Autore:  A. Lombardoni Data documento:  29/10/2008
Titolo:  Posti interrogativi inquietanti sul caso Ghiaie

 ALLA SORMANI DI MILANO POSTI INTERROGATIVI INQUIETANTI SUL CASO GHIAIE

Mercoledì 29 ottobre 2008, alle ore 15.00, alla Biblioteca Sormani di Milano, si è tenuta un'importante conferenza aperta al pubblico alla quale sono stati invitati giornalisti e rappresentanti del Clero milanese per la presentazione del libro "ALI SPEZZATE" di Giuseppe Arnaboldi Riva, Editrice Vita Nuova.

La conferenza è stata organizzata dall'Editrice Vita Nuova di Verona (presente Matteo Mion);

Sono intervenuti:
- il giornalista Giuseppe Purcaro;
- lo storico delle Apparizioni di Ghiaie, Alberto Lombardoni, autore della Mondadori Education SpA.
- il giornalista vice-direttore di Video-News, Alessandro Banfi di Mediaset;
- l'autore Giuseppe Arnaboldi Riva;
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Ecco l'intervento integrale del prof. Alberto Lombardoni, storico delle Apparizioni di Ghiaie e titolare del sito www.madonnadelleghiaie.it.

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Vorrei prima di tutto ringraziare l'Editrice Vita Nuova di Verona, che mi ha invitato a questa conferenza durante la quale verrà presentato il romanzo Ali spezzata di Giuseppe Arnaboldi Riva. Inquadrerò rapidamente il periodo e focalizzerò alcuni fatti inquietanti che hanno influito negativamente sull'Affare Ghiaie spezzando le ali alla piccola Adelaide.

Ho cominciato ad interessarmi delle Apparizioni di Ghiaie di Bonate alla fine del 1998. Sono trascorsi 10 anni, 10 anni di ricerche effettuate a 360°, esaminando non soltanto l'aspetto religioso, soprannaturale, ma anche l'aspetto scientifico, l'aspetto politico e militare e altri aspetti ancora più inquietanti. Quanti interrogativi, quanti nodi ancora da sciogliere!

Papa Giovanni, durante il suo pontificato chiese all'amico mons. Carozzi un parere sul caso Ghiaie, un parere che "non sia di parte, né d'ufficio" –disse il Papa - ma "indipendente e obiettivo". Il 03 settembre 1960, mons. Carozzi rispose a Papa Giovanni che "era INOPPORTUNO un eventuale supplemento d'istruttoria perché getterebbe una manata di fango sulla venerata memoria del vescovo Bernareggi; susciterebbe un cumulo di pettegolezzi e di divisioni tra il clero…"
Che cosa intendeva dire mons. Carozzi? Che cosa aveva scoperto di TANTO GRAVE da sollevare dubbi e sospetti?

Nel maggio 1944 c'era guerra, fame e disperazione. A Bergamo e a San Pellegrino, si erano concentrati i comandi tedeschi e la città rischiava, come Brescia, di essere pesantemente bombardata dagli alleati.

Dal 13 al 31 maggio 1944, la Madonna apparve per ben 13 volte ad una bambina di 7 anni, Adelaide Roncalli, nella frazione Torchio di Ghiaie di Bonate. L'eco delle 13 apparizioni di Ghiaie portò un lume di speranza, persino nei campi di concentramento dove era giunta la notizia dell'imminente fine della guerra annunciata dalla Madonna: la guerra finirà tra due mesi se tutti pregheranno e faranno penitenza, altrimenti tra poco meno di due anni.

E masse oceaniche (3 milioni e mezzo di persone) si riversarono tra il maggio e il luglio del 1944, IN BASS0 nel paese degli "abissini" per vedere ed ascoltare quella "ninfetta oreade", - sono parole dell'inquisitore don Luigi Cortesi - quella bimba "selvaggia e ignorante, avventata, quella sciocchina… quell'indemoniata, un gravissimo pericolo per la Fede, UN MOSTRO, UN NODO DI VIPERE, UNO SCRIGNO CUSTODITO DA SETTE DRAGHI"… "un atomo anonimo" vuoto! (E' solo un campione delle parole calunniose contenute nei libri scritti dall'Inquisitore).

Le chiese di Bergamo e soprattutto quelle di Città Alta, si erano vuotate. Tutti erano scesi IN BASSO a Ghiaie di Bonate! Il potere ecclesiastico perdeva il controllo della folla. Persino i sacerdoti si erano recati LAGGIÙ nella terra dei "selvatici", malgrado il divieto del vescovo. Pensate che il 12 luglio 1944 se ne contarono più di mille a Ghiaie di Bonate.

