Autore:  Vari Data documento:  09/07/2008
Titolo:  Il Vescovo ha perso una grande occasione di essere importante

 Articolo del direttore editoriale della rivista "Senapa", dott. Sergio Pagliaroli, pubblicato a pag. 27, della rivista mariana "Senapa", numero 2 – 2008, come commento al lungo articolo dello storico Alberto Lombardoni, intitolato "I miei dubbi sul caso Ghiaie – 65 interrogativi inquietanti" pubblicato sullo stesso numero da pag. 24 a pag 27.


(Nell'articolo che segue il direttore intende non rispondere alle domande di Alberto Lombardoni, come potrebbe?, ma avanzare una proposta concreta nel proseguire il lavoro intellettuale di ricerca su Ghiaie).


IL VESCOVO HA PERSO UNA GRANDE OCCASIONE DI ESSERE IMPORTANTE

State contente umane genti al quia che se poteste mai sapere tutto mestier non era di apparir Maria!

La terzina dantesca, volutamente non è perfetta. Ma assai si adatta al caso Ghiaie. 65 interrogativi sul caso, con l'annuncio di altrettanti come minimo, mi preoccupano un po'. Ci sono le carte nell'archivio del "Colle" ma non le lasciano consultare perché sono passati solo 64 anni. Ma stiamo certi! senza un intervento di Lei anche dopo i 70 troveranno ragioni per impedire le consultazioni agli studiosi. È il 64° anniversario delle apparizioni di Ghiaie. C'è solo tanta tristezza per le posizioni intangibili e assolute del Colle (leggi la Curia di Bergamo in generale).
In questo commento mi limito a parlare del nostro amato vescovo mons. Roberto Amadei. Sta uscendo di scena, ed ha perso una grande occasione di essere importante. Ha fatto tanto, si è mosso, ha brigato, ma da storico, come si ritiene, non ha preso in mano un solo foglio, una sola testimonianza, un solo documento del caso Ghiaie. Ha perseguito l'atteggiamento "struzzinorio" della Curia da sempre! La testa nella sabbia affermando: non è mai successo nulla, la Madonna non è mai apparsa, tutto quello che è avvenuto sono solo dettagli; ma quando devono prendere posizione contro coloro che credono, usano i granitici macigni. "Ah! scribi e farisei ipocriti, che mettete sulle spalle pesi che voi non osereste muovere con un dito". È sempre la solita storia. Voglio essere generoso: fra trent'anni chi si ricorderà più del vescovo Amadei? Altra domanda: se fosse stato onesto verso la Madonna e verso Ghiaie come poteva, fra cent'anni chi non ricorderebbe il vescovo Amadei? Il mio maestro, sesto fra contanto senno, diceva: "Non ti curar di lor ma guarda e passa". Col poeta, non agli avversari di Ghiaie che non curo, ma ai tanti amici che amano la Madonna della Famiglia voglio dire: "A te convien tenere altro viaggio". Sì, cari amici, è arrivato il momento di non porsi più 65 o 650 domande sul caso Ghiaie, che era il grande cruccio del mio amico e collaboratore, il povero Luigi Stambazzi. Abbiamo già detto tutto ed è inutile girare la frittata. L'altro viaggio è studiare i messaggi di Ghiaie, interpretarne il simbolismo, proporre devozioni come sta facendo autonomamente, perché l'ha sentito nel cuore, don Bruno Borrelli della parrocchia di san Maurizio di Erba, o come fa da anni Donatella Lussana. Certo non tutti sono mistici, ma proporre un libretto di preghiere per la famiglia ispirato alle apparizioni di Ghiaie, un rosario della famiglia eccetera, non è impresa impossibile. Senapa vorrebbe lavorare in questa direzione con il vostro aiuto.
Sergio Pagliaroli

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Ecco l'articolo dello storico prof Alberto Lombardoni pubblicato sulla rivista mariana "Senapa" da pag. 24 a pag. 27 del numero 2 - 2008

GHIAIE: QUANTI PERCHÉ!

Ecco degli INTERROGATIVI INQUIETANTI a cui ho cercato in questi anni di dare delle risposte.

Ho chiuso molti tasselli (e troverete nel sito le risposte) ma per alcuni le ricerche sono ancora in corso.

1) Lucia di Fatima predisse veramente a Pio XII le apparizioni alla piccola Adelaide?

