Autore:  Don G. Bonanomi Data documento:  15/08/1987
Titolo:  Dovremo ancora attendere a lungo che si rifaccia il processo?

 DOVREMO ANCORA ATTENDERE A LUNGO CHE SI RIFACCIA IL PROCESSO?

Bergamo 15/08/1987

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Fonti:
- Archivio privati
- Archivio privato don Giovanni Bonanomi

Eccellenza Reverendissima,

Dopo il nostro incontro del 07/02/1987 avvenuto su richiesta di Vostra Eccellenza per la mia lettera al Card. Joseph Ratzinger, non ho più mandato i promessi documenti perché attendevo un'occasione propizia.
All'incontro con Vostra Eccellenza non ero preparato perché pensavo che m'avesse chiamato per darmi un'abbondante offerta per il rifacimento del tetto della Chiesa e quindi sono stato colto all'improvviso e non ho presentato le mie ragioni con ordine come posso fare ora.
Per prima cosa, ho avuto conferma che non era vero quanto affermato da un cancelliere della Curia che il Card. Ottaviani non aveva accettato l'autenticità delle apparizioni, ma invece esse hanno avuto preconcetti e faziosi oppositori nella Curia e in alcuni sacerdoti bergamaschi.
Per tutti valga l'esempio del Parroco di Presezzo con il suo libello indirizzato a Don Cortesi e alla Commissione.
Non ho mai letto nessun documento così fazioso, calunnioso, infarcito di inesattezze e di livore verso Don Vitali Parroco delle Ghiaie.
È risaputo quanto questo documento sia stato determinante a suggerire alla Commissione un'eccessivo pronunciamento prudenziale nel timore di dividere il Clero su questa questione.
Si fa presto a dire che la Commissione era composta da degnissimi Sacerdoti, ma di fronte a certe opposizioni, la prudenza diventa necessaria. Comunque sappiamo che vari membri della Commissione erano favorevoli alle apparizioni.
Basti per tutti ricordare Mons. Benedetti Vescovo di Lodi e Mons. Tomasoni di Brescia con il quale ho avuto piacere di parlare assieme.
A Fatima hanno impiegato più di dieci anni prima di emettere un documento, qui in pochi mesi, con pochissime sedute, sotto l'influsso di chi aveva psicologicamente preparata la ragazza a rispondere in un modo, pena il peccato, si è liquidato un'apparizione che ha avuto messaggi che appaiono sempre attuali sulla famiglia e sulle sorti della cristianità.
Se penso poi ad un Vescovo che in pubblica assemblea di Sacerdoti, sbotta fuori con una frase ad effetto, che poi dietro mia precisa documentazione deve smentire per scritto con la seguente dichiarazione:
" ...a) Non ho ragioni per mettere in dubbio la soggettiva verità sulla relazione di Suor M. Anna Sala .......
... b) Se mi sarà offerta l'occasione, o l'opportunità, ancora pubblicamente manifesterò quel che di nuovo apprendo dalla sua relazione..."
Lei capisce che non tutto è oro colato quanto è stato detto contro queste apparizioni.
Per tornare al fatto di Suor M. Anna Sala, nell'allegato documento risulta che essa per una caduta in un fosso durante l'oscuramento, aveva avuto un trauma cranico chiuso, inguaribile da qualunque forma umana come da dichiarazione medica.
In seguito all'improvvisa guarigione alle Ghiaie il 31/05/1944 la medesima Sala, ha fatto voto di consacrarsi al Signore entrando in un istituto religioso. È stata poi in Missione 10 anni lavorando con zelo e impegno e per 20 in un ospedale a Sassari.
Come si può credere alla serietà con cui è stata esaminata la questione delle Ghiaie, di fronte a questi atteggiamenti?
Nella stessa Assemblea e stato affermato che questo è l'unico miracolo che si conosca.
Io conosco invece decine di altri miracoli ugualmente clamorosi e non esaminati dalla Commissione e come quello della Sala, liquidati con una spiritosa battuta di un medico che non aveva nemmeno in cura l'ammalata poi miracolosamente guarita, non per la notizia della pensione ottenuta perché l'aveva già da un anno al momento del miracolo, ma per grazia particolare.
A Medjugorje, dopo la sentenza negativa del Vescovo di Monstar, è stata costituita una nuova e più allargata Commissione.
Il chiedere una nuova revisione del processo, oppure dare ad alcuni Sacerdoti, convinti assertori delle reali apparizioni, la possibilità di vedere gli atti del processo in modo che siano rese di pubblica ragione le motivazioni della sentenza negativa, come si fa in tutti i processi del mondo, non è fuori luogo, tanto più che Lei Eccellenza mi ha affermato che non ha neppure voluto guardare questo processo, fidandosi ciecamente della serietà della Commissione.
Ho avvicinato nei passati giorni una Suora che e stata Superiora di Adelaide quando era nel loro convento. Ha dichiarato che Adelaide e sempre stata sincera, umile, semplice e sempre ha confermato le reali apparizioni della Madonna. Proprio recentemente ho avuto occasione di avvicinare Adelaide Roncalli.
Quanta serenità di spirito ha dimostrato! Ecco alcune affermazioni:
"Io ero indegna dì quelle apparizioni ed ero il soggetto meno adatto. Se la Madonna ha voluto così, pazienza, le vie del Signore noi non riusciamo a conoscerle. Non ho nessun rancore con nessuno se i Superiori Ecclesiastici non vogliono riconoscere le apparizioni, si vede che c'è qualche piano di Dio a noi non noto. Non desidero incontrarmi con la gente perché fa inutili domande. Ho scelto la via del matrimonio, oltre che per consiglio del mio Direttore spirituale, anche perché tutti gli Istituti Religiosi dove desideravo entrare, mi respingevano per volontà della Curia di Bergamo. Questa scelta è avvenuta anche per non essere più infastidita da nessuno ed avere chi mi offrisse una certa tranquillità e difesa dai continui curiosi. Sono però contenta della mia famiglia che cerco di guidare nel migliore dei modi..."