Bisognava quindi METTERE FINE al più presto a quel diabolico uragano, riprendere in mano il controllo della situazione soggiogando quella folla delirante e neutralizzare quella bambina infernale che era – secondo don Cortesi - "una minaccia per la purità della fede cristiana".

Quelle Apparizioni, dove la Madonna aveva parlato CON RESTRIZIONE MENTALE, secondo l'inquisitore, "erano inutili, vuote e perciò indegne di Dio". Bisognava sputare veleno contro quell'ipotetica Madonna del Torchio, la Regina della famiglia.

E giacché si ritenne che "ingannare una bimba innocente non costituiva reato, l'ingannammo subito" per portarla via (parole dell'inquisitore don Luigi Cortesi).

I nazisti accusavano gli alleati di aver strumentalizzato Ghiaie per disorientare e distogliere l’attenzione in vista di un grosso lancio di paracadutisti vicino a Bergamo.

I fascisti invece accusavano i tedeschi di utilizzare le apparizioni per indurre i giovani a passare al nemico o a non presentarsi alle leve di Salò.

Ghiaie era monitorata dai servizi segreti. Un agente segreto britannico di nome Cooper e don Bonomelli si erano piazzati con una radio clandestina a Clanezzo (sui monti di Bergamo) e monitoravano anche i Fatti di Ghiaie. Perché?
Grazie alle apparizioni di Ghiaie, Bergamo fu risparmiata dai bombardamenti.

Negli ultimi giorni delle apparizioni, il vescovo mons. Bernareggi ebbe delle PRESSIONI POLITICHE E MILITARI per mettere fine a quelle apparizioni (lo riferisce mons. Gustavo Testa nel suo promemoria del 1 giugno 1944), tanto che l'ultimo giorno, il Vescovo telefonò sia a don Cortesi sia alla superiora perché la bimba dicesse alla Madonna CHE IL VESCOVO LE CHIEDEVA DI NON APPARIRE PIÙ.

Nel palazzo dei professori del Seminario di Bergamo, in parte requisito, vicino a don Cortesi, abitava il capitano Langer delle SS che instaurò un rapporto di amicizia con l'inquisitore, rapporto che durò anche dopo la guerra. Che influenza ebbe il capitano Langer su don Cortesi, sul vescovo e su tutta la vicenda Ghiaie?

È certo che, a Berlino, Hitler andò su tutte le furie quando apprese la profezia della fine della guerra. La guerra finirà tra due mesi o tra poco meno di due anni aveva detto la Madonna!

Divenne furente dopo l'attentato del 20 luglio 44. Il fuhrer minacciò veramente il vescovo di Bergamo, la diocesi e soprattutto Adelaide? E' certo che la piccola veggente corse gravi pericoli perché risulta dalle mie ricerche che due alti ufficiali delle SS si recarono dal vescovo per prelevare la bambina. Avvisate in tempo, le suore Orsoline, inscenarono in fretta la finta morte di Adelaide, fingendo di portarla al cimitero per poterla spostare in un luogo più sicuro. Immaginate il trauma che subì la piccina avvolta in un lenzuolo bianco.

Chi scarcerò il prof Ferdinando Cazzamalli, medico occultista, miscredente, arrestato con accuse gravi dai nazisti, perché si recasse a Ghiaie di Bonate il 31 maggio 1944 (ultimo giorno delle apparizioni) per denigrare l’apparizione?
Chi era veramente il professor Cazzamalli? E perché la Chiesa di Bergamo si fidò e si basò sulle relazioni di un occultista, miscredente, e ignorò la relazione favorevole dell’illustre scienziato Padre Gemelli, massimo esperto di psicologia infantile?

Ricordo che Padre Gemelli rimproverò a don Cortesi di essersi "avventurato in un campo non suo, con insufficiente preparazione" e quindi non reca meraviglia – secondo Padre Gemelli – che don Cortesi, l'inquisitore, "sia giunto a sostenere una tesi che non può essere accettata".

Nell'estate del 1944, che esperimenti, illeciti per la Chiesa, il prof. Cazzamalli e don Cortesi fecero soprattutto sulla bambina?
Quali esperimenti sacrileghi don Cortesi eseguì di nascosto su Adelaide nel convento di Gandino delle suore Orsoline?
E quali ALTRI esperimenti eseguì sulla bambina, che dovette interrompere perché giudicati molto disonesti. IPNOSI? OCCULTISMO?