Nel febbraio 1944, Lucia confidò veramente al Papa che “verso la fine della guerra la Madonna apparirà in Italia ad una bambina di sette anni di una famiglia povera, in un piccolo paese, per proteggere il Papa e aiutare il mondo”?

2) A chi si riferiva Giacinta quando disse a Lucia: “Guarda! Non vedi tu tante strade, tanti sentieri e tanti campi pieni di gente che piange per la fame, e non ha niente da mangiare?… e il Santo Padre in una chiesa davanti all’Immacolato Cuore a pregare? E tanta gente in preghiera insieme a lui?…” Era forse Ghiaie? Visto che Pio XII andò qualche giorno prima dell’apparizione a pregare in una chiesa di Roma.

3) E’ vero che i nazisti accusarono gli alleati di aver strumentalizzato Ghiaie ed di aver orchestrato la vicenda per disorientare e distogliere l’attenzione dei nazisti stessi in vista di un grosso lancio di paracadutisti vicino a Bergamo?

4) E’ vero che su certi fronti di guerra (fronte russo per esempio) qualcuno ha persino proiettato con un cannone speciale l’immagine della Madonna sulle nuvole per disorientare il nemico e spingere i soldati a disertare? Pensavano a questo i nazisti quando si riferivano a Ghiaie?

5) Quale era la funzione dell’agente segreto britannico Cooper e di don Bonomelli, piazzati con una radio clandestina a Clanezzo (sui monti di Bergamo), che monitoravano i fatti di Ghiaie? L’agente Cooper, si travestì persino da prete per recarsi a Ghiaie a controllare la situazione?

6) Bergamo fu veramente salvata dalla distruzione dei bombardamenti grazie alle apparizioni di Ghiaie di Bonate?

7) Come giunse la notizia della possibile fine della guerra nei campi di concentramento?

8) Quale fu l’atteggiamento di Hitler dopo le due profezie? Diede veramente l’ordine di rapire Adelaide? E quali furono le minacce di Hitler al vescovo di Bergamo e alla diocesi?

9) Quale funzione aveva il capitano delle SS Langer che abitava in seminario vicino a don Cortesi. Che grado di amicizia aveva con il vescovo Bernareggi e con don Cortesi?

10) Perché Langer finse di suicidarsi alla fine della guerra e perché il vescovo lo raccomandò agli alleati, definendolo un buon cristiano, ed essi, malgrado i suoi precedenti, gli diedero un incarico importante a Vienna?

11) Perché il capitano Langer rifiutò d’incontrare, anni dopo, l’inviato del senatore Belotti che stava scrivendo la storia della Resistenza bergamasca? Perché Langer rispose all’incaricato di chiedere a don Cortesi che sapeva tutto e per paura di essere arrestato non si fece più trovare?

12) Perché a Bergamo, dopo la guerra, ospitarono per ragioni di studio il figlio di Langer nel Collegio di Sant’Alessandro di Bergamo sotto la protezione del Vescovo e di don Cortesi?

13) Che cosa somministrò veramente don Cortesi alla bambina (solo abbondante gelato?) il 31 maggio 1944 pomeriggio per farla sentir male e per impedirle di restare sul luogo delle apparizioni? Ma Adelaide, malgrado le coliche, rimase sul luogo e l’apparizione ritardò di circa due ore.

14) Perché il vescovo di Bergamo disse alla Segreteria di Stato del Vaticano (secondo la testimonianza di mons. Testa, futuro cardinale) che negli ultimi giorni delle apparizioni aveva avuto delle pressioni politiche e militari per mettere fine a quelle apparizioni?

15) Chi scarcerò il prof Cazzamalli, medico occultista, miscredente, arrestato con accuse grave dai nazisti, per farlo andare a Ghiaie il 31 maggio 1944 (ultimo giorno delle apparizioni) per denigrare l’apparizione? Chi fece sparire il registro del carcere di Bergamo del 1944 visto che non si trova più?

16) Chi era il professor Cazzamalli? E perché la Chiesa di Bergamo si fidò e si basò sulle relazioni di un miscredente, occultista, e ignorò la relazione dell’illustre scienziato Padre Gemelli, massimo esperto di psicologia infantile. Che esperimenti, illeciti per la Chiesa, facevano Cazzamalli e don Cortesi?

17) Perché tentarono in ogni modo di denigrare l’opera di Padre di Gemelli?

