Autore:  Luca Bassi - Giornale di BG Data documento:  02/08/2008
Titolo:  Continua il viaggio alla scoperta degli innumerevoli miracoli

 Ecco l'articolo che ci aveva inviato il giornalista Luca Bassi, pubblicato su "Il Giornale di Bergamo", sabato 02 agosto 2008
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Ghiaie - Continua il nostro viaggio alla scoperta degli innumerevoli miracoli che la Vergine delle Ghiaie di Bonate ha regalato, in tutti questi anni, ai suoi fedeli. Quella di oggi è la storia di Suor Maria Grazia Brunato, che nei giorni delle miracolose apparizioni bergamasche è inspiegabilmente guarita da una tremenda malattia che da anni la tormentava. «I primi sintomi del male arrivarono nel 1937 - racconta la signora Maria Grazia, quando cominciai ad avvertire dei forti dolori nella regione lombare della colonna vertebrale». Dopo una visita, con conseguente ingessatura, all’ospefale di Udine, la ragazza pare ristabilita, ma dopo due anni tutto sembra tornato come prima. Dopo anni di visite e inutili ricerche, nel 1944 - l’anno delle apparizioni - viene trovata la causa del male: si tratta di una grave forma di spondilite-dorso-lombare. Qualche settimana dopo, un’altra radiografia mette in evidenza anche una lieve scoliosi concava con alterazioni dei corpi dischi.«Venni ingessata - continua la signora Maria Grazia -, ma i dolori aumentarono sempre e le condizioni generali andavano peggiorando. Non trovando ristoro neppure a letto. Anche durante la notte dovevo essere riposta dalla premura delle mie sorelle; almeno per qualche ora, sulla sdraio. A camminare non riuscivo se non per qualche minuto e con tanta fatica. Ai miei soliti dolori si aggiungevano spesso, già da qualche anno altri attacchi di intercolite che mi provocavano una nausea invincibile cosicché, specialmente dopo l'ingessatura, non potevo nutrirmi se non di cose liquide che digerivo a stento». Le condizioni peggiorano a vista d’occhio e la vita di Maria Grazia pare davvero appesa ad un filo: «Ero ridotta ad una tale debolezza unita ad affanno di respiro, da non riuscire neppure a parlare».
In paese si comincia però a parlare delle miracolose apparizioni in quel di Ghiaie di Bonate, che tra un passaparola e l’altro cominiano a fare il giro d’Europa. «Venni così a sapere di una spedizione di alcuni miei compaesani nel territorio bergamasco e, nonostante lo scetticismo dei miei dottori, decisi di parteciparvi». Il viaggio Udine-Bergamo è una vera propria odissea per i continui bombardamenti che stanno mettendo in ginocchio l’Italia, ma alla fine, Maria Grazie e compagni raggiungono Ghiaie di Bonate. E’ il 6 luglio del 1944. «La prime due persone che vidi sul luogo delle apparizioni erano due malati che miracolosamente guarirono davanti ai miei occhi: inizialmente non credetti a quando vidi - spiega Maria Grazia -, ma poi iniziai, insieme al resto della spedizione, a pregare. Subito sentii dentro di me un brivido attraversarmi l’intera schiena e i miei dolori sparirono di colpo. Decisi però di non dire niente a nessuno: volevo aspettare e vedere se ero davvero guarita». La notte Maria Grazia riposa nel suo letto come non riusciva a fare ormai da tempo, e al risveglio i suoi soliti dolori, che per anni l’avevano accompagnata, sono definitivamente spariti. «Tornata ad Udine mi feci subito visitare dai miei dottori - racconta la signora -, che si rifiutarono di togliermi il corsetto gessato e di credere alla mia guarigione, finché il parroco del mio paese mi portò da un suo amico, il dottor Pieri, che mi visitò e mi tolse il corsetto dicendomi: "ringrazi la Madonna che le ha davvero regalato un miracolo"».
Consapevole della grande fortuna che aveva ricevuto, Maria Grazia nel 1946 si unisce alle Suore della Beata Capitanio, come segno di gratitudine verso quella Madonna che le ha regalato una nuova vita. Luca Bassi
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Allegato   Data inserimento:  02/08/2008