Autore:  Padre A. Gemelli Data documento:  11/07/1944
Titolo:  Relazione scientifica di padre Gemelli su Adelaide Roncalli

 LA RELAZIONE SCIENTIFICA DI PADRE AGOSTINO GEMELLI RETTORE DELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA

Padre Agostino Gemelli, rettore magnifico dell'università Cattolica di Milano, fu incaricato di esaminare Adelaide Roncalli ai primi di luglio del '44, circa un mese dopo le apparizioni. Assolto l'incarico, egli inviò la relazione al vescovo di Bergamo l'11 luglio 1944 e copia della stessa al cardinale Schuster di Milano.

Ecco la relazione.

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«Eccellenza reverendissima,
riferisco intorno agli esami fatti della bambina Adelaide Roncalli, per venerato incarico di Vostra Eccellenza e sui risultati ottenuti negli esami stessi.
Ho esaminato la bambina il giorno 30 giugno nel Convento delle Suore Orsoline di Gandino: non potendomi io trattenere colà ulteriormente, ho fatto eseguire, secondo un piano da me prestabilito, numerose osservazioni alla signorina prof.ssa Agata Sidlauskaitè, Assistente del laboratorio di Psicologia dell'Università cattolica del Sacro Cuore, la quale da anni si va specializzando nello studio dell'età evolutiva.
La signorina Sidlauskaitè, soggiornando nel Convento nei giorni 1, 2, 3, 4 luglio, ha avuto modo di poter osservare le bambina durante queste giornate ed anche nella notte, così da poterne seguire tutte le manifestazioni e ciò secondo le norme della migliore tecnica psichiatrica.
Inoltre, trattenendosi tutto il giorno con la bambina, ha potuto applicare i reattivi mentali senza che essi dalla bambina fossero giudicati esami medici, ma come se si trattasse di giochi che era invitata a mano a mano a fare.

Gli scopi che mi sono prefisso nell'indagine compiuta sono i seguenti:

I. Constatare se si tratta di una bambina normale, ovvero se si tratta di una bambina anormale ed eventualmente di quale anomalia si tratta. Importa specialmente determinare se vi possa essere stato da parte della bambina, nel riferire i vari fatti di cui fu protagonista a Bonate, sia pure senza coscienza, uso di menzogna. È noto infatti che le testimonianze dei bambini devono essere raccolte con molta cautela ed accettate con grande riserva; e sono noti casi giudiziari in cui i bambini hanno gravemente mentito senza apparente necessità o per futili motivi. Per accertare la sincerità abituale della bambina era necessario un esame completo ed accurato della sua personalità per collocare le sue azioni e le sue affermazioni nel quadro di essa.
Ora, queste affermazioni menzognere sono sempre espressione di una personalità anormale; il determinare se la personalità della bambina è normale o anormale permette di escludere che essa possa, per tale anomalia, aver fatto ricorso a menzogna. L'eventuale esistenza di una menzogna dovrà essere provata da chi impugna le affermazioni della bambina, ma questo non è compito dello psichiatra al quale basta determinare se una eventuale anomalia della personalità giustifica l'uso della menzogna.
La determinazione della normalità della personalità della bambina è necessaria anche nella eventualità di una seconda ipotesi, ossia che essa sia stata vittima di un involontario gioco della fantasia o di azione suggestiva esercitata eventualmente da persona interessata. Dallo stato attuale della bambina si può inferire, con legittima presunzione, quale è stato lo stato mentale della bimba stessa nel periodo nel quale essa ha avuto le asserite visioni.

II. Mi sono proposto in modo particolare di determinare se nella bambina Roncalli vi era un grado di deficienza di livello mentale che possa spiegare le asserite visioni come un fenomeno di imitazione da ambiente e ciò senza necessità di una vera azione suggestiva; sia per effetto di racconti uditi, che di cose vedute; cioè, si trattava di determinare se la bambina, appunto per tale insufficienza di livello mentale e quindi per insufficienza di poteri critici, era in stato di fare propri, inconsciamente, elementi forniti dall'ambiente esteriore, così da non riuscire a discriminare la realtà soggettiva dalla realtà del mondo in cui vive.