18) Perché nessuno fermò don Cortesi e gli lasciarono campo libero? Eppure si sapeva che comperava testimoni con vistosi regali, che occultava prove a favore dell’apparizione e che tormentava la bambina.

19) Quali violenze subì quella povera Adelaide?

20) Quali esperimenti sacrileghi don Cortesi eseguì di nascosto sulla bambina nel convento di Gandino delle suore Orsoline, esperimenti che sarebbero stati giudicati sacrilegi se li avesse eseguiti a Ghiaie?

21) Quali altri esperimenti don Cortesi eseguì sulla bambina che dovette interrompere perché giudicati molto disonesti da altri?

22) Come avvenne veramente la scena dell’estorsione ad Adelaide del biglietto di ritrattazione?
Che cosa fece don Cortesi per convincere la bambina a scrivere quel biglietto? Chi ha manomesso quel biglietto?

23) Che terribili minacce furono fatte alla bambina da don Cortesi, dalle suore, dai nazisti?

24) Che cosa fece giurare don Cortesi alla piccola Adelaide in confessione sotto il terrore dell’inferno e del peccato mortale?

25) Perché fu eseguita la visita alla parte intima della bambina il 5 luglio del 1944 nel convento di Gandino all’insaputa del vescovo e dei genitori di Adelaide? Che cosa voleva dimostrare don Cortesi con quella odiosa visita ginecologica eseguita in sua presenza?

26) Adelaide era veramente in pericolo? Chi ideò la scena del suo finto funerale in convento?

27) Perché la Curia di Bergamo impose ad Adelaide altri nomi e le impedì in seguito di ritornare a Bergamo, al suo paese, nella sua famiglia e soprattutto di entrare in convento?

28) Quali furono i retroscena della drammatica svestizione da suora di Adelaide nella diocesi di Lodi? Chi fu l’artefice dell’ordine di svestizione? Che cosa avvenne a Palazzo Salviati di Roma dove fu segregata dopo la svestizione?

29) Perché fu inscenato un processo farsa ad Adelaide e perché fu processata da sola senza un difensore a scapito di ogni norma del diritto canonico? Perché fecero giurare una bambina e le fecero firmare i verbali quando, per l’età, era giuridicamente incapace?

30) Perché il difensore mons. Bramini non compare mai alle sedute del processo, salvo a una seduta tecnica, di nessun valore?

31) Il verbale del processo è pieno di irregolarità? Nel supplemento di indagine richiesto decenni fa, qualcuno ha mentito al Vaticano dichiarando che era tutto in ordine e che non c’era nulla di irregolare nelle carte? Invece quelle carte erano piene di irregolarità processuali.

32) Perché la Curia di Bergamo aveva inviato a Roma solo una parte dell’incartamento, ritenendo di “poco conto” certi fascicoli? Che valore ha questo “poco conto”?

33) Chi ipnotizzò la bimba e usò l’ipnosi per suggestionarla e farle ritrattare tutto?
Adelaide era forse ancora sotto l’influsso di pratiche ipnotiche al processo? Chi era l’ipnotizzatore che don Cortesi promise di far conoscere alla mamma di Adelaide? Don Cortesi era solito fare esperimenti d’ipnosi anche sui suoi allievi in Seminario?

34) Perché la sentenza del processo fu scritta da don Cortesi nel 1945, due anni prima, nel suo terzo libro di dominio pubblico, in mano ai giudici durante le udienze?
E perché al processo non furono sentiti gli esperti (padre Gemelli, ecc), non furono esaminate le guarigioni, non parlarono dei sei fenomeni solari, non ascoltarono i testimoni importanti, non esaminarono le 13 apparizioni…?

35) Dopo la sua prima deposizione al processo molto favorevole ad Adelaide, chi minacciò Suor Bernadette, tanto da farle cambiare parere pochi giorni dopo e farle dichiarare in un’altra seduta che Adelaide era invece cattiva e indemoniata?

36) Perché aspettarono che passassero le elezione prima di emettere il decreto “non consta” nel 1948? La Chiesa aveva forse paura di far perdere voti alla DC con quel decreto?

37) Perché non fu mai tenuta in considerazione la profezia su Papa Pio XII?

38) Perché Adelaide fu dichiarata da don Cortesi un gravissimo pericolo per la Fede, un mostro, un nodo di vipere, uno scrigno custodito da sette draghi?

