ARTICOLO APPARSO SU "IL GIORNO" IL MARTEDI 22 APRILE 2008-05-08 firmato dal giornalista Giuseppe Purcaro
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IL CASO/FILM VERITÀ SULLA MADONNA DI GHIAIE NELLA BERGAMASCA ROMPIAMO IL SILENZIO SU QUELLE APPARIZIONI NELLA FATIMA D'ITALIA la veggente ora ha 71 anni e vive a Milano
Bergamo - E ora c'è anche il film. La Madonna di Ghiaie di Bonate, definita la "Fatima d'Italia" (anche per via dei cosiddetti fenomeni solari, ben più imponenti che in Portogallo), o l"Ustica del Marianesimo" (per i tentativi, spesso riusciti, di insabbiare e affossare l'evento con ogni mezzo) esce dai confini lombardi per approdare a Roma dove ieri, in anteprima nazionale, è stato presentato alla Casa del Cinema il film sulla storia delle 13 apparizioni (dal 13 al 31 maggio del 1944) di Maria e della Sacra Famiglia di cui si interessarono due Papi (Pio XII e Giovanni XXIII) e personalità del calibro di Padre Agostino Gemelli che credeva nella genuità del racconto della veggente. La pellicola è stata autoprodotta dalla Fondazione missionaria Sainte Croix, con sede a Sanremo, impegnata nell' ambito del volontariato laico e cattolico in Cameroun ed in Sudan con proprie missioni. Girato in tre mesi a Taggia in provincia di Imperia ed in alcune località della provincia di Bergamo a partire da dicembre scorso, con un cast di 50 attori non professionisti, il film (dura circa 150 minuti e l'incasso andrà in parte ad opere di bene) narra la vera storia delle apparizioni avvenute alla bambina Adelaide Roncalli, di sette anni, nella frazione Ghiaie a Bonate Sopra (Bergamo), in piena guerra. "Questo è un film che farà parlare - spiega Fabio Corsaro, il delegato della Fondazione e produttore del progetto, con la "Fiori di Sambuco Film", il cui obiettivo è far arrivare la pellicola nelle sale a maggio, il mese mariano - . Nei 13 messaggi ricevuti dalla bambina durante le apparizioni c'erano chiari riferimenti contro l'aborto e il divorzio. Se la Chiesa (la Curia di Bergamo nda) non avesse da subito rifiutato ciò che è successo a Ghiaie, magari le scelte di questo Paese sarebbero state diverse. La pellicola è stata scritta, sceneggiata e diretta da un missionario e membro di Sainte Crox che tuttavia, ci ha chiesto di restare nell'anonimato. Comunque, noi non c'entriamo niente con recenti formazioni politiche come la lista di Giuliano Ferrara". I realizzatori del film, il cui scopo è la riapertura del processo sulle apparizioni al Tribunale ecclesiastico diocesano di Bergamo, hanno già inviato un mese fa 12 minuti del film a Joseph Ratzinger, e prima di girare hanno informato del progetto la veggente Adelaide Roncalli, 71 anni, che vive oggi a Milano in totale anonimato. "Lei non vuole tornare al centro dell'attenzione. Crediamo tuttavia che le apparizioni di Ghiaie, alla fine, saranno riconosciute come le più importanti del XX secolo - aggiunge Corsaro -. All'epoca dei fatti, il racconto di Adelaide suscitò grande scalpore. Nel 1944, portò sul luogo oltre 3 milioni di fedeli. L'attenzione però è molto viva ancora oggi. Negli anni, su quelle apparizioni, sono stati scritti 59 libri e nonostante la curia di Bergamo scoraggi questo tipo di visite, ogni giorno a Ghiaie arrivano tra i 500 e i 1000 pellegrini". Il film (in cui la protagonista è interpretata dalla piccola Federica Bruno di 8 anni) ripercorre le apparizioni; l'immediato pellegrinaggio di centinaia di migliaia di persone; le minacce alle autorità ecclesiastiche di fascisti e nazisti, che giudicavano pericolosi quegli assembramenti di folla; la decisione di trasferire la piccola, per proteggerne l'incolumità, in vari conventi bergamaschi. Qui Adelaide incontra giornalmente Don Luigi Cortesi, autoincaricatosi (senza mandato del vescovo) di indagare sui fatti. Secondo la tesi del film, il sacerdote sottopone la bambina a forti pressioni psicologiche e fisiche (come poi è emerso da atti e documenti) finché nel giugno del 1946, Adelaide nega per iscritto le apparizioni (ne riaffermerà invece la veridicità negli anni successivi). Il 30 aprile del 1948 arriva il decreto vescovile che sospende ogni giudizio e che oggi, a 64 anni di distanza, è ancora valido nonostante più volte, associazioni di devoti abbiano chiesto ai vescovi succedutisi a Bergamo (i soli ai quali, per il diritto canonico, spetta la sola competenza in tema di apparizioni) di far riaprire il caso. Giuseppe Purcaro ========================================================== "ERANO MESSAGGI GIÀ IN DIFESA DELLA FAMIGLIA" BERGAMO - "Il decreto del 1948, documenti alla mano, scaturì da un processo nullo, condotto in poche settimane, senza esaminare gli incartamenti relativi alle guarigioni miracolose, e il cui verdetto fu di fatto già scritto nei tre libri che Don Cortesi pubblicò su Ghiaie dal 1944 al 1945. Libri che ci tratteggiano un fosco quadro di vessazioni cui la piccola veggente fu costretta a subire, all'oscuro del vescovo stesso": Alberto Lombardoni, 61 anni, è il ricercatore bergamasco, autore del sito www.madonnadelleghiaie.it, la cui meticolosa indagine storica ha permesso, a distanza di più di mezzo secolo, di scoprire particolari inediti sulla "Fatima d'Italia", compresa la trascrizione degli atti processuali del 1947. "I messaggi che la Madonna affidò alla veggente - spiega ancora Lombardoni sono chiari: difesa e sacralità della famiglia. Alla piccola apparve la Sacra famiglia che a Ghiaie viene ripresa e sviluppa più che a Fatima: la Madonna ha anticipato con Ghiaie gli attacchi all'istituto familiare verificatisi nei decenni successivi. Come dire che il messaggio di Ghiaie è in perfetta sintonia con il magistero della Chiesa. L'Italia potrebbe avere a Ghiaie di Bonate un santuario mariano degno di questo nome, dedicato alla Regina della Famiglia". Giuseppe Purcaro
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