III. Mi sono proposto di determinare se e quale è il mondo delle rappresentazioni della bambina Roncalli per determinare se esso è così attivo e così vivace da permettere di pensare che nel riferire le visioni, la bambina ha costruito, più o meno volontariamente, ciò che era frutto della propria attività rappresentativa.

Guidato da questi scopi, ho compiuto:
1. Un esame anamnestico della bambina, sia familiare che individuale;
2. Un esame del livello mentale;
3. Un esame con vari reattivi, con lo scopo specialmente di determinare il modo di sviluppo delle singole funzioni mentali, per confrontarle con il grado di sviluppo dei bambini normali.

I risultati sono stati i seguenti:

1. Anamnesi
Dal punto di vista anamnestico familiare nulla vi è di notevole da segnalare; non risulta alcun fatto morboso di qualche rilievo o alcuna atipia di origine ereditaria; la bambina presenta i caratteri somatici che le sono stati forniti in prevalenza dalla madre; la sua costituzione è come quella della madre, brevilinea (tipo atletico picnico).
Dal punto di vista anamnestico personale è interessante notare che l'ambiente familiare è socialmente, economicamente e culturalmente di un livello assai basso; è da rilevarsi che la vita religiosa ha quella comune e bonaria fisionomia propria delle nostre buone famiglie del contado bergamasco, senza particolari superstizioni, senza particolari tendenze mistiche o ascetiche, che possono dare ragione delle affermazioni fatte dalla bambina stessa. La bambina ha avuto una limitata educazione ed una scarsissima istruzione, sia sociale, sia familiare, sia scolastica, di guisa tale che è rimasta assai rozza e primitiva; non ha alcuna idea della disciplina della propria persona e della propria condotta.
Anche in fatto di religione, l'istruzione e l'educazione è stata limitata. La madre è donna di buon senso che educa i suoi figli con sana morale cristiana ma senza particolare cura. La bambina ha avuto semplici rudimenti di catechismo impartiti dalla madre; ha frequentato la chiesa come sono soliti fare i contadini, nei giorni di festa; ha frequentato le lezioni di catechismo presso le suore, ma senza ricavarne uno speciale profitto. Non risulta che abbia avuto, antecedentemente ai fatti di Bonate, particolare devozione verso la Madonna; né ha rivelato prima di allora particolari dimostrazioni esteriori di pietà e ciò è bene rilevare contrariamente a quanto è stato affermato.


2. Stato organico della bambina
Nata il 23 aprile 1937 alle Ghiaie di Bonate, è la sestogenita di nove figli di cui otto viventi.
Gestazione e parto normali; allattamento materno.
È bene sviluppata in conformità all'età; di costituzione brevi-linea forte (picnico-atletica); vi ha una prevalente manifestazione di linfatismo generale.
Non presenta note neurologiche degne di rilievo; si osserva solo una copiosa e continua sudorazione delle mani e del volto; probabilmente questo fatto è in relazione con lo stato generale neurovegetativo, che è da mettersi in dipendenza con le condizioni di nutrizione generale assai scadente e soprattutto uniforme (quasi esclusivamente latte e polenta).
La bambina presenta alla palpebra superiore dell'occhio destro un lieve difetto, dovuto probabilmente ad una cicatrice da infortunio; ad un esame superficiale sembra strabica, ma un esame più accurato permette di escludere che vi sia strabismo anche di lieve grado; lo strabismo apparente è dovuto al fatto che la palpebra superiore non copre perfettamente l'emiparte inferiore dell'occhio.



