Autore:  A. Zorco - Il Bergamo Data documento:  29/04/2008
Titolo:  Il sole iniziò a ruotare nel cielo e sembrava precipitare su di noi

 Articoli del giornalista Alessandro Zorco, pubblicato sul giornale "Il Bergamo" il 29 aprile 2008, pagine 20 e 21

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I prodigi di Ghiaie. Furono sei i fenomeni celesti registrati durante il periodo delle apparizioni della Vergine.

"IL SOLE INIZIO' A RUOTARE NEL CIELO E SEMBRAVA PRECIPITARE SU DI NOI"

Ma nonostante centinaia di testimonianze la Curia non ne tenne conto durante il processo.

Il sole cambia colore e rotea movendosi all'impazzata nel cielo. Poi sembra precipitare velocissimo verso la Terra. Gli esperti lo chiamano sole rotante ed è uno dei fenomeni più straordinari e misteriosi che si avverano nei luoghi di culto davanti a migliaia di fedeli in preghiera. È successo nel 1917 a Fatima e nel 1981 a Medjugorie. Ma è avvenuto per ben sei volte a Ghiaie di Bonate nel 1944, nel periodo delle apparizioni della Madonna della Famiglia alla piccola Adelaide Roncalli. Oltre al sole rotante, molti dissero di aver visto in cielo uno squarcio a forma di croce e una specie di pioggia di puntini d’oro e d’argento. Ma nonostante centinaia di testimonianze persino quelle dell'allora vescovo di Bergamo monsignor Bernareggi e dello stesso don Luigi Cortesi, inquisitore della veggente, la Curia di Bergamo non tenne conto dei fenomeni solari durante il processo al termine del quale - nel '48 - sospese il giudizio sui fatti di Ghiaie. Un processo farsa in cui - in dispregio delle regole del diritto canonico una bimba di sette anni venne interrogata da sola senza l'assistenza del suo difensore.

Eppure il difensore della piccola Adelaide, monsignor Bramini, raccolse un'enorme mole di dichiarazioni dei testimoni oculari di quegli straordinari avvenimenti. Testimonianze che portano in molti a dire che i prodigi cosmici di Ghiaie furono addirittura più grandiosi di quelli di Fatima, perché si ripeterono sei volte e furono osservati da centinaia di migliaia di persone, persino in Piemonte e Liguria. Il primo si verificò sabato 20 maggio '44. Tra le tante persone che assistettero al prodigio c'era anche la signora Giuseppina Rondi, madre dello storico Alberto Lombardoni che da anni si batte per far luce sul caso Ghiaie. «Arrivammo di mattina e andammo alla casa di Adelaide», racconta la signora al figlio, spiegando di essersi recata a Ghiaie in bicicletta con un sacerdote e alcune amiche dopo aver avuto notizia delle apparizioni. «Io ero abbastanza vicina alla bambina e la vidi girare la testa verso un punto nel cielo, poi congiunse le mani e cadde in estasi», ha raccontato la signora Rondi. «Assistetti al prodigio del sole. L’astro roteava, si abbassava e si alzava ed emetteva raggi luminosi di colore diverso che colpivano la gente e il luogo cambiando i colori dei volti e degli abiti. La gente vicino a me batteva le mani dalla meraviglia. Io ebbi molta paura perché sembrava che il disco solare cadesse nella nostra direzione».

La strana tempesta di polvere avvenuta nel maggio del '73
La storia continua
I fenomeni solari a Ghiaie continuano ancora. Lo testimoniano le tante fotografie scattate dai fedeli sul luogo delle apparizioni. Uno strano fenomeno si verificò anche il 25 maggio 1973, alla presenza di numerosi pellegrini milanesi. La guida, Carmela, racconta che il sole iniziò a roteare su se stesso mutando la luce nei più svariati colori e che un'enorme massa di polvere avanzò verso ai fedeli che s'inginocchiarono per l'improvviso e inconsueto spettacolo. Un fenomeno che quel giorno si ripeté più volte.