39) Perché nessuno si chiese che significato avesse il terribile attributo di “ninfetta oreade” con il quale don Cortesi definì la piccola Adelaide alla prima pagina del suo terzo libro in mano ai giudici?

40) Perché nessuno contestò le deliranti affermazioni scritte da don Cortesi nei suoi libri soprattutto quando offende la Madonna dicendo che a Ghiaie parlò “con restrizioni mentali"?

41) Perché nessuno impose il silenzio a don Cortesi quando affermò che le apparizioni di Fatima, approvate dalla Chiesa, non erano autentiche?

42) Perché Pio XII nel 1949, quando tutto era finito, ricevette in udienza privata, “l’indemoniata Adelaide”?

43) Perché Pio XII fu depistato e dovette chiedere al pittore Galizzi di Bergamo di procurargli in segreto documentazione sui fatti di Ghiaie dato che non ne sapeva più nulla da tempo. Il Papa chiese anche notizie su Ghiaie a mons. Roncalli di ritorno da Istanbul perché, da mesi, non era più stato aggiornato.

44) Quale fu il ruolo del Cardinal Ottaviani nell’affossamento della vicenda Ghiaie?

45) Chi ha manomesso il testamento del vescovo Bernareggi e ha occultato il foglio nel quale il vescovo sottoponeva al giudizio del Santo Padre il caso Ghiaie? In quel modo, il Vescovo voleva togliere il caso Ghiaie dalla morsa di un certo clero influente di Bergamo?

46) Papa Giovanni credeva nelle apparizioni di Ghiaie? Chi gli sconsigliò di riaprire il caso? Da chi fu depistato?

47) Perché l’amico di Papa Giovanni, mons Carozzi lo dissuase dal riaprire il caso? Quali sono quegli scandali che, secondo mons. Carozzi, infangherebbero la figura del vescovo di allora mons. Bernareggi e perché si spaccherebbe il Clero bergamasco e ci sarebbero tanti pettegolezzi?

48) Perché protessero sempre don Cortesi e perché nessuno fermò l’inquisitore? Tanto che molto più tardi fu persino proposto come candidato a vescovo.

49) Perché nessuno contestò a don Cortesi, uno dei responsabile della stesura dell’enciclopedia ecclesiastica Vallardi, l’affermazione alla voce “Massoneria” che dice che la Massoneria doveva collaborare con la Chiesa cattolica?

50) Quale fu il ruolo della Massoneria nell’affare Ghiaie? (Esiste un documento segreto di quegli anni della Massoneria: è il piano per distruggere e denigrare la famiglia e la Chiesa).

51) Allora, il prof Cazzamalli, don Cortesi ed altri componenti del clero bergamasco erano massoni?

52) Quali sono i retroscena del giallo sulle lettere di Adelaide a Papa Giovanni?
Perché mons. Capovilla ci depistò in merito ad una lettera drammatica di Adelaide di cui avevamo trovato le prime bozze in un archivio privato riservato?
Perché in merito alla busta di un’altra lettera ritenuta ora l’unica “ufficiale” da una certa frangia del clero bergamasco, ostile alle apparizioni, si cerca di tener nascosto che vi è la scritta autografa del Papa “scritta da Lei?”? Perché Papa Giovanni ha messo in dubbio l’autenticità di quella lettera “ufficiale”? Forse perché era in possesso invece della vera lettera di Adelaide, quella di cui avevamo scoperto le bozze? E allora che fine ha fatto l’originale di quella lettera drammatica?
E allora chi fece scrivere ad Adelaide un’altra lettera di comodo?

53) Perché nessuno ha tenuto conto della lettera riservata del Beato Papa Giovanni a mons. Battaglia dell’08/07/1960 nella quale il Papa scrisse che ciò che vale è la testimonianza della veggente a 21 anni, in conformità alla prima asserzione a 7 anni e “ritirata in seguito alle minacce, alle paure dell’infermo fattele da qualcuno”. A quale testimonianza si riferisce il Papa? Non è forse quella della lettera drammatica di Adelaide scritta nel 1959 al Papa proprio a quell’età?

54) Quali pressioni furono fatte alla cugina di Adelaide, Annunciata Roncalli, perché non presentasse la querela per diffamazione contro don Luigi Cortesi nel 1978?