3. Stato psicologico
Note Generali:
Il comportamento generale della fanciulla non presenta alcunché di anormale; si presenta a tutti gli esami; prende vivo interesse a quanto le si fa compiere ed alle domande che le si rivolgono.
È da porre mente che nell'esame, per non incorrere nell'errore, si è dovuto tenere in elevato conto del fatto della scarsissima istruzione ed educazione avuta, così da non attribuire ad insufficienza od anomalie psichiche ciò che è invece dovuto a tale condizione di fatto. La fanciulla si presenta e si comporta con spontaneità e con immediatezza che rivelano che non ha agito sopra di essa l'ambiente educativo, ovvero l'ambiente delle compagne in modo da imprimere sulla sua personalità una determinata direzione; nemmeno, come era facile temere e come era possibile con una personalità meno forte, hanno agito dannosamente i profani contatti che essa ha avuto con la moltitudine di curiosi e di indiscreti in occasione delle asserite visioni.
Questa azione negativa di tale causa conferma ciò che si rivela all'esame della condotta e del comportamento della bambina, e cioè che in essa già si abbozza una propria personalità, caratterizzata da fermezza delle proprie opinioni; da aderenza alle proprie opinioni; da aderenza alle proprie convinzioni. A queste manifestazioni caratterologiche è da aggiungersi che vi ha uno sviluppo sufficientemente abbondante dell'intelligenza, che permette alla bambina di rendersi conto dell'ambiente in cui vive e delle persone con le quali essa ha contatto, e tra le quali sa molto bene e rapidamente discernere quelle con le quali può avere confidenza.
Dicendo che l'Adelaide Roncalli ha una sua personalità, intendo dire personalità di bimba, personalità che si differenzia dalle bimbe della sua età per caratteri propri, i quali verranno indicati nei paragrafi seguenti.

Livello intellettuale:
Era importante determinare il livello mentale della fanciulla ed è risultato che esso è normale e corrispondente esattamente alla propria età. Più precisamente vi ha una precocità di sviluppo per alcune funzioni, specialmente quelle nelle quali, data la mancanza di una educazione educativa dell'ambiente, la fanciulla ha potuto spontaneamente sviluppare le proprie attitudini e ciò in funzione dello stimolo esercitato dall'interesse; così, laddove entra in gioco l'interesse, le risposte, che la fanciulla dà, sono di un livello intellettuale superiore alla sua età, però non vi è per contrappeso un'insufficienza di altre funzioni mentali; le altre si mantengono nei limiti normali.
In conclusione si può dire che il soggetto è di una intelligenza normale e che se fosse stata la bambina educata ed istruita in ambiente adatto, presenterebbe una vita intellettuale superiore a quella della sua età cronologica.
Il tipo di intelligenza è caratterizzato dai seguenti dati:
a. Intelligenza pronta, intuitiva, con prevalenza delle funzioni fondate sull'osservazione;
b. buona capacità percettiva;
c. attenzione normale, risvegliata prevalentemente dagli interessi oggettivi, mentre non è risvegliata, o solo in grado scarso, da interessi astratti; è costante, perché sostenuta da adeguati interessi; è bene distribuita; quando le circostanze conducono il soggetto a concentrare l'attenzione, vi ha buona concentrazione sull'oggetto che deve essere esaminato.

IV. La memoria è buona; più intensa la memoria immediata e quella di rievocazione delle forme, che non quella di conservazione. È evidente anche in questo fatto l'influenza della mancata abitudine, mediante la scuola, allo studio e al concentrarsi su determinati compiti.

V. Particolare interesse presenta l'esame dell'attività rappresentativa. La capacità di rappresentarsi gli oggetti è piuttosto scarsa, sia si tratti di immaginazione, nel senso comune dell'espressione, sia si tratti di immaginazione creatrice (fantasia). In questo fatto si rivela la caratteristica psichica della bambina, la quale è risvegliata dagli interessi concreti, oggettivi e non dagli interessi fantastici o da quelli astratti.
Nel caso in esame, questo fatto ha particolare importanza perché mostra che la fanciulla, per proprio conto, non sa costruire un mondo immaginoso e fantastico; anzi presenta su questo punto se non una vera insufficienza, per lo meno un grado minimo di sviluppo.

VI. Poiché alcuni sostengono che le “immagini eidetiche” compaiono anche nell'infanzia, fu eseguito con particolare cura l'esame per constatare se esistevano immagini eidetiche e ciò seguendo la nota tecnica di Jaensch.
La prova è riuscita nettamente negativa e si è mostrato che mancavano assolutamente le immagini eidetiche. Ciò, secondo la scuola di Jaensch, si deve interpretare come dovuto al fatto che la bimba non ha raggiunto ancora un completo sviluppo; secondo altri, invece, si deve interpretare come dimostrazione della povertà della vita rappresentativa.

