti che provengono dal nostro intimo, e tanto meno da quello degli altri che pur ci vivono accanto e fanno parte della nostra famiglia. Non si avvertono più le insorgenti crisi dell’altro, non si odono più le implorazioni silenziose e struggenti dei propri cari, specialmente dei più giovani e degli anziani; ognuno si ovatta nel proprio rumore che diventa anestetico e sostitutivo. Un’ultima prova l’abbiamo in questi ultimi tempi, le mamme impazziscono, come mai non sono capite prima? Come mai non sono aiutate prima? Ecco questi sono i due punti che possono anche oggi, direi soprattutto oggi, aiutarci a salvare le famiglie.

Angelo Montonati
Cosa esce da questo discorso?
Innanzitutto la portata profetica veramente di queste apparizioni, perché se guardiamo quello che è successo in questi anni alla famiglia italiana rispetto al 44, dove bene o male certe valori erano garantiti anche sul piano sociale, è arrivata la contraccezione, è arrivato il divorzio, è arrivato l’aborto, sono arrivate le convivenze libere, è arrivata la manipolazione genetica, adesso abbiamo il referendum dove si parla di queste cose, è arrivato il permissivismo sessuale, non ci si capisce più, abbiamo i genitori che ammazzano i figli, le madri che uccidono i bambini… Oramai la vita perde proprio di significato e la dissoluzione della famiglia sembra proprio ecco il messaggio secondo me è proprio questo… quindi o si recupera questa capacità di coesione, questa intesa, questa capacità di pregare, ritorno alla Chiesa… veramente nell’approfondire queste cose si scoprono certe realtà a cui forse non abbiamo mai pensato… e queste due colombe scure che non si guardano…

Padre Tentori
Esatto che appunto uno guarda da una parte e uno dall’altra, però la Madonna le tiene sul cuore in attesa che tornino a guardarsi…

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Angelo Montonati
Il cavallo imbizzarrito, la mitezza, il silenzio, sono cose che fanno veramente pensare. Volevo dire un’altra cosa. Sempre a proposito di Adelaide c’è una terza profezia però che la riguarda. Mi pare che ne ha parlato. Adesso chiedo a Giuseppe Arnaboldi Riva di parlarcene, quella in cui si dice che lei si fa suora.

Giuseppe Arnaboldi Riva
E’ il secondo giorno delle apparizioni. La Madonna profetizza ad Adelaide: “tra il quattordicesimo anno e il quindicesimo anno ti farai suora sacramentino”. Ma poi aggiunge “E soffrirai molto!”.
La profezia della Madonna si compone quindi sa due parti, e queste due parti, entrambe, si realizzeranno. Infatti a 14 anni e mezzo Adelaide entrerà nell’Ordine delle suore sacramentine, ma la sua vestizione, come vedremo, sarà per lei motivo di grande dolore proprio come le aveva predetto la Madonna. E sarà costretta a soffrire molto.

In sintesi ricordo i fatti:
Adelaide obbedendo alla parola della Madonna, all’età di 14 anni e mezzo chiese di entrare nell’Ordine delle suore Sacramentine.
Venne accettata come postulante nel convento di Bergamo dove rimase poco più di un anno per continuare poi, la sua formazione a Lodi, nel convento di Lavagna.
Questo passaggio si ritenne necessario perché a Bergamo perdurava un’opposizione durissima nei suoi confronti da parte di membri molto influenti della curia determinati a distruggere con ogni mezzo le apparizioni di Ghiaie e a impedire a tutti i costi la sua vestizione, vestizione a novizia che avvenne invece, col permesso del Vescovo di Lodi, Monsignor Benedetti, nel 1953 - Adelaide aveva 16 anni allora - proprio nel convento di Lavagna che è luogo rilevante per l’Ordine delle Sacramentine perché proprio qui, a Lavagna, la fondatrice, la beata Caterina Comensoli, nel 1898 fece la sua solenne professione.

