Autore:  A. Zorco . Il Bergamo Data documento:  30/04/2009
Titolo:  Previsto arrivo di migliaia si pellegrini

 ARTICOLO PUBBLICATO DA "IL BERGAMO" in data 30 aprile 2008

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tITOLI
La celebrazione.
Anche quest'anno per il 13 maggio è previsto l'arrivo al Torchio di migliaia di fedeli

Il corteo di fiaccole fino a Ghiaie
Ricordo della prima apparizione
Articolo di: Alessandro Zorco
alessandro.zorco@epolis.sm

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«Non scappare ché sono la Madonna». Fu questa la prima frase detta dalla Vergine alla piccola Adelaide nell'apparizione del 13 maggio del '44. Il giorno in cui - tra l'altro - ricorreva la prima apparizione a Fatima alla quale i fatti di Ghiaie sono strettamente legati (ci sono prove che Lucia di Fatima, in un incontro segreto, predisse a Pio XII nel febbraio 1944, l'imminente apparizione della Madonna a una bambina in Italia e pare che Adelaide incontrò Lucia a Roma). «Devi essere buona, ubbidiente, rispettosa col prossimo e sincera - proseguì -: prega bene e ritorna in questo luogo per nove sere sempre a quest'ora».
Per ricordare quell'incontro che - nonostante lo scetticismo della Chiesa bergamasca - rappresenta per tante persone un grande messaggio di pace e speranza per la famiglia, Ghiaie di Bonate sarà meta il prossimo 13 maggio di un'ondata di pellegrini. Nella piccola frazione di Bonate di Sopra è previsto l'arrivo di migliaia di fedeli che si raduneranno a pregare alla cappella delle apparizioni. Non è escluso che tra loro, in incognito e magari di notte, possa giungere al Torchio anche la stessa Adelaide, ora settantunenne. La sera del 12 maggio, alle 20, come ogni mese, partirà dalla chiesa di Ponte San Pietro (a circa 3 chilometri) una grande fiaccolata organizzata dai fedeli che si concluderà a Ghiaie dove per tutta la giornata successiva si pregherà davanti alla cappella. Quel giorno le Messe si terranno nella vicina chiesa parrocchiale, mentre alcune saranno tenute - salvo imprevisti -alla cappella i mercoledì e i venerdì di maggio, il 1° e il 31 maggio alle 20.30. Per l'occasione, in un paese nei pressi di Bergamo sarà inoltre inaugurata una mostra sacra in cui sarà presentato un grande quadro che rappresenta l'apparizione della Vergine ad Adelaide avvenuta la domenica di Pentecoste il 28 maggio 1944.
La grande pala raffigura la Madonna Regina della Famiglia così come fu descritta dalla bambina, con in mano una coppia di colombe scure che guardano in direzioni opposte ad indicare due coniugi disuniti tenuti insieme dalla Vergine. Accanto alla Madonna due santi, san Matteo e San Giuda Taddeo, otto angeli e due piccioni bianchi che svolazzano uniti. È invece ancora gelosamente custodito nel convento di Martinengo il grande dipinto commissionato nel '48 da monsignor Piccardi al pittore G.B. Galizzi. Il dipinto era stato affidato alla Congregazione “Sacra Famiglia” di Martinengo, dove tuttora è custodito, ma con la condizione che la Congregazione si prodigasse per il riconoscimento delle apparizioni della Vergine alla piccola Adelaide. Ma, siccome la promessa non fu mantenuta, prima di morire, il prelato ordinò che il quadro fosse consegnato alla propria Parrocchia nativa di Castione della Presolana. Morale, e questo è un altro mistero di questa contorta vicenda, ancora oggi, il prezioso dipinto del pittore bergamasco è praticamente tenuto in ostaggio e non può essere contemplato liberamente dai fedeli. Un'ulteriore testimonianza dell'imbarazzo con cui la chiesa bergamasca continua guardare alle vicende avvenute nel '44 a Ghiaie di Bonate.

La descrizione della Vergine
nel diario della veggente

Era il tardo pomeriggio del 13 maggio 1944, quando la piccola Adelaide, andata in campagna per raccogliere fiori e portarli davanti ad un'immagine della Madonna, ebbe la prima apparizione. Con lei, a una certa distanza, c'erano la sorella Palmina di 6 anni e alcune amichette. «Vidi un bel fiore di sambuco ma era troppo in alto perché lo potessi cogliere -si legge nel diario della bambina -. Stetti ad ammirarlo quando vidi un puntino d'oro che scendeva dall'alto e si avvicinava a poco a poco alla terra e man mano (che) si avvicinava si ingrandiva ed in esso si delineò la presenza di una bella Signora con Gesù Bambino in braccio e alla sua sinistra San Giuseppe. Le tre persone erano avvolte in tre cerchi ovali di luce e rimasero sospese nello spazio poco distante dai fili della luce. La Signora, bella e maestosa, indossava un vestito bianco e un manto azzurro; sul braccio destro aveva la corona del Rosario composta da grani bianchi; sui piedi nudi aveva due rose bianche».

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Allegato   Data inserimento:  30/04/2008