VII. Interessante è il risultato ottenuto con le tavole di Rorschach; per quanto non si possa, data l'età della bambina, presumere di arrivare con l'uso di queste tavole ad una diagnostica tipologica, però era utile usare queste tavole almeno per determinare se colore e forma, e in qual misura, risvegliavano l'interesse del soggetto e agivano da stimolo sulla capacità fantastica. La fanciulla ha guardato le tavole che le furono rappresentate, non prendendo alcun interesse né alla forma, né al colore, né ai loro eventuali legami.

VIII. La capacità di comprensione, di giudizio e di procedimento logico è appena sufficiente; però è risultato che questa scarsa capacità è da attribuirsi alla mancanza di abitudine all'esercizio scolastico ed alla disciplina del lavoro mentale; la bambina, infatti, dimostra vivacità nella comprensione dei problemi pratici; in questo caso la bimba procede rapidamente alla sintesi, giunge alla conclusione e passa immediatamente all'azione, che rivela che essa ha ben giudicato.

In conclusione: Adelaide Roncalli è un soggetto a intelligenza normale, che ha per caratteristica di avere un'intelligenza oggettiva e non soggettiva, che sta in immediato contatto con la realtà, che procede facilmente alla sintesi per passare poi all'azione; non presenta alcun carattere anormale; non presenta un particolare sviluppo dell'attività fantastica e creatrice; la vita rappresentativa ha anzi un modesto sviluppo.

Vita Affettiva:
Nella vita affettiva nulla si nota di anormale; in conformità alla normalità della vita affettiva, è normale l'umore che si mantiene uniforme; non presenta eccessività di manifestazioni affettive, né nel senso depressivo, né nel senso di eccitazione.

Passando all'esame delle singole tendenze si nota:
1. Tendenze egocentriche. - Tra le tendenze secondarie riguardanti la propria persona è da notare che non si preoccupa del giudizio che fanno su di essa; non prende iniziativa per rendersi bella e appariscente; non obbedisce immediatamente, ciò non con spirito d'indipendenza ma perché non è abituata alla disciplina; cede però tutte le volte che l'azione le è rappresentata come ragionevole. È comunicativa, facilmente chiede di essere aiutata.
Per quanto riguarda l'istinto di proprietà, gode di possedere qualche cosa, ma non si vanta di questo; non è gelosa delle proprie cose. Impresta i giocattoli e i vestiti alle altre bambine; facilmente regala alle sue sorelle; non sciupa gli oggetti, ma non ne ha neppure cura eccessiva; li conserva non con uno spirito di risparmio, ma piuttosto per simpatia per l'oggetto stesso.