Pochi mesi più tardi, dopo aver saputo della vestizione di Adelaide, i membri della Curia bergamasca, si attivarono immediatamente per invalidare quest’atto. In particolare, uno di loro, monsignor Merati, utilizzando oscure complicità vaticane, riuscì a imporre al Vescovo di Lodi la svestizione di Adelaide, cosa che provocò una vera e propria tempesta nel convento di Lavagna e dentro lo stesso Ordine delle suore Sacramentine.
Occorre ricordare che Monsignor Merati era stato il presidente del Tribunale Ecclesiastico di Bergamo responsabile di aver condotto contro Adelaide e contro le apparizioni un processo totalmente illegale - ricostruito nel mio libro e in modo ancor più puntuale da Alberto nel sito internet www.madonnadelleghiaie.it.

Nessuno spiegò questa scelta dolorosa ad Adelaide, che dopo pochi mesi di noviziato, in tutta segretezza, venne forzatamente trasportata a Roma, rinchiusa a Palazzo Salviati, un albergo tenuto dall’Ordine Sacramentino e costretta, sotto falso nome, Maria Rosa, a fare la cameriera.
Venne riconosciuta, infatti, per caso da due sposini di Ghiaie che in viaggio di nozze a Roma alloggiarono in questo albergo.

Nonostante il tremendo dolore, comunque, per esaudire il desiderio della Madonna, per diversi anni ancora Adelaide bussò ai conventi dell’Ordine Sacramentino trovando però, sempre la porta serrata e senza che nessuno le rivelasse il perché di questa odiosa messa al bando.
Tuttavia, se l’amarezza e la desolazione provata da Adelaide furono terribili, in ogni caso gli oppositori della sua vocazione, operando con tanta violenza nei suoi confronti realizzarono, loro malgrado, la profezia della Madonna.

Per concludere mi piace aggiungere una mia considerazione rispetto a questa vocazione di Adelaide e in particolare a quell’età in cui era chiamata a diventare suora sacramentino. perché questa vocazione, a mio parere, contiene una grande missione, missione che è rilevabile non solo nell’intero messaggio dell’apparizione ma proprio in questa indicazione fatta dalla Madonna alla piccola veggente ovvero di farsi suora fra il 14° e il 15° anno, età in cui le giovani donne ebree al tempo di Maria sono già spose e madri, come lo probabilmente lo è stata proprio la Santa Vergine che, per opera dello Spirito Santo, in questa età concepì nel suo corpo il Verbo di Dio e divenne madre e sposa dello stesso Verbo.
Pertanto nell’indicazione ad Adelaide, a mio parere, di entrare nell’ordine sacramentino a 14 anni e mezzo noi possiamo comprendere che la Madonna chiamava Adelaide ad essere Sua immagine quale Madre e Sposa di Gesù, il Verbo Incarnato, ovvero madre e sposa di Colui che è la Vita.

Adelaide, a mio parere, avrebbe dovuto costituire così un grande riferimento per tutte le giovani spose e madri, - ricordo che l’ordine sacramentino è chiamato anche all’educazione alle giovani - soprattutto quelle in difficoltà aiutandole ad accettare con amore la Vita mantenendo l’unità famigliare, e questo proprio in un tempo, il nostro, che è segnato, come diceva il dott. Montonati, da gravissimi pericoli che minacciano la famiglia cristiana e la vita umana fin dal suo concepimento.

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Bene cari amici diamo spazio ai vostri interventi telefonici.

Prima telefonata
Sono Alberto da Como. Volevo chiedere riguardo a quanto avete detto questa sera sulle apparizioni di Ghiaie, per quanto riguarda i simboli degli animali nella chiesa. Siccome è avvenuta una separazione in famiglia, volevo chiedere se la preghiera poi fatta da chi rimane e non se ne va, stando sempre al suo posto e rispettando i sacramenti e tutto quanto la preghiera e tutto quanto va fatto, se crede veramente che questo è possibile un ritorno.