Dopo più di un'ora di conversazione, ho avuto l'impressione di trovarmi davanti un'anima veramente di Dio, serena, obbediente, umile, piena di fede e di certezza che quando la Madonna vorrà, farà conoscere i Suoi piani, e le cose verranno capite e accettate da tutti. Non ha nessun rancore con nessuno dice:
"Ognuno ha fatto la parte che credeva buona".
Però è convinta più che mai delle reali apparizioni; è felice ogni volta che può ritornare, quando non c'è gente al luogo delle apparizioni ed è fedele alle sue pratiche di pietà ogni giorno, anche quando è oberata dal lavoro. Mantiene un suo direttore spirituale ed è ossequiente all'Autorità Ecclesiastica. Tra noi sacerdoti della diocesi, siamo in molti convinti sostenitori, ancora viventi: Don Duci ex Curato e ex Parroco delle Ghiaie, finalmente libero, continua a sostenere le reali apparizioni.
Solo la timidezza del suo carattere e il senso esasperato di obbedienza, gli ha impedito di prendere iniziative prima. Tra i viventi potrei citare i nomi di una quarantina di sacerdoti tra cui Mons. Milesi, Don Pellegrinelli, Mons. Quadri ecc. ecc.
Mons. Berta tempo fa da me incontrato era fortemente meravigliato di non essere mai stato interpellato sulla reale posizione di Mons. Bernareggi che sapeva persuaso delle reali apparizioni, ma condizionato da persone a cui aveva affidato la questione.
Non parlo dei Defunti: Card. Schuster, Padre Gemelli, Mons. Battaglia (non dimenticherò mai la sua frase dettami: "Cosa aspettate voi sacerdoti di Bergamo a portare avanti la questione delle Ghiaie?" - Don Víganò, Mons. Piccardi ecc. ecc.

Da tutto ciò risulta chiara la mia attuale documentata risposta a quanto Le dissi il 7 febbraio nel colloquio da Lei sollecitato e da me non previsto e non preparato.
Ora mi chiedo: dovremo ancora a lungo attendere che si rifaccia il processo?
È possibile avere almeno alcune spiegazioni credibili, chiare, specificate con precisione come ho fatto io nella mia lettera? Se si vuol negare la realtà di queste apparizioni si smetta di dire: "La Commissione era composta da persone serie, don Cortesi era persona onesta, non ci sono fatti nuovi..."

Noi sacerdoti convinti delle reali apparizioni della Madonna, non abbiamo mai sentite le motivazioni chiare del pronunciamento dell'Autorità Ecclesiastica. I nostri parrocchiani esigono da noi non il semplice: "Non constat", ma anche per questo e per quest'altro motivo.
Personalmente so di non essere un fanatico illuso, ho coscienza d'aver una certa perspicacia negli affari e se insisto su questo, che è stato definito "Affare delle Ghiaie", è perché son convinto che se sarà positivamente risolto, esso sarà tesoro prezioso, apportatore di tanto bene nel secolarizzato mondo odierno, fonte di nuovo onore alla Madonna nell'anno Mariano, centro di fervente spiritualità come sono i santuari del mondo intero.

Questo poi per l'attualità dei messaggi che ha dato sulla famiglia, può diventare un attivissimo Santuario di incontro e di ricomposizione dell'unità e della santificazione della famiglia. Sono convinto che la gente ha bisogno di qualcosa di visibile per capire meglio la Volontà Divina.
Mi sono permesso di scrivere questa lunga lettera che spero venga posta agli atti nelle documentazioni delle Ghiaie, perché sento troppo dentro di me la giustizia e l'urgenza di questa iniziativa per rassegarmi al suo affossamento e perché in un domani, forse non troppo lontano, si possa vedere quanto pensavano e scrivevano alcuni sacerdoti.
Fino ad oggi, non ho mai incontrato un oppositore delle apparizioni, che abbia detto una sola chiara, documentata ragione se non gli scritto contradditori di Don Cortesi e il sopraccitato infamante libello del Parroco di Presezzo.
Attendo quindi, dopo la sua ripresa salute per la quale ho fervorosamente pregato alle Ghiaie, una esauriente risposta, scusandomi del tono forse un po' polemico a cui sto anch'io abituandomi, perché ogni giorno i miei parrocchiani, specialmente i più giovani lo usano verso di me quando hanno qualcosa che a loro non pare chiaro.
Devotissimo
(Don Giovanni Bonanomi)

Allegato:
1) Dichiarazione di Suor M. Anna Sala.
2) Certificato del Prof. Ferdinado Cazzamalli.
3) lettera recente della Sig.ra Adelaide Roncalli che conferma quanto da me affermato sulla serenità di spirito di questa Signora.


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Allegato   Data inserimento:  15/08/1987