Quali violenze fisiche e psicologiche subì la bambina?
"Le suore mi picchiavano" dichiarò Adelaide al processo, ma i giudici sorvolarono.
E che cosa fece don Cortesi per convincere Adelaide il 15 settembre 1945 a scrivere un biglietto di ritrattazione? Chi ha manomesso quel biglietto? E che cosa le fece giurare il prete in confessione sotto il terrore dell’inferno e del peccato mortale?

Il 5 luglio 1944, nel convento di Gandino, fu eseguita sulla bambina una visita completa dal prof. Cazzamalli, in presenza di don Cortesi, una suora e altri, e tutto all'insaputa del Vescovo e dei genitori. Che cosa c'entrava la visita completa con le apparizioni della Madonna?
Che cosa voleva dimostrare l'Inquisitore?

Adelaide era forse sotto l’influsso di pratiche ipnotiche al processo del maggio / giugno 1947? Sabato scorso 25 ottobre, suor Grazia Gussoni, ha rivelato che don Cortesi, con la complicità di una sua consorella, aveva continuato a vedere e tormentare la bambina nell'Istituto delle Suore della Sapienza di Bergamo durante gli ultimi mesi di isolamento prima del processo.
Chi era l’ipnotizzatore che don Cortesi promise di far conoscere alla mamma di Adelaide? Forse lui stesso visto che aveva fatto degli esperimenti d’ipnosi sui suoi studenti?


Nel maggio 1947, la Curia di Bergamo processò una bambina di 10 anni, giuridicamente incapace per l'età, sola davanti ai giudici, senza l'assistenza di un difensore, senza la presenza di un curatore e dei suoi genitori, contravvenendo gravemente all'articolo 1648 del codice canonico Pio Benedettino. La fecero giurare e persino leggere e firmare il verbale. Perché non sospesero le sedute visto che non era presente il difensore mons. Bramini di Lodi, regolarmente nominato dal vescovo?

Perché al processo, NON furono sentiti gli esperti (padre Gemelli, ecc), NON furono esaminate le guarigioni, NON parlarono dei sei grandi fenomeni solari visti da circa un milione di persone, NON ascoltarono i testimoni importanti, NON esaminarono le 13 apparizioni…?

Ho studiato a lungo i verbali di quel processo che evidenziano
NUMEROSE E GROSSOLANE IRREGOLARITÀ. È un processo viziato da ritenersi NULLO A TUTTI GLI EFFETTI.
Un processo farsa (lo scrisse Domenico Argentieri, le cui conclusioni erano già state stabilite, due anni prima, nel 1945, da don Cortesi nel suo terzo libro "Il problema delle apparizioni di Ghiaie", alla pagina 230. Il libro era di dominio pubblico.
Ricordo che nei verbali c'è scritto che i giudici interrogarono Adelaide con il libro di don Cortesi aperto proprio a quella pagina, la pag. 230.

E sempre a quella pagina si leggerà poche righe dopo: "L'EPISODIO SI CHIUDE PER SEMPRE COME UNO DEI PIÙ LUTTUOSI CHE LA STORIA UMANA REGISTRI".
Che diritto aveva don Luigi Cortesi di scrivere quelle parole?
Non spettava a lui chiudere PER SEMPRE quella storia.
Non vi è alcuna traccia nei libri di storia di lutti e sciagure causate all'umanità dalle Apparizioni di Ghiaie!

Sempre al processo, dopo la sua prima deposizione molto favorevole ad Adelaide, chi MINACCIÒ Suor Bernadette delle Suore della Sapienza, tanto da farle cambiare parere e farle dichiarare, dopo pochi giorni, in un’altra seduta che Adelaide era invece CATTIVA e INDEMONIATA?

Alla decima apparizione, la Madonna chiese ad Adelaide di pregare per "il Santo Padre che passa momenti brutti. Da tanti è maltrattato e molti attentano alla sua vita." Poi la Madonna continuò: "Io lo proteggerò ed Egli non uscirà dal Vaticano." Sappiamo ORA che questa profezia si riferiva alle minacce di deportazione del Papa da parte di Hitler (vedasi l'incontro segreto di Pio XII con il generale Wolff la sera del 10 maggio 1944, pochi giorni prima delle Apparizioni di Ghiaie). Perché questa profezia non è stata mai presa in considerazione?

Era forse per quella profezia che Pio XII, il 5 aprile 1949, ricevette
in udienza la bambina "tradita dal cupo genio del male" malgrado il decreto "Non constat" del vescovo di Bergamo?