Padre Tentori:
Si certamente, questo senza presentare la cosa come cortissima dogma, ma certamente dalla visione si può dedurre questo. gli altri tre non si scompongono, non si alzano, non fermano la loro preghiera, non si mettono a sbraitare o a gridare, o a supplicare che ritorni il componente della famiglia che se ne va, ma continuano con fede la loro preghiera e appunto ecco che il miracolo avviene. Quindi per me è un grande insegnamento di continuare con pazienza e amore a pregare. Il Signore non deluderà questa preghiera.

Angelo Montonati:
Anche perché il Signore… ricordiamo la parabola del figliol prodigo… il Signore è sempre lì che aspetta il ritorno. E quando vede il figlio spuntare da lontano si commuove, fa grande festa, quindi anche Dio è sempre in attesa di un nostro ritorno. La preghiera lo può aiutare ad accelerare.

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Seconda telefonata
Pronto, buonasera, sono Pinuccia da Bergamo. Volevo chiedere ma è così difficile riaprire il caso in diocesi?

Angelo Montonati
Ma questo non lo deve chiedere a noi. Noi… il problema è questo: noi stiamo approfondendo la realtà dei fatti. Ci sono state anche delle polemiche, su queste non è nostra intenzione riattivarle. E’ chiaro se certe cose che sono accadute risultassero vere, come lo sono in base a documenti, forse è il caso di riaprire il dibattito su questo. e bisogna dire anche una cosa, e volevo chiedere a padre Tentori: mi pare che da questo punto di vista, il comportamento della veggente sia stato esemplare in tutto questo tempo. Rimane in silenzio, fedele alla chiesa.

Padre Tentori
Si, bisogna dire anche questo. a quanto mi risulta, c’è una domanda… rispetto ad altri vescovi in altre diocesi dove sono avvenute vere o presunte apparizioni, i vescovi hanno mantenuto un contatto con la veggente, un contatto personale per approfondire, per verificare. Non so se questo sia avvenuto con Adelaide Roncalli. Non mi sembra.
E questo sarebbe molto grave.

Angelo Montonati
In ogni caso, noi speriamo, perché queste trasmissioni hanno alimentato in tanti fedeli un’attesa, una sete di conoscenza maggiore dei fatti e quindi quello che vorremmo spiegare, l’ho detto anche all’inizio, non è nostra intenzione suscitare polemiche. Ci sono dei lati oscuri, si è accennato a questo processo che è stato fatto che non ha assolutamente validità perché un processo a una bambina di sette otto anni canonicamente non vale niente e quindi bisognerebbe ridiscutere bene la cosa, con serenità, senza polemiche… forse c’è stato in passato da qualche parte qualche punta di troppo che ha spento il dialogo sul nascere… noi ce l’auguriamo, ma la cosa più importante è che continui la devozione alla Madonna… la cappellina di Ghiaie deve continuare ad essere come lo è un centro di preghiera, di riflessione, di appuntamento mariano ma anche di conversione… quindi questo è il messaggio importante che deve scaturire da questa sera. Se questo continuerà, mi pare poi… volevo chiedere a padre Tentori,perché mi pare che in qualche caso si sia riusciti a separare la questione della autenticità o meno delle apparizioni … magari ne parliamo poi in fase conclusiva – da quello che è la devozione mariana che è la cosa più importante, i frutti spirituali che da questo possono nascere. Quindi noi è a questo qui che puntiamo. Certo un dialogo con chi ha la competenza di queste cose, anche perché il mass-media bene o male si occupano del fatto e la verità bisogna dirla, non bisogna far finta di niente.. quindi noi ci auguriamo che sia presto possibile instaurare un dialogo sereno, costruttivo e produttivo per tutti.

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Terza telefonata
Pronto, buongiorno. Senta, volevo chiedere, come questa ragazza avesse potuto sopportare tutta questa sofferenza che le veniva dall’ingerenza della curia, da alcuni malintenzionati, dopo dalle suore, dopo che c’erano stati tutti questi prodigi del sole, della Madonna che era apparsa, della luce che si scomponeva, questi non erano prodigi celesti e come potevano infierire su una bambina fino a tal punto da provocarle sofferenza, e diciamo così da metterla in condizione veramente di essere prostrata a terra… ebbene tutto questo lei rimase costante come quando praticamente a Fatima volevano cercare di mandare un dei bambini, di far capire che li mettevano nel fuoco.