55) Perché lo studioso Achille Ballini (perseguitato dalla Curia per molti anni) avrebbe dovuto cambiare, negli anni cinquanta, secondo il volere della Curia, la storia delle Apparizioni di Ghiaie che aveva scritto per salvare la figura di don Cortesi, altrimenti la causa non sarebbe più andata avanti.

56) Perché nessuno denunciò ed allontanò da Bergamo don Luigi Cortesi dopo le terribile ingiurie (contenute in 50 pagine del suo libro, nel capitolo “Il biotipo di Adelaide”) e calunnie verso la piccola Adelaide e la sua famiglia.

57) Perché don Antonio Pesenti, futuro cancelliere di Bergamo, scrisse su un giornale dell’epoca che se la lettera del Papa fosse stata resa pubblica, sarebbe stato pane per l’avvocato del diavolo ed intralcio alla causa di beatificazione di Papa Giovanni? La lettera venne pubblicata e la causa andò avanti lo stesso.

58) Dov’è finito, o chi sottrasse o chi nascose in Vaticano il libro con la copertina bianca e dorata di Padre Raschi sui fatti di Ghiaie di Bonate, nel quale Papa Giovanni avrebbe scritto che se fosse stato vero quanto dichiarato nel libro non rimaneva che aprire e approvare quelle apparizioni?

59) Dov’è finito il pacco di una nobildonna di Bergamo portato a Roma dal Pittore Galizzi a Papa Giovanni, nel quale c’era la documentazione e una lunga e drammatica lettera di Adelaide (quella che abbiamo pubblicato nel sito)?

60) E’ vero che fu mons. Capovilla, segretario del Papa, a non dare il placet ad Adelaide per un’udienza privata con Papa Roncalli? Che ruolo ha avuto mons. Capovilla e perché ha impedito l’incontro tanto che Adelaide, ritornò da Roma, senza aver potuto incontrare il Papa?

61) Chi intervenne presso il parroco di Ghiaie, don Duci, perché dissuadesse Adelaide dall’andare in Vaticano, quando si recò a Roma per l’ordinazione dell’amico padre Candido?

62) Perché il card. Schuster scrisse su un incartamento del 1950 che "sembra un fenomeno di autosuggestione, da elementi desunti in gran parte dal film di Fatima" quando il film di Fatima non esisteva ancora ed è stato girato anni dopo. Come poteva adelaide essere suggestionata da un film che non esisteva?

63) Quali sono i retroscena della vicenda di Mons. Battaglia, vescovo di Faenza, che volevano far rinchiudere in un ospedale psichiatrico per farlo tacere ed impedirgli di seguire la vicenda Ghiaie?

Quale stratagemma avevano architettato per poterlo trasportare forzatamente in quella clinica? Perché il piano fortunatamente fallì?

64) Perché un inviato della Curia tentò di farsi consegnare dal signor Vittorio Villa le pellicole originali del filmato (eccezionale documento storico) girato sul luogo delle apparizioni gli ultimi quattro giorni del maggio 1944? Perché il sig. Villa dovette nascondere quel filmato per tanti anni per evitare che venisse distrutto?

65) Perché i vescovi di Bergamo ebbero a dichiarare che tutto era a posto nella vicenda Ghiaie, mentre invece le irregolarità erano notevoli e molto evidenti e documentate?

66) Che fine ha fatto tutto il denaro raccolto allora e in tutti questi anni a Ghiaie? Miliardi per intenderci. Perché non è rimasto nulla per il futuro santuario?

67) Che fine ha fatto il grande quadro della Regina della Famiglia dipinto allora da GB Galizzi in presenza di Adelaide? Perché lo tengono nascosto in un istituto di Martinengo e la Curia impedisce che la gente lo possa vedere? Perché fa tanto paura a una certa frangia del clero bergamasco?

68) Perché nella piccola Cancelleria dietro la cappella si vendono ceri, oggetti sacri, immaginette, statue e libri sulle apparizioni del 1944, se non si crede a quelle apparizioni? Se non sono vere perché illudere tanta gente?

69) Quali sono i segni e i messaggi della Madonna dati ad altri veggenti per i vescovi di Bergamo e per l’attuale? Quali segni ha promesso e ha dato e non è stata ascoltata?

ecc…

Questo è un primo elenco degli enigmi e dei perché. Ma c’è ancora ben altro!

Lascio a voi giudicare.
Alberto Lombardoni


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Allegato   Data inserimento:  09/07/2008