Perché più tardi, Pio XII chiese al pittore Galizzi di Bergamo di procurargli in segreto la documentazione sui fatti di Ghiaie dato che, da tempo, non riceveva più notizie? Il Papa chiese notizie sull'Affare Ghiaie anche mons. Roncalli di ritorno da Istanbul perché non era aggiornato da mesi.

Che ruolo ha avuto il Cardinal Ottaviani nell’affossamento della vicenda Ghiaie?

Chi ha occultato dal testamento di mons. Bernareggi il foglio nel quale il vescovo sottoponeva al giudizio del Santo Padre il caso Ghiaie? Il Vescovo voleva forse togliere il caso Ghiaie dalla morsa di un certo clero influente di Bergamo?

Perché nessuno contestò a don Cortesi, uno dei responsabili della stesura dell’enciclopedia ecclesiastica Vallardi, l’affermazione alla voce “Massoneria” che dice che la Massoneria doveva COLLABORARE CON LA CHIESA CATTOLICA?
Quale fu allora il ruolo della Massoneria nell’affare Ghiaie?

Quali furono i retroscena della drammatica svestizione di suor Adelaide nella diocesi di Lodi? Chi fu l’artefice dell’ordine di svestizione? E perché Adelaide fu segregata a Palazzo Salviati di Roma dopo la svestizione e non furono avvisati i suoi famigliari?
Che fine avrebbe fatto, se due sposini di Ghiaie, ospiti di quell'albergo non l'avessero riconosciuta ed non avessero avvisato subito la sua famiglia?

Quali sono i retroscena del giallo delle due lettere di Adelaide a Papa Giovanni? Perché in merito alla busta della lettera del 13 maggio 1960 ritenuta ora l’unica “ufficiale” da una certa frangia del clero bergamasco, ostile alle apparizioni, vi è la scritta autografa del Papa “scritta da Lei?” Chi fece scrivere quella lettera ad Adelaide? E dov'è finita la drammatica lettera di Adelaide, inoltrata per vie riservate un anno prima?

Perché nessuno ha tenuto conto della lettera riservata del Beato Papa Giovanni a mons. Battaglia dell’08 luglio 1960 nella quale il Papa scrisse che ciò che vale è la testimonianza della veggente a 21 anni, in conformità alla prima asserzione a 7 anni e “RITIRATA IN SEGUITO ALLE MINACCE, ALLE PAURE DELL’INFERMO FATTELE DA QUALCUNO”.

Chi vietò ad Adelaide di recarsi in Vaticano in udienza da Papa Giovanni? Chi le negò il placet per l'udienza privata? Mons. Capovilla?

Perché il card. Schuster scrisse il 28 gennaio 1950 su un incartamento che Adelaide era stata "suggestionata da elementi desunti in gran parte dal film di Fatima". Come poteva Adelaide essere suggestionata da un film uscito nel 1952, otto anni dopo le apparizioni di Ghiaie.

Questo è un primo elenco degli enigmi e dei miei perché. MA CI SAREBBE BEN ALTRO DA DIRE!

Chi ha SPEZZATO LE ALI a quella povera bambina?
Don Luigi Cortesi? Non solo lui, ma anche altri, rimasti però nell'ombra a MUOVERE LE TRAME: certi ecclesiastici influenti della Curia di allora (mons. Merati per esempio), il cardinal Ottaviani, il prof Cazzamalli, ma anche il capitano Langer, le SS, i fascisti, la Massoneria… e tutti coloro che in questi 64 anni, NON HANNO LETTO, NON SI SONO DOCUMENTATI, HANNO NASCOSTO LA VERITA'… perché potessero sempre giustificarsi dicendo: "MA IO NON LO SAPEVO".

Ora, voi qualcosa sapete!
Troverete nel mio sito www.madonnadelleghiaie.it tutta la storia, le testimonianze, i principali documenti relativi a questa tormentata storia.

Concludo con le parole di Padre Candido, il ragazzino che era con Adelaide il 14 maggio 1944, seconda apparizione.
"Un giorno, Maria metterà le cose a posto lei, perché gli uomini hanno pasticciato e confuso persone, idee, messaggi e passioni personali, ideologiche o scientifiche con un metro troppo umano e partitario che hanno affogato il luminoso evento delle Ghiaie. L'hanno fatta tacere e messa in castigo perché non ragionava secondo la mentalità contorta di qualche luce… Hanno sbagliato in quanto invece di accettare la lezione, volevano impartirla alla Madonna".

Prof Alberto Lombardoni
Storico delle apparizioni

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Allegato   Data inserimento:  09/03/2009