Ecco una bellissima testimonianza della Signora Cristina G. giunta alla casella del sito il 26/01/2006
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26-01-06 Carissimo Prof. Lombardoni, ieri mattina, aprendo la posta elettronica, ho avuto la lieta sorpresa di trovare la risposta alla mia mail di qualche tempo fa e vorrei ringraziarla di cuore per la chiarezza e la precisione con cui ha affrontato le numerose domande che le ho posto. Le sue riflessioni hanno rinnovato in me l'amarezza per l'atteggiamento di ostinata sufficienza con cui ancora oggi la Curia di Bergamo guarda a questo straordinario evento di grazia che ha interessato la nostra terra. Ritengo comunque importante che, nella doverosa e costante ricerca della verità, non debba mai venir meno nei fedeli della Regina della Famiglia l'abbraccio e il sostegno verso una realtà ecclesiale come quella bergamasca la quale, pur con i suoi limiti, è quella nella quale Dio ci ha evidentemente voluti per renderGli gloria e testimonianza. Mi creda, non sono andati perduti questi lunghi anni di tenace e ingiustificata opposizione all'evento delle apparizioni di Ghiaie. Nonostante la testardaggine umana la Madonna ha infatti compiuto in questo luogo un capolavoro di quelli che solo Lei sa compiere e cioè si è costruita un popolo: questo ho pensato domenica scorsa quando, insieme a una famiglia di nostri amici, mi sono recata con mio marito e i miei figli alla cappellina e ho assistito al commovente spettacolo delle tantissime persone che, nonostante il freddo gelido, recitavano il Rosario sul luogo dove la piccola Adelaide ebbe tanti anni fa quello straordinario incontro. Come a Lourdes, a Fatima, a Civitavecchia e a Medjugorje la Madonna ha creato nel tempo un luogo visibile, fatto di persone a Lei tenacemente fedeli, attraverso il quale possa essere sperimentabile in modo concreto per chiunque la presenza Sua e di Suo Figlio. "La Chiesa...è stata salvata nei secoli da chi, perseguendo il vero e il reale, amando il valore e l'ideale, non si è scandalizzato dei limiti, dell'angustia delle circostanze, dell'incomprensibilità apparente delle vicende umane, ma si è lanciato ad affermare ciò che amava, a ricercare il tesoro nascosto nel fango: dimostrando così al mondo e alla storia che il suo sguardo e il suo cuore badavano al tesoro e non al fango": questo lucido giudizio di Monsignor Luigi Giussani credo si addica perfettamente allo straordinario spettacolo di quegli uomini e di quelle donne che in quel freddo pomeriggio di Gennaio ho visto così vivi e così tenacemente fedeli nella preghiera. Se un giorno le capitasse di incontrare Adelaide la prego di ringraziarla per la croce che ha portato nel silenzio con tanta dignità: le dica che il suo sacrificio non è stato vano e che quella Madonna da qualcuno definita in modo sprezzante "ristretta di mente" ha costruito, grazie alla sua commovente obbedienza di bambina, un luogo che è la salvezza e il ristoro dell'anima per tante, tantissime persone. E soprattutto le dica che non è sola nell'attesa perchè un popolo prega e attende con lei. Ringraziandola ancora della disponibilità e dell'attenzione la saluto cordialmente Cristina
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