Angelo Montonati
Si ci sono due parole, che spiegano tutto questo. in una delle visioni, la Madonna chiama Adelaide “piccola martire”, e le preannuncia un lungo calvario che si è purtroppo verificato. Quindi, lei lo sapeva, ha accettato, per amore della Madonna si è chiusa nel silenzio, da fedele figlia della Chiesa non mai… quindi più di così… non sta a lei certamente, sta agli altri prendere atto di questo atteggiamento sereno, fedele, e coerente e tirarne delle conclusioni. Ecco.

Giuseppe Arnaboldi Riva
Io volevo aggiungere una cosa. La storia di Adelaide ricorda i paradosso della Croce. E’ questa la grande verità di Ghiaie che avviene nel tempo di Pasqua. Adelaide si inserisce in questo grande messaggio pasquale. Adelaide è la Croce, ma sarà anche il simbolo delle Resurrezione delle famiglie e di tutti coloro che amano la vita.

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Quarta telefonata
Pronto. Dunque, io ho acceso a mezza trasmissione, quindi ne ho perso molto. Volevo chiedere se Adelaide Roncalli era una parente di Papa Giovanni XXIII e poi se è morta e quando è morta.

Angelo Montonati
Intanto lei non è morta, è tuttora viva. Pare in quel paese il ceppo lontano, ci sia qualche parentela, ma non risulta. Piuttosto, questa ipotesi o questo timore può avere anche frenato un momentino Giovanni XXIII, dicendo “non vorrei che la cosa andasse avanti perché magari pensano che avendo il mio stesso cognome”. Questo, secondo me, forse ha influito negativamente o no padre Tentori?

Padre Tentori
Si può darsi, comunque lui come Papa, ha fatto capire che toccava al piano di sotto di sotto cioè toccava al vescovo, perché altrimenti quando un Papa interviene saltando – chiamiamo così l’espressione – il vescovo, e allora fa perdere di autorità al vescovo presso la gente, cioè squalifica il vescovo di fronte alla propria gente. Ecco perché i Papi, oltretutto a parte il fatto che essendo una rivelazione privata, non è compito loro, ma anche cercano di evitarlo proprio per non squalificare il vescovo.

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Angelo Montonati
Allora è il momento quasi di tirare le conclusioni. Lascio la parola a lei.

Padre Tentori
Ecco, allora dicevamo al riguardo alle apparizioni, e forse riprendo… è così difficile riprendere in mano, ridiscutere questa cosa ecc… In questi giorni mi è capitato in mano la storia del Vescovo di Haarlem in Olanda e Amsterdam, il quale ha approvato il 31 maggio del 2002 le apparizioni a Ida Peerdeman della Madonna, la quale si presentò come Signora di tutti i Popoli. Ed è interessante lo svolgimento. Prima di tutto un vescovo dice: “abbiamo permesso la pubblica venerazione nel 96; quanto al carattere soprannaturale e al contenuto dei messaggi, non pronunciavamo alcun giudizio ma dichiaravamo che ciascun è libera di formularsi un giudizio secondo la proprio coscienza. Poi dopo, sotto, dice che “tutto ciò mi conduce alla constatazione che nelle apparizioni di Amsterdam c’è un’origine soprannaturale. Ma guardate la nota che può essere – e conferma quanto ho detto prima riguardo all’interpretazione dei messaggi – naturalmente persiste l’influsso del fattore umano, anche autentiche immagini e visioni passano – come lo afferma, allora era cardinale, Joseph Ratzinger, ora Papa – attraverso il filtro dei nostri sensi che devono compiere un processo di traduzione e portano in sé anche la possibilità e i limiti del soggetto che percepisce”. Quindi anche dopo l’approvazione, il vescovo ammette che nei messaggi ci possa essere stata una parte umana e che il qualche modo fa parte appunto della nostra condizione. Questo non invaliderebbe quindi le apparizioni, ma c’è una cosa bellissima che potrebbe non so venirci in aiuto: le commissioni e la gente proposero prima ancora che questa apparizione della Madonna in Olanda fosse approvata, dato le diverse difficoltà che sorgevano, di separare il titolo e la venerazione alla Madonna invocata come Signora di tutti i Popoli, dal fatto autentico o meno delle apparizioni. Quindi per tradurlo nel nostro linguaggio per la nostra apparizione, potremmo dire perché non separiamo dall’autenticità o meno di queste apparizioni la venerazione alla Santa Famiglia? Perché non prendere in considerazione questo messaggio? Anche se ancora non si sono avverate le condizioni per un’autenticità o meno. Separiamo la venerazione, l’amore, la preghiera alla Madonna, dalla dichiarazione ufficiale dell’autenticità o meno.

