Riportiamo l'interessantissimo articolo del giornalista Luca Bassi, pubblicato dal "Giornale di Bergamo", sabato 26 aprile 2008. Si tratta di un'intervista allo scrittore Giuseppe Arnaboldi Riva, autore di parecchi libri sui Fatti di Ghiaie di Bonate di cui "Adelaide , speranza e perdono" ed. Villadisiane, e "Ali spezzate" (la storia della bambina di Ghiaie) ed. Vitanuova.
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GUARDARE IL VOLTO DI ADELAIDE PER SUPERARE I CONTRASTI
Lo studioso Giuseppe Arnaboldi Riva si appella alla Curia: "Osservatene la spontaneità. l'immediatezza e la tenerezza"
"Il volto di Adelaide per superare i contrasti" Bonate - Continua a far parlare di sé la vicenda della Madonna delle Ghiaie e della piccola Adelaide. A pochi giorni dall'annuncio dell'imminente uscita del film, molti altri media si sono interessati al fatto. Noi abbiamo intervistato lo studioso e scrittore Giuseppe Arnaboldi Riva, che della Madonna della famiglia e della miracolosa vicenda della piccola Adelaide Roncalli sa praticamente tutto.
A pochi giorni dalla notizia dell'uscita del film "Ghiaie", che di fatto metterà in ulteriore risalto la storia in questione – quali temi di riflessione vorrebbe proporre al clero bergamasco? "Innanzitutto lo studio del messaggio. In secondo luogo una lettura condivisa della storia successiva alle apparizioni, una storia dolorosa connotata dall'azione inquisitoria del sacerdote don Cortesi, continuata da altri membri della Curia".
Quale dovrebbe essere secondo lei, il primo passo per attuare una riflessione comune su questi avvenimenti oggetto di tanti conflitti? "Prima di iniziare lo studio dei documenti chiederei una cosa semplicissima: guardare il viso di Adelaide. Vorrei mettere sotto gli occhi dei sacerdoti della Curia il volto stupendo della bimba fotografato più volte nei giorni delle apparizioni e in quelli successivi: li inviterei a guardare bene quel viso, senza preconcetti, come ha fatto ad esempio un grande uomo di scienza, padre Gemelli, e vedere nel viso di Adelaide quello che ha visto lui: la spontaneità, l'immediatezza, la tenerezza, il suo amore".
Perché vorrebbe proprio cominciare dal volto di Adelaide? E' un po’ strano, paradossale. "Perché non è mia intenzione fare polemica, tanto meno creare nuove ostilità. Sono convinto che di fronte al volto di Adelaide crollerebbero tutte le inimicizie e si comincerebbe a comprendere anche il significato del messaggio delle apparizioni che è un messaggio, di unità, pace, concordia, riconciliazione. Credo che la Madonna abbia scelto una bimba tanto semplice e pura proprio perché incarnasse nel suo volto la semplicità di questo messaggio di unità, un messaggio tanto importante, non solo per l'umanità, ancora divisa da mille conflitti, e per la Chiesa purtroppo ancora divisa e smembrata da mille rivalità e gelosie. Credo che il volto di Adelaide sia il primo documento da "esaminare". E' il primo documento che don Cortesi ha letto, purtroppo nel modo peggiore".
Come mai il modo di vedere di don Cortesi ha preso il sopravvento sul giudizio di un uomo tanto autorevole come padre Gemelli? "Don Cortesi era molto stimato in Curia e poteva contare sul consenso di molti ecclesiastici bergamaschi che hanno considerato l'intervento di Gemelli come un'intrusione. La questione Ghiaie avrebbe dovuto essere confinata a Bergamo. Ma proprio l'opposizione a padre Gemelli ha generato gravissimi errori a catena. Il rifiuto di accettare l'esame di padre Gemelli ha costretto don Cortesi a rifiutare la scienza e imboccare la via dell'Inquisizione: dipingere Adelaide come un mostro, forzarla a confessare, farla processare e condannare".
Qualche altro medico, oltre don Cortesi, ha mai esaminato la piccola Adelaide? "Sostituendosi al vescovo, don Cortesi ha allontanato padre Gemelli e ha incaricato al suo posto un altro medico, un antagonista di padre Gemelli, un certo Ferdinando Cazzamalli esperto di Paranormale. Don Cortesi ha condotto questo medico a Gandino il 5 luglio 1944, immediatamente dopo l'uscita dallo stesso convento dell'assistente di padre Gemelli, e qui, con il consenso delle suore Orsoline, gli ha permesso di eseguire, alla sua presenza e alla presenza di una suora Orsolina, un'odiosa visita medica completa. Risultato della visita del Cazzamalli: la conferma della visione di Cortesi. Adelaide per Cazzamalli è una "contadinella golosa, vorace, cocciuta, vanitosa, furba, animata dal desiderio di supremazia, un'allucinata sognatrice…".
Qual è il suo giudizio su don Cortesi? "Non mi considero dall'altra parte rispetto a lui. Soffro per gli errori della Chiesa e per i suoi, che accomuno ai miei. Ripeto: quello che chiedo non è la contrapposizione. L'accusa verso qualcuno, m'inorridisce. Cortesi non ha sbagliato da solo. È la ferita inferta alla Chiesa che conta".
Lei chiede dunque al clero di Bergamo una pubblica ammissione degli errori compiuti? "No di certo. Non ho questa presunzione. Come ho detto, chiedo che i preti della Curia tornino a guardare Adelaide, e le restituiscano il volto che le hanno sfigurato, e finalmente , la verità".
(Articolo di Luca Bassi)
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