2. Tendenze esoteriche. - Tra le tendenze primarie è da notarsi la socievolezza per la quale di preferenza sta e gioca in compagnia di altri: l'istinto gregario si presenta normale.
Attira simpatia altrui per la grande spontaneità ed affettività che la bambina riversa su tutti indistintamente; a sua volta dona facilmente il ricambio della propria simpatia.
Tra le bambine coetanee preferisce la compagnia delle buone e lo dice anche apertamente. Non si trova a disagio con gli adulti, con i quali si intrattiene con uguale spontaneità e simpatia come con le coetanee.
Nessun dato di fatto tradisce il minimo interesse per la sfera sessuale; ha profondo il senso del pudore; ciò in conformità all'educazione materna.
Tra le tendenze secondarie è da notare la grande gioia con la quale accoglie anche ogni minimo regalo; alle persone con le quali ha confidenza chiede esplicitamente un oggetto in dono se le piace; entra in parte in gioco la valutazione non adeguata del valore degli oggetti, ma soprattutto ciò si deve alla spontaneità dei rapporti che ha con le persone.
A causa dell'inadeguata educazione non ha alcuna forma di gentilezza. Messa ora in un ambiente diverso da quello familiare, dimostra di adattarsi presto ad esso, di apprendere bene e rapidamente. Usa un tratto familiare e franco con tutti.
Non è spontaneamente servizievole; non osserva e non rileva i bisogni altrui; però è pronta a soccorrere e a compatire chi piange o chiede aiuto. Non obbedisce immediatamente, ma si lascia convincere dalle ragioni messe innanzi per obbedire, specialmente se le sono mostrate ragioni affettive. Non è astuta, ma neanche ingenua; perché si convinca di qualche cosa è necessario mostrare ragioni fondate.
Non è permalosa; rimproverata, per il dolore che ha recato a qualcuno, rimane imbarazzata; ma non si cruccia per cose da nulla, dimenticando subito la causa dei propri dolori; non presenta depressione o tristezza o malinconia a causa dei rapporti con gli altri. Non si notano spiccate tendenze alla maternità; gioca volentieri, ma non esclusivamente con le bambole; nel gioco preferisce la compagnia di coloro che più sono capaci di partecipare al gioco, piuttosto che quella dei piccoli che ne sono incapaci.
È affettuosa con i familiari, ma non presenta segni di speciale attaccamento a qualcuno di essi.
Parla con simpatia dei poveri; sa e riconosce di essere essa stessa povera, ma non concepisce che l'essere poveri è un fatto sociale.
A riguardo delle tendenze difensive si deve notare che non ha paure infondate; anzi in ogni circostanza si mostra coraggiosa; nei rapporti con le persone estranee vince presto la timidezza naturale e finisce per avvicinare tutti con semplicità.
Le manifestazioni di natura aggressiva si limitano a qualche ironia un po' mordente con cui accompagna qualche gesto ridicolo delle compagne. Quando deve vincersi per obbedire è necessario che ciò le sia comandato con fermezza, seriamente; se viene presa con dolcezza continua nel suo atteggiamento
L'istinto di imitazione è presente; imita facilmente tutto e tutti; di preferenza gli adulti, specialmente nella mimica; questo atteggiamento di imitazione non dura a lungo; scomparso l'oggetto o la persona, dimentica ogni cosa.
Tra i giochi preferisce quelli di movimento: le corse, le gare specie se compiute in compagnia con altri. Ama poco i giochi tranquilli e persevera solo se vi sono compagne che la trattengono. Con difficoltà si occupa di giochi di immaginazione.
Nei giochi in cui entra in causa la fortuna, gode della fortuna di chiunque più che della propria. Le piacciono molto le rappresentazioni teatrali e ricorda con piacere quelle del proprio villaggio.
Nei giochi di gruppo prende parte viva; sa organizzarli abilmente, ma si adatta pure e gioca anche se deve fare la parte di una giocatrice comune.
Quanto alle regole del gioco le osserva con rigidità e così pretende anche dagli altri, non ammettendo gli inganni.
È curiosa di ogni cosa nuova, anche dei movimenti insoliti.
Tra le tendenze derivate (complesse) è da notare che è attratta dalle cose belle; le osserva, ma non si può dire che le consideri con un gusto particolare; è attratta più dalle forme esterne che non dai colori; le piacciono le forme concrete che rappresentano oggetti o esseri viventi, non quelle che rappresentano cose astratte.
Quanto alle tendenze etiche non cerca manifestamente, con intenzione esplicita, di fare il bene; ma lo fa e, all'occasione, sa compatire ed anche soccorrere chi ne ha bisogno.
È sincera e franca. Chiede scusa quando le viene suggerito; da sé non si accorge del male commesso. Promette di correggersi, ma si impegna solo quando è richiesta; in questo caso mantiene ciò che ha promesso.
Il suo ideale, che formula solo se richiesta da qualcuno con cui è in confidenza e di cui spontaneamente non parla mai, è di farsi suora; però i temi delle sue conversazioni non sono spontaneamente scelti tra quelli religiosi, né spontaneamente parla di pratiche di pietà, di devozioni o altro. I temi della sua conversazione preferita sono quelli delle sue occupazioni: giochi, giocattoli; chiede con insistenza che le vengano raccontate favole, però preferisce racconti difatti veri. Tra i soggetti religiosi che affiorano nel suo parlare vi è talora la Madonna; più raramente il Signore Gesù; parla del Paradiso, mai dell'inferno.

