AMAREZZA PER L'INCOMPRENSIBILE, OSTINATA INSENSIBILITÀ DELL'AUTORITÀ ECCLESIASTICA.

(In calce si può visualizza la copia originale della lettera)

Lettera di don Giovanni Bonanomi al Mons. Lino Belotti, Vicario Generale della diocesi di Bergamo. Lasciato il suo incarico di Parroco per raggiunti limiti di età, don Giovanni Bonanomi si recava ogni giorno a Ghiaie di Bonate per aiutare l’allora parroco di Ghiaie di Bonate, don Elio Artifoni.


Bergamo 08/01/1998

Rev.do Monsignore Lino Belotti
da quasi un mese Le ho dato in visione la Video Cassetta "Regina della Famiglia" e un libro che presenta e documenta le Apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate.
Su una questione così importante penso che anche Lei abbia potuto trovare un'ora di tempo per documentarsi e conoscere quanto a me, a migliaia di pellegrini e a tanti Sacerdoti miei amici sta tanto a cuore.

Dal 1944 per particolare esperienza e grazie avute, ho sempre considerato Ghiaie di Bonate luogo privilegiato.
Da 20 anni a questa parte, assiduamente, ho frequentato quel benedetto luogo in circostanze per me particolarmente delicate e ne ho sempre portato via conforto e serenità.
Ho fatto vari tentativi per riaprire la questione, tra cui un intervento in una Assemblea del Clero e ho trovato indifferenza ? risposte evasive ? ironiche ? false e fuorvianti l'argomento. Sono un Sacerdote che per 56 anni ha servito con intensità e fedelmente la Chiesa di Bergamo.

A Villa D'Ogna dove ho anche partecipato alla Lotta Partigiana, alla Malpensata per 12 anni collaborando alla nascita dell'Oratorio - alla nascita della Parrocchia del S. Cuore da me voluta nonostante l'opposizione del Parroco di S. Tommaso - a S. Gallo con la soluzione del rifacimento della Chiesa cadente - della creazione dell'Asilo e la riappacificazione della popolazione in contrasto con l'Autorità parrocchiale.
A Monterosso in 29 anni di intenso lavoro, credo d'aver ben operato per amalgamare l'eterogenea popolazione, d'aver iniziato e concluso il problema della costruzione della Chiesa parrocchiale - del Campo Sportivo - della Casa dei Sacerdoti e dell'Oratorio, superando anche di propria borsa, l'incredibile situazione economica.
Per accontentare i giovani, ho voluto completare le Opere dell'Oratorio che mi hanno lasciato una coda di 100 Milioni di debito che avrei in pochi mesi saldato, se non fosse giunto il fatidico 75 anni compiuti, (dura lex sed lex).

Ho voluto fare questa autobiografia per dimostrarLe che non sono un ingenuo sprovveduto che presenta una richiesta strampalata e non sono un ribelle se continuo a credere alle reali Apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate.

La Divina Provvidenza, da tre anni, mi ha offerto la possibilità di recarmi ogni giorno nella Parrocchia delle Ghiaie dove mi sento felice come un Curatino appena uscito dal Seminario, e dove svolgo ampia attività pastorale in perfetta armonia con il Parroco che mi ama e mi stima come io faccio con Lui.

Ora in questi tre anni ho potuto fare ampie indagini sul luogo delle Apparizioni, interrogare centinaia e centinaia di pellegrini, avere le loro testimonianze, interrogare parrocchiani delle Ghiaie ed avere l'unanime approvazione nel riconoscimento dei reali fatti avvenuti e l'amarezza per l'incomprensibile, ostinata insensibilità dell'Autorità Ecclesiastica.

Ora è mia intenzione far conoscere questa situazione a Eminenti Sacerdoti che come Lei hanno voce in capitolo presso le Autorità Ecclesiastiche perché si metta fine all'indifferenza e all'ostilità verso questo luogo. Se non si vuole affrontare un nuovo processo, che comporterebbe oneroso e lungo lavoro, si dia la facoltà di chiudere la Cappella esistente con un recinto in vetro che dia la facoltà ai pellegrini d'essere riparati dal vento e dalle intemperie mentre onorano e pregano la Regina della Famiglia.

Anche in un'altra zona della Diocesi è stata eretta una Cappella alla Regina della Famiglia proclamata con questo titolo dal Papa Giovanni Paolo II°.

Attendo una risposta alla mia presente, mentre rinnovo la mia fiducia in Lei e nell'amicizia che sempre mi ha dimostrato.
Mi è gradita l'occasione per porgerLe anche l'Augurio di Buon Anno.

dev. Don Giovanni Bonanomi


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Risposta del Vicario Generale, Mons. Lino Belotti, alla lettera di don Giovanni Bonanomi.


CURIA VESCOVILE DI PERGAMO
IL VICARIO GENERALE

26 gennaio 1998
278


Carissimo Don Giovanni,

eccoti una risposta pronta, breve ma interlocutoria alla tua dell’8 gennaio u.s.
Soltanto in queste ultime settimane ho visto la cassetta “Regina della Famiglia”.
Il libro che gentilmente mi hai lasciato 2 mesi fa circa l’ho solo sfogliato e leggicchiato qua e là.
Ti dico sinceramente che il filmato non mi è dispiaciuto. Se voglio essere sincero in alcuni passaggi è stato anche commovente.
Non ho nessun motivo per dire che quanto detto nelle interviste e nelle varie descrizioni non sia vero, però affermare questo non significa dichiarare la verità delle apparizioni, autorizzare ogni forma di culto ufficiale sul luogo delle possibili apparizioni.
Sono l’ultimo arrivato in questa sede e devo prendere visione di quanto è stato detto, fatto, studiato e deciso dalle competenti autorità e tu sai bene che simili fatti e le conseguenze da essi promananti solo il Vescovo o istanze superiori le può giudicare.

Ammiro la “vostra” buona fede nel difendere e nel credere a questi “fatti”, ma non è facile fare il punto su atteggiamenti così differentemente affrontati e giudicati.
Abbiamo tutti da guadagnare nel pregare il Signore perché aiuti chi di dovere a far luce in queste apparizioni e a prendere giuste e ponderate decisioni.

Non è affatto in discussione né il vostro zelo né la vera devozione alla Madonna che nella storia della Chiesa trova indefinite espressioni di venerazione e di culto.

Chiedo un ricordo nella Tua preghiera che saprò con sicurezza ricambiare.
Porgo distinti ossequi e saluti.

Lino Belotti

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Fonte:
- Archivio privato di don Giovanni Bonanomi.