Angelo Montonati
Bisogna tener presente una cosa, che da qualche tempo è stata introdotta nelle Litanie Lauretane anche la voce “Regina della Famiglia” ed è stata introdotta proprio mi pare pensando alle Apparizioni delle Ghiaie di Bonate, mi pare di capire, di aver sentito… almeno da uno dei vescovi che l’hanno proposto. Quindi ecco è importante, è già un passo. Se noi invochiamo la Madonna Regina della Famiglia, e la invochiamo sotto questo titolo, anche lì non credo che questo sia una cosa… è assolutamente lecito, poi se crescerà come noi ci auguriamo questa devozione… la Chiesa farà il suo corso. Intanto, vorrei, lo ripeto ancora, perché da tante sollecitazioni che abbiamo ricevuto per posta, la domanda di fondo che molti ci fanno in seguito ad alcune affermazioni un po’ ambigue di una certa… il caso è veramente, definitivamente chiuso?

Padre Tentori
Assolutamente no!

Angelo Montonati
Ecco diciamolo!

Padre tentori
E’ definitivamente ancora aperto.

Angelo Montonati.
Perché? Lo spieghi!

Padre Tentori
E’ sempre stata usata la formula di dubbio, cioè nel linguaggio della Chiesa, il “non constat” non significa che non è vero, che non è autentico, ma cioè “non constat” non ci sono ancora prove sufficienti per essere sicuri che è autenticamente il fatto soprannaturale. Nel caso si fosse sicuri che non lo è, allora il vescovo dice “consta che non è vero”, “consta che non è autentico”, “consta che è falso”. Quindi ecco che nel caso, tant’è vero che nelle apparizioni in Olanda il Vescovo usò sempre “non consta che” rimandando in ulteriori tempi dopo ulteriori studi una definizione più sicura e c’è anche questa forma diciamo così di prudenza. Prima istituirono delle commissioni d’indagini, e dopo pensate… anche dopo aver approvato l’apparizione delle commissioni di accompagnamento, cioè che verificassero continuamente il frutto di queste apparizioni presso il popolo cristiano.

Angelo Montonati
Quindi ci auguriamo che ci sia anche per Ghiaie questa commissione di accompagnamento e sta anche a tutti i devoti della Madonna di far sì che sia visibile questo fatto… e concludo ricordando che c’è appunto il sito internet www.madonnadelleghiaie.it dove potete trovare tutto. Vuol dire qualcosa alla fine su questo?

Alberto Lombardoni
Allora il sito viaggia molto velocemente. Abbiamo sul sito principale a questa sera… avremo 114.000, 116.000 circa chiamate, solo sul sito principale. In totale, nel mondo però, essendo stato il sito copiato e acquisito da altri motori ecc ecc… stimiamo che siamo altre le 300.000… Oltre a questo dobbiamo dire che abbiamo molte richieste di immaginette. Sono state stampate circa 50.000 in questi ultimi tempi, 50.000 immaginette e nella Russia sono andate via almeno 30.000 immaginette che riguardano la Regina della Famiglia. Ecco, e sul sito troverete tutti i documenti, troverete le informazioni anche principali che riguardano questa grande apparizione.

Angelo Montonati
Bene. Allora concludiamo questa trasmissione. Anche noi, dicendo Regina della Famiglia prega per noi!

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Allegato   Data inserimento:  21/09/2005