Notevole lo sviluppo delle tendenze sociali. Esce di frequente in frasi di compassione per chi soffre; si slancia ad accarezzare ed a consolare quando vede qualcuno addolorato. È generosa; facilmente dona i suoi oggetti, regala anche i giocattoli;è però da osservare che, mentre da sola non si accorge dei dolori e dei bisogni altrui, è pronta, tosto che viene richiamata la sua attenzione, nei riguardi degli altri e giunge anche nei rapporti con gli altri a non esitare ad affermare che sono buoni anche coloro che non lo sono.
Quando ha agito bene non sta ad aspettare la ricompensa.
Ama e tratta con bontà gli animali; con gentilezza le piante, senza provare però un'attrattiva particolare per essi.
Il mondo che quasi esclusivamente le interessa è quello umano; preferisce quello degli adulti od al più quello dei suoi coetanei.

La sua attività complessiva è ordinata, perciò si svolge sotto forma di occupazioni subordinate ad un fine. Essa quindi si impegna volentieri in costruzioni meccaniche, lavoro di traforo, di giardinaggio, di giochi movimentati, di qualche faccenda domestica. È invece negata allo studio; studia solo sotto sorveglianza e per fare piacere a qualcuno, ma senza alcun interesse. Nell'esecuzione del lavoro, anche quando si impegna volentieri ed ha interesse, resta di media velocità; è però perseverante ed attenta; in confronto è poco precisa.

Per ciò che si riferisce all'intelligenza in rapporto all'affettività si rileva che si arrende di fronte alle ragioni che le si fanno valere; lasciata a sé, è spensierata; agisce da bimba. I numerosi "perché" che le sono suggeriti dalla curiosità sono facilmente appagabili con qualsiasi risposta, purché seriamente data. Se l'intelligenza è pronta e conclusiva, la sfera degli interessi è limitata a quelli infantili. In tutto tende all'ottimismo; è sempre serena, qualche volta seria, non mai triste.

Giudizi morali - Importante rilevare qual è il comportamento del soggetto nella formulazione dei giudizi morali.
Ho già detto sopra che la bambina ha una sua personalità propria; questo permette di renderci ragione del fatto che essa non è facilmente suggestionabile od almeno non lo è oltre quello che è normale alla sua età. Come più sopra ho riferito, solo ai ragionamenti si lascia convincere ed anche questo depone per la non facile suggestività. Si comprende quindi come la bambina ha realizzato una certa autonomia nei propri giudizi morali, quale effetto dell'attività sintetica della sua infantile intelligenza e della sua vita affettiva.
Naturalmente non si può chiedere a questa bambina più di quello che può dare una bambina di sette anni; quindi nei giudizi morali essa si comporta in conformità al contegno comune dei bambini di uguale età; però è interessante notare che nel giudicare, essa non si vale soltanto del dato intellettivo, ma si lascia stimolare dal lato affettivo ossia dall'aspetto sotto il quale la persona o la cosa da giudicare si presenta ad essa; ne segue che, mentre la bambina è rozza e indisciplinata per mancanza di educazione ed istruzione, per altro verso è docile verso chi la sta educando ed è inclinata a giudicare con bontà gli altri uomini; né si lascia assorbire dagli interessi egoistici.
Anche in questo si rileva un certo contrasto tra quella che è la sua cultura e quella che è la sua personalità psichica; perciò, nel giudicare persone o cose prevale la compassione, la bontà, la misericordia. Non ammette la vendetta, nemmeno dei più deboli verso i più forti; di fronte ai superiori non esistono i diritti dei piccoli; per essa la giustizia divina deve essere sempre soddisfatta in ogni modo.


CONCLUSIONE
Da quanto ho sopra esposto si può concludere:

1. Innanzitutto, e da un punto di vista generale, l'Adelaide Roncalli è un soggetto normale, rozzo perché non educata ed istruita, ma fornita di una intelligenza normale, con note caratteristiche che si possono sintetizzare così: carattere positivo e pratico; bontà d'animo. Questi elementi fanno ritenere che con una adeguata istruzione ed educazione, la Roncalli potrà dare buoni frutti.