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La storia - La piccola veggente subì una serie indicibile di tormenti dopo aver visto la Vergine.

La descrizione dell'inquisitore Cortesi
"Un nodo di vipere, uno scrigno chiuso, custodito da sette draghi". Così don Luigi Cortesi descrisse in uno dei suoi libri Adelaide. Dall'esame dei documenti emergono fatti raccapriccianti sulle violenze fisiche e psicologiche subite da Adelaide per mezzo del sacerdote e di alcune suore dei concenti dove per un periodo la bambina rimase.

ADELAIDE, LA PICCOLA MARTIRE CHE HA SCELTO LA VIA DEL SILENZIO

Dopo una vita di tormenti ha scelto la strada del silenzio e qualche volta, in incognito, va a inginocchiarsi nella cappella di Ghiaie per rivivere lontano da sguardi curiosi quell'incontro celeste che sessantaquattro anni fa, quando era ancora una bimba di sette anni, ha rivoluzionato la sua vita. La verità sulle apparizioni della Madonna della Famiglia a Ghiaie di Bonate è chiusa dentro il cuore di quella che la stessa Vergine definì «piccola martire». Ma Adelaide Roncalli, oggi settantunenne, moglie e madre, ha deciso di chiudere a doppia mandata i brutti ricordi e far perdere le sue tracce. Non prima di aver ribadito, nel 1989 con il sigillo di un notaio, che è assolutamente convinta di aver avuto le apparizioni della Vergine nel maggio del 1944. Troppi i traumi subiti dalla bambina che radunò nella spianata del Torchio tre milioni di persone nel pieno della seconda guerra mondiale e che fu addirittura presa di mira delle SS di Adolf Hitler che ordinò il suo rapimento. Ma fu probabilmente il suo rapporto con don Luigi Cortesi, il sacerdote che la prese in custodia subito dopo le apparizioni, che incise maggiormente sulla sua esistenza di bambina.

Era il tardo pomeriggio del 13 maggio 1944, quando Adelaide, che abitava con la famiglia nella frazione del Torchio, si recò insieme ad alcune amichette a raccogliere fiori per portarli davanti a un'immagine della Madonna. Per tredici giorni, fino al 31 maggio, la Vergine apparve alla bambina insieme alla Sacra Famiglia. In particolare la Madonna - che aveva nelle mani una copia di colombe grigie - scelse Adelaide per dare al mondo i suoi messaggi di pace e di unità della famiglia fondata sul matrimonio. Ma l'incontro di quel maggio fin per rivoluzionare la vita della bambina. Scossi dai messaggi dati dalla Madonna alla veggente che profetizzarono la fine della guerra entro due mesi se si fosse pregato o fatto penitenza o altrimenti dopo meno di due anni, i nazisti minacciarono di deportare Adelaide e per evitare il rapimento si inscenò persino un suo finto funerale. Ma la bimba si trovò a dover combattere soprattutto con i tormenti inflitti dal sacerdote che l'aveva presa in custodia. Come ha ammesso don Luigi Cortesi nei suoi scritti – analizzati nel sito www.madonnadelleghiaie.it dello storico Alberto Lombardoni – la bambina fu sottoposta a durissimi esperimenti giudicati disonesti e sacrileghi. Nel convento di Gandino, dove era stata rinchiusa, Adelaide subì anche un'incomprensibile visita completa eseguita dall'occultista professor Cazzamalli all'insaputa dei propri familiari. Probabilmente a causa delle forti pressioni psicologiche di don Cortesi la bimba fu costretta a scrivere una dubbia ritrattazione sulla quale si basò il giudizio del tribunale ecclesiastico di Bergamo concluso nel '48, con un documento sospensivo che non riconosceva l'apparizione di Ghiaie. Una ritrattazione a sua volta ritrattata più volte da Adelaide che - ragazza - fu costretta persino a rinunciare ai voti e a nascondersi scegliendo la strada del silenzio.


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Allegato   Visualizza l'allegato   Data inserimento:  09/07/2008