2. Nel modo più assoluto si può affermare che a spiegare gli avvenimenti di Bonate non può da alcuno trarsi in causa anche un grado limitato di una ipotetica deficienza mentale della bambina, sia che si affermi che la deficienza mentale dia ragione di una ipotetica azione suggestiva operata da persone o da cose, sia che si affermi che la bambina, perché incapace di un sufficiente grado
di critica, abbia ceduto di fronte a qualche cosa che dal mondo, nel quale viveva, le è stato comunicato sotto qualsiasi forma (ad esempio il racconto o la rappresentazione scenica di altre apparizioni).
Viene ricordato che la bambina ha assistito ad una rappresentazione scenica delle apparizioni della Madonna di Fatima; però la rappresentazione scenica non ha esercitato sull'animo della bambina alcun effetto di carattere suggestivo, tanto che essa criticamente e liberamente giudica le persone che parteciparono a tale rappresentazione, rilevando incongruenze, specialmente in confronto con le visioni che essa afferma di avere avute.

3. È da escludersi che si tratta di soggetto anormale in cui la menzogna dia ragione del racconto delle visioni avute.
L'osservazione prolungata di quattro giorni avrebbe permesso, specialmente mediante i test mentali, di mettere in luce una tale personalità nel quadro della quale sarebbe in modo evidente e pronto apparso il desiderio di ingannare o di presentare in maniera diversa dalla realtà la propria personalità. Lo si può escludere nel modo più assoluto anche perché la bambina non ritorna mai spontaneamente sul racconto delle visioni; interrogata, abbassa la testa, si fa seria, tace; inoltre tutta la personalità si presenta allo psichiatra come una personalità dominata dalla spontaneità, dalla semplicità, dall'immediatezza, ossia dai caratteri che non possono essere imitati da una bambina.

4. È pure da escludere una spiegazione fondata su una particolare ricchezza rappresentativa e sulla anormale fecondità di una fantasia creatrice. Come ho più volte ricordato, il profilo psicologico della fanciulla dimostra su questo punto, se mai, piuttosto deficienza in confronto dello sviluppo di altre funzioni psichiche. Certamente la fantasia, l'immaginazione nell'Adelaide Roncalli non oltrepassano i limiti normali; anzi la vita rappresentativa non presenta quel carattere fantastico che ha nei fanciulli. Qualora non vi fossero altri argomenti, e ve ne sono numerosi, basterebbe a dimostrarlo l'inconfondibile carattere dei giochi amati e preferiti dall'Adelaide Roncalli con animo positivo, giochi di movimento eseguiti collettivamente.

5. Un'altra ipotesi può essere scartata e cioè che si tratti di un soggetto isterico. Lasciando da un canto ogni discussione sulla natura di questa forma morbosa, è però certo che l'isterico si rivela soprattutto con la creazione fantastica di un mondo irreale e la personalità si rivela specialmente mediante il desiderio di comparire, di essere apprezzato, lodato, ecc. Tutto questo si può escludere nel modo più assoluto nell'Adelaide Roncalli. Siamo di fronte ad un tipo precocemente positivo, realistico, sintetico, ossia a ciò che vi è di più opposto al tipo isterico... (1)

Debbo però aggiungere che, giunto a questo punto, un uomo di studio deve fermarsi e non può procedere oltre; però la constatazione della personalità della Roncalli ci conduce ad un punto molto avanzato, almeno negativamente; grazie all'esclusione di forme morbose della personalità e di atipie di essa, possiamo affermare che, se le asserite visioni di Bonate sono vere, non sono opera di una mente malata, ovvero affetta da immaginazione, ovvero affetta da suggestione.
Anche questa conclusione negativa ha un suo grande valore.

Chino al bacio del S. Anello, ecc.»
Segue allegato il profilo psicologico che riproduciamo e la seguente chiusa manoscritta:
«Eccellenza Reverendissima e carissima, ecco la relazione sulla Adelaide Roncalli. Come la relazione dimostra, il caso è assai interessante. Vedremo ciò che vuole Iddio. Ti prego benedirmi.
Milano, 11.7.1944
PS. Ne mando copia a S. Em. il Card. Schuster».

Agostino Gemelli


(1) Manca una parte, non riportata dalle fonti, e cioè l’appunto critico, dove si deplora l’insufficienza delle osservazioni raccolte dai medici, che assistettero Adelaide durante le presunte visioni. Tale parte verrà aggiunta non appena sarà possibile consultare l’originale.


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Allegato   Data inserimento:  11/07/1944